Al Referendum 2022! Quanti hanno le idee chiare? Spiegazioni, fac-simile delle 5 schede e gestione delle sezioni elettorali

Confesso, ho avuto paura non appena arrivata a casa la designazione come presidente della sezione elettorale che seguo ormai da 18 anni. Paura per i cinque referendum, non perché tali, ma perché per ogni scheda, da sempre, bisogna riempire due verbali, due tabelle di scrutinio, insomma, tutto doppio. E per questo referendum i quesiti sono 5 con altrettanti pacchetti di schede.

Il terrore era che avessi DIECI verbali da riempire insieme al mio segretario di sezione, DIECI tabelle di scrutinio, tutto a dieci copie e tutto con buste di spedizione da assemblare come complicate matrioske per CINQUE volte.

Ho scaricato finalmente il libretto di istruzioni dal sito della Prefettura-Ufficio del governo territoriale di Roma ed ecco la sorpresa. Esempio: i verbali restano due, solo due, come se ci fosse una sola tipologia di voto e una sola tipologia di scheda. All’interno del documento hanno raggruppato cinque sezioni separate dedicate ai cinque quesiti. Tutto in uno! Anche se rimane in doppia copia (qui in basso le immagini dei fac-simile delle cinque schede dal ministero dell’Interno – cliccare sulle immagini per ingrandirle – in fondo alla pagina invece i file pdf scaricabili).

Istruzioni sul voto

Ricordo che sono referendum abrogativi, quindi votando “SI” viene abrogata una norma esistente. Votando “NO” si lascia la situazione per quella che oggi è in vigore.

Si vota SOLO domenica 12 giugno, dalle ore 7 alle ore 23. I cittadini italiani residenti all’estero (AIRE) possono votare all’estero.

Per votare bisogna portare un documento d’identità valido e la tessere elettorale con ancora almeno una casella libera per far mettere il timbro e la data della votazione (duplicati subito ritirabili ai comuni e agli uffici municipali).

Affinché si arrivi a un responso certo tra le scelte proposte ai cittadini italiani, deve andare a votare il 50% più uno di tutti gli elettori. Altrimenti sarà come se non si fosse andati a votare e tutto sarà annullato.

Nelle sezioni elettorali d’Italia…

Pur rimanendo il nostro un sistema elettorale barbaro nella sua orgia fatta di carte, matite, inchiostro che macchia ovunque, timbri, penne, gomme, temperamatite e… candele (a questo punto perché non scegliere uno stile preistorico con pietre di selce e il tracciare graffiti/voti sui muri?), per questa tornata di consultazione referendaria popolare è stata scelta una strada più praticabile e decente oltre che maggiormente efficiente semplificando registri e tabelle nelle quali riportare i voti.

Certo però che il pomeriggio di sabato, alla prima apertura e sistemazione delle sezioni elettorali italiane, in ognuna dovranno essere timbrare e firmate un numero di schede identico al numero di iscritti di ogni sezione moltiplicato per 5 (perché ci sono cinque quesiti referendari).

Tanto per capirsi con un esempio concreto, se nella mia sezione di Roma-San Lorenzo di cui sarò presidente (lo sono da 18 anni) trovassi 700 persone iscritte nel registro degli elettori di sezione, io e i miei scrutatori dovremo timbrare e firmare 3.500 schede in totale, suddivise in:

700 schede rosse (Pantone Rubine red-U) per il referendum 1 – Legge Severino – incandidabilità dopo la condanna, divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;

700 schede arancioni (Pantone 151-U) per il referendum 2 – custodia cautelare durante le indagini. Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’articolo 274, comma 1, lettera C, codice di procedura penale, sulla misure cautelari e sulle esigenze cautelari, nel processo penale;

700 schede gialle (Pantone yellow-U) per il referendum 3 – separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri;

700 schede grigie (Pantone 422-U) per il referendum 4 – valutazione degli avvocati e dei professori in materie giuridiche sull’operato dei magistrati;

700 schede verdi (pantone green-U) per il referendum 5 – Riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm).

Cosa dicono e cosa ci chiedono i quesiti per il/i referendum 2022?

Premetto una cosa. La mia impressione è che anche su questi temi si sia trasformato tutto in un confronto duro ed elettorale tra centrodestra e centrosinistra, senza entrare veramente nel merito dei quesiti elettorali. Gli scontri sui social vanno per slogan e non per ragionamenti. Molti scrivono, “allora se lo ha detto il partito X, io voterò al contrario“.

Il Paese non può andare avanti in questo modo e la classe politica ha le colpe principali cavalcando solo gli istinti, accumulando “like” sui social e sbattendo questa atmosfera nelle sezioni elettorali. E qui chiudo la mia considerazione.

