Il furto di tre reperti archeologici messicani poi recuperati dai gruppi di Torino e Ancona dei Carabinieri TPC

Sono stati restituiti all’Ambasciatore S.E. Carlos Garcìa de Alba degli Stati Uniti del Messico. Un vaso globulare con supporti a cariatidi, oggetto di origine preispanica (300 a.C.–600 d.C.) e due testine fittili antropomorfe della cultura di Teotihuacan risalenti al periodo Classico (250-600 d.C.). L’operazione di recupero di questi reperti archeologici rubati è stata compiuta dai Carabinieri TPC-Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.

È stata una vera e propria cerimonia solenne quella della restituzione, con il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc), Roberto Riccardi, che ha consegnato le tre opere d’arte all’ambasciatore messicano affiancato, come testimone dell’evento, da Marcelo Ebrard, ministro degli Esteri messicano.

Come ho più volte sottolineato, l’azione dei nostri militari non è diretta solo al ritrovamento di opere d’arte italiane per riportarle nel nostro Paese. C’è continua e piena collaborazione con moltissime altre nazioni e i Carabinieri hanno concluso tantissime operazioni che hanno permesso di riconsegnare beni storici e archeologici inestimabili rubati e trafugati fuori dall’Italia.

In quest’ultimo caso, i reperti, ritenuti patrimonio storico della Nazione messicana, sono stati recuperati dai militari del Nucleo TPC di Torino e di Ancona.

Teotihuacán, luogo d’origine dei reperti ritrovati, si trova a circa 40 chilometri dalla moderna Città del Messico, è uno dei più importanti siti archeologici mesoamericani: nell’area storica si trovano le piramidi del Sole e della Luna e il tempio alla divinità Quetzalcóatl-il Serpente Piumato, gli antichi complessi residenziali multi-familiari per molti versi simili alle insule romane, senza tralasciare il “Viale dei Morti” e diversi murales le cui forme e i cui colori sono riusciti a resistere fino a oggi. L’antica città era ben nota per la preziosa produzione di ceramiche e oggetti in ossidiana.

Le indagini che hanno portato al recupero degli oggetti, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino e condotte dai militari dei due Nuclei tra il 2020 e il 2021, hanno accertato l’esportazione illecita dal territorio degli Stati Uniti del Messico.

Il recupero è stato possibile, per le due testine fittili, grazie alle attività di controllo e di monitoraggio del web e dell’e-commerce che riguarda oggetti d’arte e antichi. I militari del Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri controllano quotidianamente questi canali.

Il vaso globulare è stato recuperato dopo indagini nel settore della commercializzazione illecita di opere d’arte. Una persona è stata denunciata in stato di libertà al Tribunale di Torino: non fornito alcuna documentazione sulla provenienza e l’acquisto dell’antico reperto messicano.

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