Terremoto del Belìce, Sicilia occidentale, la terra tremò dal 14 al 25 gennaio 1968: terrore, morte, distruzione. Partanna, un breve racconto di padre Russo
Bastano pochi attimi e quello che sembra eterno, usuale, quotidiano, normale, viene totalmente sconvolto. Case, edifici storici, strade, tutto crolla. Vite, esistenze spezzate, famiglie monche dei loro affetti, amputate, ferite se non dissolte. Il terremoto del Belìce dal 14 al 25 gennaio del 1968 colpì duramente una vasta area della Sicilia occidentale. Interi borghi e paesi furono letteralmente cancellati: Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Montevago. Dopo questo preambolo rievocativo e due immagini, ho inserito il collegamento all’articolo completo.
In questa foto uno degli incontri tra me e Monsignor Calogero Russo – Partanna, agosto 2016 – quando mi raccontò i momenti terribili del terremoto
Una storia dolorosa che oggi ripropongo e che, come diverse altre, ha scontato e sta ancora scontando ritardi dai tanti governi centrali che si sono succeduti in decenni. Fino al 2023 sono passati ben 55 anni da quei giorni in cui la terrà tremò scrollandosi di dosso uomini e cose. Qui richiamo un precedente articolo per rinnovare il ricordo, le storie di vita, le immagini. In questo caso particolare dell’amata e antica Partanna senza dimenticare i dati che mettono nero su bianco il numero e la forza delle distruttive scosse sismiche: tra i 345 movimenti tellurici registrati dal 14 al 25 gennaio, nella notte del 15 alle ore 2,01 una scossa raggiunse magnitudine 6.41. Circa 25.000 persone furono ospitate in diverse strutture e tendopoli. L’evento diede una forte spinta all’emigrazione e circa 10.000 siciliani se ne andarono verso Nord. La prima scossa? Alle ore 13,28 e 24 secondi del 14 gennaio 1968: magnitudo media pari a 5.1
Esistenze e patrimoni storici-architettonici, luoghi di lavoro, prospettive personali, speranze, tutto fu letteralmente macinato da quel sisma che colpì con violenza interi territori della Sicilia occidentale. Il Terremoto del Belìce, 54 anni fa. La terrà tremò dal 14 al 25 gennaio 1968: terrore, morte, distruzione.
Dopo il capitolo sul terremoto completato da liste, schemi e mappe, ho inserito anche la testimonianza di Monsignor Calogero Russo, custode della storia Partannese: nel 1968 fu in prima fila durante quel dramma come Arciprete della Chiesa Madre di Partanna.
Non vissi direttamente quella situazione, perché piccolissimo e perché dall’altra parte dell’Isola, a Catania. A me giunsero i racconti carichi di terrore, storie che ascoltai alcuni anni dopo direttamente da parenti, amici, conoscenti. Fino a quel momento, a distanza di tempo, io bambinetto, ne avevo viste alcune immagini e alcuni reportage dai telegiornali e da trasmissioni di approfondimento in una televisione che ancora era molto…