  • SCHEDA ROSSA – Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi. Se dovesse vincere il SI, verrebbe abrogata la Legge Severino sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, dei rappresentanti di Governo, dei consiglieri regionali, dei sindaci e degli amministratori locali in caso di condanna (i giudici in sentenza dovranno decidere su ogni condannato l’eventuale interdizione dai pubblici uffici- NESSUN automatismo);
  • SCHEDA ARANCIONE – Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’articolo 274, comma 1, lettera C, codice di procedura penale, sulle misure cautelari – e sulle esigenze cautelari- nel processo penale. Se dovesse vincere il SI, sarebbe eliminata la norma sulla “reiterazione del reato” dal gruppo di motivazioni che consentono ai giudici di decidere la custodia in carcere o ai domiciliari di una persona durante le indagini, nelle fasi che precedono il processo. L’arresto preventivo rimarrà comunque in caso dei reati più gravi, di possibilità di fuga, del rischio di commettere reati con armi o altri mezzi violenti, di possibilità di inquinamento delle prove;
  • SCHEDA GIALLA – Separazione delle funzioni dei magistrati. Con il SI” abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati: questi ultimi a inizio carriera dovranno scegliere a quale dei due rami dedicarsi, se magistrato giudicante o pubblico ministero;
  • SCHEDA GRIGIA – Partecipazione dei membri laici (professori universitari in materie giuridiche e avvocati) a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione delle attuali norme di partecipazione di questi membri al Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei consigli giudiziari cambiando le loro prerogative: in breve, se dovesse passare il Referendum con la maggioranza dei SI”, anche gli avvocati e i professori universitari potranno votare sull’operato dei magistrati e sulla loro professionalità (oggi il giudizio è esclusiva del Consiglio Superiore della Magistratura e dei magistrati membri Consigli giudiziari dei diversi territori italiani).
  • SCHEDA VERDE – Abrogazione della legge 24 marzo 1958 sulle elezioni dei componenti togati al CSM-Consiglio Superiore della Magistratura: quindi, con il “SI” verrebbe eliminato dell’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme di altri suoi colleghi per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura. È un ritorno a una minore politicizzazione dell’ Organo di autogoverno della magistratura reinserendo regole che erano in vigore nel 1958 quando tutti i magistrati in servizio si potevano proporre come membri del CsM grazie a candidature semplici.

Aggiungo solo una cosa importante che esula dalla scelta personale del voto di tutti. Arrivati nella vostra sezione elettorale, prendete TUTTE le schede ed esprimetevi lì, non rifiutatene qualcuna perché cadrete nel giochetto che porta confusione tra la gente, nei conteggi e nella validità o meno di ogni singolo quesito (fatto utile solo ad alcuni “leader” o pseudo tali). Avete pieno modo di esprimervi in ogni scheda con il SI, con il NO, lasciando la scheda bianca, annullandola con un segno o con un messaggio.

Meglio esserci sempre al voto – oggi su ognuno dei cinque quesiti – che assentarsi/astenersi. A meno che non trovaste alcun interesse nei quesiti referendari, non li trovaste di alcun significato ravvisando l’inutilità della consultazione: in questo caso basterà non venire proprio a votare. Ma su questa valutazione io sarò sempre contrario. Preferisco presentarmi sempre in sezione elettorale.

Nota linguistica a margine - nei comunicati della Prefettura e ministeriali li chiamano tutti -al plurale- Referendum seguendo la regola secondo la quale l'Italiano non accetta il plurale delle parole straniere e del Latino. Una stranezza linguistica rispetto invece alla moda in voga da diversi anni, quella che vede Curriculum trasformato in Curricula per il plurale, una moda seguita da molti nel segno del voler mostrare/sfoggiare conoscenza latina...
Referendum non può aspirare, per qualche strano motivo, alla forma plurale Referenda.
Deve essere più figo usare “portate i vostri curricula” in ambito di aziende, studi, presentazioni ecc nel segno del “io so il Latino”, oppure del “veniamo linguisticamente dal Latino, quindi dobbiamo usare il Latino anche nella sua forma plurale”.
Però aggiungo una considerazione: provenendo tutti noi dal Latino e conoscendolo, o si fa tutto -considerare solo le forme plurali non ha senso ed è metodo monco-, quindi decliniamo i termini latini prestati all'Italiano per ogni caso (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo). Oppure non se ne fa nulla usando solo il nominativo singolare.
Vorrei coerenza, quella usata da chi ha scritto le regole dell'Italiano scritto e parlato nel segno della praticità. Ma questa è un'altra storia... mia vecchia polemica da talebano della Lingua Italiana.
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