Alcune situazioni risultano apparentemente incomprensibili e non traducibili in qualcosa di logico. Però, basta guardare con attenzione, osservare e leggere su un evento per eliminare gran parte della cortina fumogena in modo da capire l’arcano. Prima di tutto una domanda: vi sembra normale negare ai siciliani sconti per musei e luoghi di Cultura… in Sicilia?
Per quanto mi riguarda non comprendo.
Non capisco cosa accade dentro al Palazzo Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento di Sicilia. Posso immaginare e collocare tra fatti normali gli schieramenti e i rischieramenti politici in vista delle elezioni regionali in Sicilia, ma alcuni episodi, pur calati in questo scenario, scivolano e strabordano fuori da ogni logica. E la gente deve pensare, riflettere, ricordare, agire.
Vengo al punto. E lo faccio senza simpatie politiche. Chi mi conosce è perfettamente cosciente su come la penso e quali sono le appartenenze politiche a me più o meno lontane. Aggiungo: deve ancora nascere un partito o movimento che non deluda le mie aspettative e che non mi indisponga a livelli variabili di intensità.


In Giunta regionale, con iniziativa dell’assessore alla Cultura Alberto Samonà, si era pensato e immaginato un provvedimento per uno sconto sul costo dei biglietti d’ingresso ai luoghi di cultura siciliani per i residenti nell’Isola. Immaginatevi le famiglie a portare figli in musei, castelli, realtà uniche della Sicilia e, proprio in questo momento di crisi, poterci andare con un sollievo in più: spendere meno per ammirare bellezze e ampliare la conoscenza culturale, storica, del retaggio isolano.
Il provvedimento doveva entrare a far parte della Legge di Stabilità regionale.
Ma ecco arrivare l’intoppo.
Questo capitolo dell’articolo 6 di detta Legge non è passato, non è stato approvato. Le posizioni contrapposte, quelle di Alberto Samonà (Lega-Prima l’Italia), assessore regionale alla Cultura e Identità siciliana e quella di Gianfranco Miccichè (Forza Italia), presidente dell’Ars-l’Assemblea Regionale Siciliana. Un duello tutto interno al Centrodestra, schieramento che ha ovvi problemi di strategia elettorale unitaria. A farne le spese è un provvedimento del genere, anche se una parte, l’opposizione PD-M5S, evidenzia i motivi della posizione contraria alla misura architettata dalla Giunta siciliana.
“Le famiglie siciliane purtroppo non avranno le agevolazioni che avevamo introdotto nella Legge di stabilità regionale per facilitarne l’accesso nei luoghi della cultura, abbattendo per loro il costo dei biglietti d’ingresso. Il Presidente dell’ARS, Micciché, infatti, questo pomeriggio ha bloccato la norma voluta dal governo regionale, stralciandola e di fatto assecondando le opposizioni, Pd e 5 Stelle in testa, che avevano in tutti i modi tentato di boicottarla – ha sottolineato l’assessore Samonà il 9 maggio – Qualcuno dovrà adesso spiegare alle famiglie siciliane con figli che non potranno usufruire della card scontata, che era stata pensata dall’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana per avvicinare i nuclei familiari a musei e parchi archeologici regionali”.
“A nulla è servita una riscrittura della stessa norma, che avevamo effettuato insieme allo stesso Ufficio di Presidenza dell’Ars a seguito del dibattito d’Aula, per accogliere alcune delle osservazioni che erano state mosse dai parlamentari – ha proseguito Samonà – Risultato: per le famiglie nessuno sconto e nessuna agevolazione e il rifiuto ci è stato motivato con una serie di tecnicismi che risultano francamente inaccettabili. Politicamente, la responsabilità è da ascrivere alla sinistra, ai grillini e a chi, in Aula, ha retto loro il gioco”.
Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito democratico, ha ribattuto che lo stralcio dell’agevolazione sui costi dei biglietti per i luoghi di cultura è dovuto alla mancanza di copertura finanziaria del provvedimento stesso.
Fatto sta che qualcosa non ha funzionato nell’ala conservatrice del Parlamento siciliano e non credo che troverà “riparazione” in temi brevi. Situazione diventata palese dalle precedenti dichiarazioni di fuoco rilasciate dal presidente Miccichè al quotidiano La Stampa (link articolo di riconferma delle dichiarzioni da parte de La Stampa), considerazioni rilasciate su alcuni dei partiti del suo stesso centrodestra, soprattutto contro l’attuale presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e contro Fratelli d’Italia.
Al di là di questo fatto in sé, siamo solo a una delle tante rappresentazioni di un mondo politico allo sbando, dalle molte facce, dalle improvvise alleanze prima improponibili e dagli sgambetti facili… non importa da chi praticati perché ormai lo giudico come un particolare superfluo per quanto è diffuso nei palazzi amministrativi.
Scusatemi, però non riesco a ragionare diversamente.
Un centrodestra coeso e collaborativo anche ideologicamente, nel rispetto delle differenti sfumature, avrebbe trovato una formula per far passare quella misura rivolta ai siciliani, oltre che progettare con convinzione di presentarsi con unità coerente al prossimo appuntamento elettorale.
Così stando le cose… aspettando che siano meno fluide.
La politica italiana e siciliana ci ha insegnato ad attenderci continui colpi di scena. Poi, se potranno essere utili al buon governo, è altra questione.