Annata 2025, per molti è il momento di andare in vigna a vendemmiare, controllare ulteriormente lo stato delle uve e valutarne la salute oltre al possibile frutto della lavorazione in vino. Per Cantina di Venosa è presto detto, l’ottima vendemmia promette un Moscato e un Merlot eccezionali.
Da ricordare e da sottolineare, per chi non le conoscesse, che le uve Moscato e il Merlot del Matematico prodotti dalla cooperativa lucana, hanno sempre segnato ottimi traguardi di gusto, a cominciare dal secondo che ha mietuto premi su premi.
“Inverno mite, primavera asciutta, uve perfettamente sane. Ci aspettiamo grandi vini”, sottolinea l’enologo Donato Gentile.
Fra tutti i premi accumulati da Cantina di Venosa dal 2014, questi sono quelli assegnati al solo Merlot Matematico:
1 - VITAE 2022 - LA GUIDA VINI - AIS (Associazione Italiana Sommelier)
MATEMATICO - 2020 4 VITI AIS e TASTEVIN
2 - MUNDUS VINI
MATEMATICO 2020 - MEDAGLIA D’ORO
MATEMATICO 2019 - MEDAGLIA D’ORO
MATEMATICO 2017 - MEDAGLIA D’ORO
3 - LUCA MARONI
MATEMATICO 2019 - 97 PUNTI


Il 2024 era stato caratterizzato da una raccolta anticipata di 20 giorni e, sulla media storica, da numeri quasi dimezzati. Però sempre in quell’anno il microclima e l’altitudine dei vigneti avevano assicurato uve perfettamente mature e valori importanti di acidità.
Di contro, questo 2025 è invece caratterizzato da un’epoca di vendemmia che torna alla normalità, con appena tre-quattro giorni d’anticipo sulla media storica e con l’aspettativa di un forte recupero delle quantità prodotte. Confermata anche l’alta qualità e la sanità delle uve. Il Moscato e il Merlot sono le varietà già raccolte dai soci della cooperativa lucana, che adesso cominciano la vendemmia della Malvasia di Basilicata e, a fine mese, dell’Aglianico del Vulture.
“La qualità è elevata, le uve sono perfettamente integre, non hanno alcun problema di malattie e stanno maturando bene – sottolinea Francesco Perillo, presidente di Cantina di Venosa – Oltre a questo prevediamo un bel recupero delle quantità rispetto al magro 2024. Attendiamo settembre e la vendemmia dell’Aglianico. Tempo permettendo, il 2025 sarà ricordato tra i migliori”.
Cantina di Venosa, le caratteristiche di questa annata

L’inverno è stato mite, non molto freddo e con poche nevicate sulle alture, cosa che non capitava da anni. Inoltre, la primavera relativamente fresca e asciutta rispetto al passato ha consentito di avere una buona partenza vegetativa nei vigneti.
Il risultato è che le piante hanno raggiunto la vendemmia in condizioni di ottima salute e con uve bianche che, dai primi riscontri, presentano una bella acidità, grazie anche a un mese di maggio che ha avuto temperature leggermente al di sotto della media.
“Questo, soprattutto per i bianchi e i rosati che andremo a produrre, significa un andamento con accumulo di acidi maggiore, quindi più freschezza, verticalità e profumi – spiega Donato Gentile, enologo di Cantina di Venosa – Le prime vendemmie ci lasciano capire che si presenta un’ottima annata. Abbiamo completato la raccolta del Moscato e riscontriamo un aumento del 10-15% della produzione, un leggero recupero in quantità rispetto alle ultime due annate, caratterizzate, invece, da un crollo delle rese. Abbiamo, inoltre già vinificato il primo rosso, il nostro merlot di punta, il pluripremiato Matematico, che si conferma molto fruttato e varietale”.
Le origini di Cantina di Venosa e i suoi tesori divini
Costituita nel 1957 da 27 soci promotori, oggi ne conta ben 350.
Per le superfici destinate alle viti, la cooperativa può contare su 800 ettari circa, la maggior parte nel Comune di Venosa che è il maggior produttore di uva Aglianico dell’area del Vulture.
Quando si parla di Venosa, si intende il nord della Basilicata o Lucania, nell’antica Daunia, terra di antiche origini storiche e di grande cultura.
Vi nacque Quinto Orazio Flacco, poeta romano di umili origini trasferitosi poi a Roma col padre divenuto esattore delle aste pubbliche, poi come tribuno militare nelle truppe di Bruto dopo la morte di Giulio Cesare, sempre fedele nonostante la sconfitta agli ideali repubblicani, poi con la sua poesia sostenitore della politica dell’imperatore Ottaviano Augusto. Orazio morì a 57 anni, il 27 novembre dell’8 a.C. e fu sepolto sull’Esquilino in una tomba accanto a quella del suo amico Mecenate che era morto poco prima.
E ancora a Venosa nacque Carlo Gesualdo Principe di Venosa, Conte di Conza, Barone di Montefusco, compositore e madrigalista a cavallo fra XVI e XVII secolo, molto noto nei tempi a venire per la sua storia tumultuosa che nel 1590 lo vide scoprire la prima moglie Maria d’Avalos insieme all’amante, Fabrizio II Carafa uccidendoli immediatamente.
I vini caratteristici della zona di Venosa possono vantare storie altrettanto lunghe come l’Aglianico che gode dell’unione fra il clima mite e i terreni vulcanici. Infatti l’Aglianico del Vulture DOC deve questa denominazione dall’antico vulcano Vulture, mentre il nome Aglianico deriva dall’antica denominazione Hellenica, per l’origine greca di quest’uva, ad Aglianico appunto, cambiamento avvenuto sotto gli Aragonesi che governavano a Napoli.
La Cantina di Venosa gode di tecniche moderne per la lavorazione delle uve e dei vini, le fasi di affinamento con il trasferimento in carati di rovere francesi e Slavonia.
Fra in vini della cooperativa anche il Carato Venusio, Aglianico del Vulture Superiore DOCG o il Matematico, blend di Aglianico del Vulture e Merlot.
E ancora, Gesualdo Aglianico del Vulture DOP, Verbo Rosso Aglianico Vulture Dop, Verbo Rosato Igp, Verbo Bianco Malvasia di Basilicata Igp, Terre di Orazio Aglianico del Vulture DOP, Terre di Orazio Dry Muscat, Terre di Orazio Rosè, Vignali Aglianico del Vulture DOP, Vignali Igp Rosso, Vignali Igp Bianco, Virgola Spumante Rosato, Virgola spumante Demi-Sec Malvasia, Virgola Spumante Brut Moscato, Vignali Spumante Dolce Moscato, Vignali Spumante rosso dolce, Vignali Spumante Brut, Grappa Riserva, Grappa di Aglianico del Vulture, Grappa di Moscato.
