Italia Ortofrutta e il Carciofo di Paestum IGP testimone e manifestazione di sapori e coltura ininterrotta nel tempo: tradizione che giunge a noi dai tempi della Magna Grecia

È iniziata la campagna di valorizzazione 2022 del Carciofo di Paestum IGP promossa da Terra Orti (link) che ha come missione la valorizzazione dei prodotti degli associati e finanziata dalla misura 3 Tipologia di intervento 3.2.1 del P.S.R. Campania 2014 – 2020. In quest’ambito si è inserita l’Unione nazionale Italia Ortofrutta (link) con il suo presidente Gennaro Velardo che ha portato il suo contributo tecnico e istituzionale.

Tutto è iniziato proprio nel cuore dell’areale di produzione del Carciofo di Paestum IGP. L’intenzione degli organizzatori è quello di un focus istituzionale sul valore socio-economico di questa coltura per il settore ortofrutticolo regionale e nazionale. All’inaugurazione hanno partecipato anche Franco Picarone, consigliere della Regione Campania e presidente della commissione Bilancio, Vito Busillo, presidente Coldiretti Salerno, Alfonso Esposito, presidente del Consorzio del Carciofo di Paestum e il direttore Emilio Ferrara.

Il Carciofo di Paestum IGP ha ricevuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) ai sensi del Reg. CE n.2081/92, con Regolamento (CE) n.465/2004 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea L 77 del 13 marzo 2004). Il documento al link qui sotto.

Il carciofo in senso generico ha una storia antica nell’Europa meridionale e nel Sudamerica. Gli indizi e le prove trovate fino a oggi lo danno presente anticamente in Sicilia (a iniziare dalle aree centro occidentali dell’Isola) con citazioni più ampie nel passaggio tra l’ultimo secondo prima di Cristo e il successivo. La coltura si diffuse nell’area della Magna Grecia, poi Italia meridionale dell’Impero Romano. Greci e romani attribuivano al carciofo proprietà afrodisiache.

Il Carciofo di Paestum ha trovato la primigenia area di diffusione nella Valle del Sele, tra le province di Salerno e Avellino, già dal 1800 durante il Regno dei Borbone, per la precisione dal 1811 come riportato nelle statistiche del Regno di Napoli. La coltura si sviluppò poi sempre più velocemente dagli anni Venti del 1900 grazie alla riforma fondiaria e alla bonifica di vasti territori di zona.

È uno dei 139 prodotti agroalimentari che in Italia si fregiano del marchio comunitario, e sicuramente il Carciofo di Paestum IGP ha la capacità senza pari di rappresentare e raccontare il territorio grazie alla sua unicità ha detto Gennaro Velardo – Può essere considerato senza tema di smentita l’ambasciatore delle terre antiche e delle tradizioni dell’antica magna Grecia”.

“È necessario, date le difficoltà e costi di produzione del Carciofo di Paestum – ha continuato il presidente Velardo – che si supporti la filiera di coltivazione creando attenzione tecnica e politico-istituzionale permanente volta a migliorare la qualità del prodotto e le tipologie di confezionamento, a formare personale specializzato, a promuovere e valorizzare il prodotto incrementandone l’esportazione in momento di grave crisi internazionale, scommettere sull’unicità è una strategia da perseguire con convinzione.

Il presidente di Italia Ortofrutta sarà presente ad altri eventi della campagna di valorizzazione 2022 del Carciofo di Paestum IGP per continuare a supportare e a testimoniare l’importanza strategica dei marchi di grande valore regionale e nazionale come chiave decisiva per lo sviluppo del settore ortofrutticolo.

“L’evento inaugurale è un importante cappello per la campagna di promozione del carciofo – ha detto Alfonso Esposito, presidente del Consorzio del Carciofo di Paestum IGP – in quanto si pone nel cuore della campagna di raccolta 2022. Tutte le attività che si svolgeranno da questo momento in poi, avranno lo scopo di promuovere e valorizzare un prodotto unico come il carciofo. Tra queste possiamo menzionare le pubblicazioni scientifiche previste, le degustazioni gastronomiche nei ristoranti, le attività riservate ai giornalisti, la presenza in importanti esposizioni fieristiche come “Fruit Logistica” di Berlino e il “Cibus” di Parma per attivarne la conoscenza all’estero e dare una panoramica completa su questo ortaggio e il territorio di provenienza”. 

 “Importante è la presenza del Carciofo di Paestum IGP nell’ambito delle fiere specialistiche e nello sviluppo di contenuti specialistici e di settore sia di taglio divulgativo, sia scientifico – ha rimarcato Esposito – che hanno lo scopo di promuovere il prodotto nella sua bontà e nel beneficio per la salute, essendo un concentrato di principi attivi e virtù terapeutiche. È importante anche sviluppare la conoscenza del prodotto rispetto al suo utilizzo in cucina, sia per quanto riguarda le ricette tradizionali, sia innovative, sia salutistiche, grazie anche alle note proprietà digestive e diuretiche e quale alleato per combattere il colesterolo”.

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