“Umiltà e Splendore”, a Taormina immagini del Seicento, i dipinti conservati nei conventi dei Cappuccini del Valdemone in Sicilia

Una trentina le opere, cinque grandi pale d’altare, la Madonna degli Angeli con San Francesco e Santa Chiara dipinta da Scipione Pulzone nel 1588 per la chiesa di Mistretta, la Trasfigurazione realizzata per i Cappuccini di Randazzo, opera della prima metà del Seicento e del genio del pittore Giovanni Lanfranco, nativo di Parma e rappresentante di spicco del Barocco italiano nel mondo della pittura e ancora la Madonna degli angeli e santi francescani del Convento di Pettineo realizzata nel 1722 dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans. Basta questo primo accenno sulla mostra “Umiltà e Splendore” appena inaugurata a Taormina?

Altri grandi artisti dell’epoca presenti con le loro opere? Durante Alberti, Mathias Stomer, Onofrio Gabrieli, Giacinto Platania e i frati Feliciano da Messina e Umile da Messina.

È Palazzo Ciampoli, in quel di Taormina, ad accogliere questo grande patrimonio d’arte fino al 14 settembre 2022 (ingresso gratuito – dalle 10 alle 19). In quei saloni una raccolta di dipinti del 1600 che appartengono ai conventi e alle chiese dei Cappuccini che si trovano nella Sicilia nordorientale, nel Valdemone, anticamente Dimnsac, Valle Deminæ, Vallo Dèmone, nome con cui si indicava una vasta area siciliana così nominata dai tempi del dominio musulmano fino al Regno dei Borbone con le ovvie trasformazioni nei secoli delle dimensioni di governo territoriale: geograficamente, all’origine, comprendeva l’area montuosa della provincia di Messina fino all’Etna, con Caronia a ovest e Catania (a cavallo con l’area di Val di Noto) a costituirne gli altri vertici di confine amministrativo.

Fu l’ultimo baluardo di resistenza cristiana al domino musulmano e luogo di conventi e relative chiese incastonati tra monti e valli dell’area.

“Umiltà e splendore. L’arte nei conventi cappuccini del Valdemone tra Controriforma e Barocco”

Una grande collezione d’arte figurativa e pittorica. Potete immaginarvi cosa potrete mai trovarvi davanti agli occhi quando avrete raggiunto il centro storico-medievale di Taormina, entrando a Palazzo Ciampoli.

Lo storico edificio è del 1412 in stile gotico catalano, con prospetto lineare scandito da cinque bifore su una fascia marcapiano lavorata a piccoli rosoni e intarsi in pietra lavica e in pietra di Siracusa. Tra quelle mura riecheggia molta storia, compaiono antichi stemmi e nomi di famiglie che ne furono ideatori ed edificatori originari, Corvaja, Damiano Rosso, De Thermes.

L’esposizione è stata organizzata e prodotta dal Parco Archeologico Naxos Taormina (link) che è sotto la direzione di Gabriella Tigano, con collaborazione della Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina che ha curato l’aspetto artistico-scientifico studiando la collocazione delle opere e la sequenza del percorso di visita. Il tutto è promosso dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina e dall’Associazione Culturale “Intervolùmina” (link).

Quattro le sezioni in cui la mostra è articolata. Come descritto dal Parco Archeologico Naxos Taormina, le prime tre sono scandite da scelte iconografiche caldeggiate dall’Ordine (la natura umana e divina di Cristo; la Madonna degli Angeli; figure di santi e sante cari ai frati cappuccini siciliani: San Francesco, Santa Caterina d’Alessandria e poi le popolarissime Sant’Agata e Santa Lucia).

La quarta sezione è dedicata ai frati Umile e Feliciano da Messina, al secolo rispettivamente Jacopo Imperatrice e Domenico Guargena. Entrambi erano frati cappuccini, ma con una formazione artistica di alto spessore essendo cresciuti nelle botteghe del pittore caravaggesco Alonso Rodriquez e del fiammingo Abramo Casembrot, maestri indiscussi della pittura del Seicento a Messina.

Nel far cronaca sottolineo che all’inaugurazione Gabriella Tigano ha rivolto i saluti ai convenuti e ha presentato l’esposizione preceduta dal collegamento video con Alberto Samonà, assessore regionale alla Cultura e all’Identità siciliana.

Dopo, Mirella Vinci, soprintendente ai Beni Culturali di Messina, Mario Bolognari, sindaco di Taormina, Padre Luigi Saladdino, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Messina e Giuseppe Lipari, presidente di “Intervolùmina”.

Proprio quest’ultima ha curato la sezione bibliografica della mostra che comprende anche testi dal 1500 ai primi del 1700 di teologia e filosofia, vite dei santi, rari testi di medicina e sulla fisica, molti dal fondo antico della Biblioteca dei Frati Cappuccini a Messina.

All’evento inaugurale il percorso espositivo è stato presentato, tappa per tappa, da Stefania Lanuzza, ideatrice del progetto e da Virginia Buda, entrambe storiche dell’Arte appartenenti alla Soprintendenza di Messina.

“In un arco temporale che va dalla fine del ‘500 sino ai primi decenni del ‘700 sono state selezionate quelle opere che documentano i mutamenti epocali, gli orientamenti stilistici e la varietà degli idiomi parlati dagli artisti apprezzati nel viceregno spagnolo. Un itinerario trasversale che affronta i contenuti religiosi trascorrendo dal rigore delle canoniche composizioni controriformate all’efficacia narrativa dei testi d’intonazione caravaggesca, per approdare alle ariose atmosfere della pittura barocca senza tralasciare le diverse declinazioni dei temi messe in atto dai pittori stranieri attivi nell’isola e da quelli autoctoni. In tal modo si offrirà uno spaccato della cultura artistica seicentesca penetrata nei cenobi cappuccini attraverso il confronto tra le splendide tele eseguite da figure di spicco del panorama pittorico nazionale (Scipione Pulzone, Durante Alberti, Mathias Stomer, Giovanni Lanfranco) e la produzione di alcuni artisti cappuccini formatisi presso rinomate botteghe messinesi”

Stefania Lanuzza

Per allestire al meglio la mostra, i prestiti sono arrivati dal MuMe-Museo regionale interdisciplinare di Messina, dal Museo Fra’ Gianmaria da Tusa di Gibilmanna, dalla Pinacoteca Zelantea di Acireale, dal Museo civico di Castroreale e dai conventi di Adrano, Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Catania, Francavilla di Sicilia, Gibilmanna, Messina, Milazzo, Mistretta, Naso, Pettineo, Randazzo, Tortorici, Tusa e Troina.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...