Dati UIV, l’aperitivo è di tendenza per chi ha più di 65 anni: +112% grazie anche alla forte presenza femminile. Vino al centro

Non sono più i giovani a guidare l’apprezzamento dell’aperitivo, ma coloro che al giorno d’oggi vengono definiti boomer. La fetta di popolazione dai 65 anni e più gradisce sempre più l’aperitivo alcolico divenendo pratica usuale per circa 2,7 milioni di persone. Superati gli under 24enni (2,5 milioni). La crescita si attesta negli ultimi 15 anni a +112%, con una tendenza 5 volte maggiore rispetto ai giovani e ai ragazzi. Grandi protagoniste di questo primato sono le donne dai 65 anni in su.
(immagine d’apertura di Stockking su Freepik)

Un fatto che personalmente avevo intuito guardandomi attorno nei locali, vedendo chi sta seduto ai tavoli o ai banconi, ma non avrei mai creduto che le folle di giovani presenti in alcune ore fosse ormai superata dalla partecipazione dei più “grandi”.

Il nostro aperitivo non ha nulla a che vedere con l’appetizer inglese o con l’happy hour di nascita americana, ma è una tradizione nata poco prima dell’Unità d’Italia e affermatasi sempre più negli anni successivi, con centro di particolare diffusione nel Centro e nel Sud Italia, con buona pace dell’ape milanese.

Proprio dal 2000 al Nord, a Milano o Torino, si è andata affermando con forza l’happy hour di stampo statunitense. Preparato nella fascia quotidiana di fine lavoro e prolungato fino a sera, è caratterizzato da una degustazione a buffet con formaggi, riso in varie combinazioni, panini, pizzette, assaggi di pasta fredda (la più diffusa rispetto ai piatti caldi) e altro, abbinato al bicchiere con l’alcolico o bevanda generica o succo preferito dal cliente. Tutto offerto a una tariffa fissa. Spesso è divenuto un’alternativa al pranzo serale. Ma questo non è l’aperitivo italiano.

L’aperitivo nostrano vero e proprio non sostituisce la cena, viene gustato in un bar o nello stesso locale dove si andrà a tavola. Per bere si sceglie un alcolico non troppo forte o un vino adatto ad accompagnare stuzzichini vari, piccoli assaggi di formaggi tipici, antipasti ecc. È molto più leggero nella quantità di cibo rispetto alla tradizione statunitense-anglosassone, proprio perché l’aperitivo italiano serve a preparare i sensi alla vera cena.
Molto più elegante, dona una piacevole sollecitazione al gusto e all’olfatto.

Al centro di questa piacevole abitudine italica rimane il monopolio del vino nelle sfumature adatte a questa tipologia di consumo. Proprio i nostri vini mettono insieme le preferenze più diffuse tra le differenti classi d’età, con buona pace dello spritz nelle sue diverse declinazioni.

La tendenza è stata messa in luce dall’UIVOsservatorio di Unione italiana vini che ha elaborato i dati dell’ultimo censimento Istat sui consumi di alcolici degli italiani nel 2023.

La forte crescita nella terza età, deve la sua presenza anche grazie a un exploit al femminile (dal latino explicĭtum, participio passato neutro di explicare “esplicare”) durante questo momento di relax pre-pasto.
Nel periodo considerato da questa rilevazione, l’aperitivo in rosa è infatti quasi raddoppiato da 5 milioni a 9,2 milioni di fruitrici di tutte le età, con un autentico boom delle over 65 (+165%).

“La tendenza multigenerazionale del fare l’aperitivo è un tratto distintivo che guardiamo con grande interesse – ha detto Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione italiana vini – anche perché è legata a doppio filo con la cultura di un consumo di vino che abbraccia tutte le fasce di età e che ha visto allargarsi ulteriormente la platea a fronte di una maggior moderazione nei consumi. Una prova di maturità degli italiani che si associa a un prodotto per sua natura simbolo della condivisione e del bere responsabile”.

Consumato generalmente tra le 11 e le 12 e tra le 18 e le 21 (il più gettonato), l’aperitivo si afferma sempre più per la sua gradevolezza, anche in tempi che vedono una generale crisi economica. Però la gente non rinuncia a questo momento di compagnia e di gusto, di convivialità tra amici. Forse proprio la situazione economica potrebbe giustificare la maggiore partecipazione della popolazione con un’età maggiore, quella che possiede una più solida capacità di spesa… ma questo è un aspetto da approfondire in un altro momento.

Evidente quindi che la panoramica è in piena trasformazione.

Non mi resta che augurare un buon aperitivo a tutti raccomandando di scegliere bene il vino da gustare in relax. Abbiamo tantissimi prodotti italiani che primeggiano per gusto a livello mondiale.

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