Lavoro incessante e prezioso per riportare preziosi reperti e opere d’arte nelle loro “case”. i Carabinieri TPC-Tutela Patrimonio Culturale hanno appena presentato i risultati finali delle operazioni del 2021, una mole enorme di interventi e di oggetti inestimabili recuperati in giro per il mondo e nella stessa Italia. Inoltre, in quella che è la digitalizzazione dell’arte i militari hanno registrato i primi importanti episodi di trasformazione di opere in NFT (non-fungible token). I Carabinieri TPC hanno da sempre la mia totale ammirazione e lo sa bene chi mi legge e mi conosce.

Nel dossier “Attività Operativa 2021” i numeri parlano chiaro: i militari hanno recuperato 33.869 beni d’arte, in gran parte reperti archeologici, paleontologici e numismatici per un totale di 23.607 pezzi. Pio i beni antichi, archivistici e librari per 10.262 oggetti.
A tutto questo si devono aggiungere 1.748 falsi, opere contraffatte che i Carabinieri TPC hanno sequestrato. Si tratta per la gran parte di falsi d’arte contemporanea che, se fossero stati messi in vendita nel mercato, avrebbero fruttato oltre 429 milioni di euro, un bel bottino per le organizzazioni criminali.
Furti e opere trafugate da siti archeologici: tendenza

Come sottolineato dal Comando dei Carabinieri TPC, rispetto agli anni precedenti c’è un andamento in senso contrario, in crescita con un aumento complessivo dei furti di beni culturali (+20,5%).
Parallelamente cala di molto la quantità dei beni trafugati (-52%).
Come viene spiegata questa tendenza così in contrasto?
I militari ritengono che proprio l’aumento nel numero dei furti possa essere in parte riconducibile a due fattori. Da un lato alla fragilità della ripresa economica post Covid che ha inciso sull’aumento delle attività delinquenziali. Dall’altro lato un elemento segnato dal ripristino delle libertà di movimento e alla riapertura graduale dei luoghi culturali e degli esercizi di settore, fattore doppio che ha facilitato il commettere reati.
Furti – In quali regioni si è rubato di più? (numero dei furti per regione – per la lista completa vedere anche le tabelle sottostanti prese dal dossier)
- Lombardia (51)
- Lazio (50)
- Toscana (47)
- Emilia-Romagna (35)
- Campania (28)
- Veneto (24)
- Piemonte (21)
- Sicilia (20)


Recupero di reperti e opere d’arte: un esempio
Nel complesso delle tante opere ritrovate campeggia lo splendido Cratere apulo a volute (messo a copertina del rapporto sull’Attività Operativa 2021), oggetto risalente al IV secolo a.C., trafugato grazie a scavi clandestini portati avanti da tombaroli nell’Italia meridionale, recuperato poi negli Stati Uniti dove era finito tramite le rotte del mercato internazionale della ricettazione.
Tante le operazioni compiute in cooperazione di polizia con i collaterali Uffici esteri, insieme alla “diplomazia culturale”, intercambio operativo che ha permesso il rientro di molti beni artistici e archeologici.
Tr tutte, una scultura di I secolo a.C. raffigurante un Togatus rimpatriata dal Belgio: era stata trafugata nel 2011 a Roma.
Poi 782 reperti archeologici di importante valore esportati illecitamente e recuperati sempre in Belgio nel giugno dello scorso anno.
La statua marmorea Sogno di bimba di Arturo Dazzi è stata rimpatriata dalla Francia e restituita in occasione della Festa nazionale francese presso l’Ambasciata a Roma il 14 luglio scorso.
E ancora, il dipinto di XVI secolo dell’artista Key Willem, trafugato dalle truppe naziste nel giugno del 1944: è rientrato dalla Germania.
Nella lotta alla contraffazione da ricordare l’importante operazione “Infinito” che ha portato al sequestro di 658 opere contraffatte dell’artista Francis Bacon e del laboratorio dove venivano realizzate.


Da ricordare il 10 dicembre 2021 a Taranto quando, durante una conferenza stampa, è stata raccontata “Operazione Taras”, azione che in due anni di indagini ha portato al recupero di oltre 2.000 reperti archeologici commercializzati illegalmente in Italia e in diversi Paesi esteri. Pochi giorni dopo, il 30 dicembre, nella Caserma “La Marmora”, sede del Reparto Operativo TPC nel cuore di Trastevere, il ministro della Cultura, On. Dario Franceschini e il Comandante dei Carabinieri TPC, Gen.B. Roberto Riccardi, hanno celebrato il rimpatrio di oltre 200 reperti archeologici venduti illecitamente negli Stati Uniti già dagli anni 70 del 1900.
Nell’ambito della digitalizzazione dell’arte e, in particolare, di quella contemporanea, si è assistito ai primi importanti episodi di trasformazione di opere in NFT (non-fungible token), cioè in foto digitali ad altissima risoluzione munite di certificati “di proprietà” crittografati non replicabili, che possono rappresentare, nel mercato, due fenomeni paralleli: da un lato alternative efficaci al fenomeno della vendita delle collezioni museali o private; dall’altro il mezzo per facilitarne la trasmissione per lo studio da parte degli esperti in tutto il mondo.


Alcune delle collaborazioni internazionali dei Carabinieri TPC

Le operazioni del nostro corpo speciale a protezione dei beni culturali sono state anche all’estero in aiuto di nazioni dove il patrimonio di opere d’arte e reperti era stato colpito da furti o messi in pericolo da calamità naturali. Un esempio tra tutti la Task Force “Caschi blu della Cultura” intervenuta a Zagabria (Croazia) per un sopralluogo ricognitivo sullo stato dei luoghi dell’arte interessati dai violenti terremoti che si erano succeduti a partire dal 29 dicembre 2020, in modo da valutare i danni insieme a esperti croati: sono state organizzate due azioni di recupero e messa in sicurezza del patrimonio culturale.
Il 2021 ha visto svilupparsi molto la cooperazione internazionale: “Protection of cultural heritage and illicit trafficking. The Future will give Us back our Past” è il titolo del webinar articolato in tre sessioni condotto il 9 aprile 2021 dal Comando TPC nell’ambito delle iniziative promosse dal ministero della Cultura per il “G20 Cultura” che si è concluso con la ministeriale del 29 e 30 luglio.
Tra le esposizioni di beni culturali recuperati dai Carabinieri TPC, a Roma, nei saloni di Castel Sant’Angelo, è stata proposta per alcuni mesi la mostra “Il mondo salverà la bellezza? Prevenzione e sicurezza per la tutela dei beni culturali”.
Per l’Expo di Dubai, nel novembre scorso in occasione del National day italiano, è stata inaugurata la mostra “The future is back! Returned beauty and upcoming perspectives” che ha presentato una selezione di beni recuperati dal Comando TPC.