Catania, Festa di Sant’Agata, il culmine dal 3 al 6 febbraio. Una tradizione antica che si rinnova: Sacro e profano nella Sicilia d’Oriente

Ci siamo, dal 3 febbraio a Catania si arriverà al culmine delle celebrazioni per Sant’Agata, Patrona della città. Ricordo che la Festa di Sant’Agata è tra le celebrazioni religiose di tutto il mondo tra il quarto il quinto posto nella classifica sulla partecipazione popolare.

La novità di quest’anno, come preannunciato nell’articolo che pubblicai in precedenza e che troverete qui sotto, è il ritorno dei festeggiamenti come erano prima della pandemia Covid-19 e come sottolineato da Claudio Consoli, da nove anni Maestro del Fercolo che trasporta lo scrigno e le reliquie di Sant’Agata: Fercolo o “macchina processionale” dedicata a questo trasporto è tutt’altro che facile da gestire. Pesantissimo, in argento cesellato con struttura portante, trainato a forza di braccia da migliaia di fedeli che si alternano nei giorni delle processioni, il tutto fendendo la folla di catanesi, di concerto con altri elementi che fanno parte della sfilata. Prime fra tutte le candelore cui altri devoti, a spalla, danno movimento e la celebre “annacata” in momenti di pausa nel percorso quando ruotano, dondolano.
Annacata e annacare, termine e verbo siciliani, risalgono a una radice linguistica del 1500 e significa movimento e muoversi, cullarsi e cullare, il dondolio e dondolarsi, ma non solo: anhänger è il termine originario del 1535, indicante un rimorchio, dovuto alla presenza nell’Isola di mercenari tedeschi agli ordini dell’Imperatore Carlo V. Da lì il termine “naca” che sta per culla.

L’immersione nella tradizione plurisecolare torna con forza in questo 2023 insieme al libero (nella sua manifestazione) sentimento popolare, religioso e, come è logico attendersi, anche gastronomico. Ogni vostra curiosità, anche storica, sarà appagata nell’articolo che ripubblico più in basso.

Il programma 2023 per la Festa di Sant’Agata

Venerdì 3 febbraio
– ore 12 – L’inizio della festa con la “processione dell’offerta della cera”. A bordo dell’antica e raffinata Carrozza del Senato, le autorità cittadine, di norma il Sindaco, ma quest’anno sarà il commissario, percorreranno un tragitto che le porterà dal Palazzo degli Elefanti in piazza Duomo, sede del Comune, fino alla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, detta “a carcaredda“, dove sarebbe stata martirizzata Sant’Agata.
In Cattedrale si svolgerà il solenne “Te Deum”, eseguito dalla Cappella Musicale del Duomo diretta dal Maestro monsignor Giuseppe Maieli, all’organo il Maestro Piero Figura.
– ore 20 – Uno dei momenti più attesi dalla gente: l’appuntamento con i fuochi d’artificio “d’a sira o Tri” (dovrebbe essere però da villa Pacini). Sottolineo che lo spettacolo pirotecnico ha un suo preciso significato, non è solo un momento visivo, ma ha una sua giustificazione storica (da leggere nell’articolo richiamato più in basso).

Sabato 4 febbraio
Apertura delle porte della Cattedrale prima dell’alba: potranno entrare i fedeli e devoti pronti a salutare la Santa.
– ore 05,15: Esposizione delle Reliquie della Patrona. Il Busto reliquiario viene portato fuori dalla cameretta in cui viene conservato durante tutto l’anno.
– ore 06: “Messa dell’Aurora”, la più sentita ed emozionante e posso assicurare che l’atmosfera è particolarmente suggestiva. Subito dopo Sant’Agata torna ad abbracciare Catania nella trionfale uscita su Piazza Duomo che dà l’avvio alla prima processione. È il così nominato “giro esterno” che segue il percorso delle antiche mura cittadine, toccando i luoghi del Martirio e il cuore popolare di Catania.

Domenica 5 febbraio
– ore 08: Santa Messa nella Chiesa di Sant’Agata alla Badia.
– ore 10,15: L’arcivescovo e le autorità ecclesiali si muoveranno in corteo dal Palazzo Arcivescovile fino alla Cattedrale per il Solenne Pontificale. L’antica basilica resterà aperta tutto il giorno per consentire ai devoti di rendere omaggio a Sant’Agata.
– ore 17: Uscita del Busto reliquiario su Piazza Duomo per la processione del “giro interno”. Il corteo attraverserà il centro storico della città in un lento percorso che si concluderà il 6 febbraio dopo il suggestivo passaggio da Via Crociferi, strada che è trionfo dell’architettura barocca, con il saluto dal canto delle Monache Benedettine. Poi il rientro in Cattedrale.

I festeggiamenti andranno avanti fino al 12 febbraio, ma il massimo è incentrato nei giorni appena descritti.

L’accesso all’area centrale di Catania e al percorso dei festeggiamenti principali avverrà da varchi dedicati e controllati dalle Forze di Polizia o da squadre di volontari della Protezione Civile. Via Dusmet rimarrà libera perché avrà la funzione di importante via di fuga in caso di emergenza.

Tutto predisposto e programmato dal Comitato per i festeggiamenti presieduto da Mariella Gennarino: “Il giorno 3 alla sera – ha raccontato la Gennarino al Quotidiano di Sicilia – l’afflusso sarà più numeroso (ndR: molto maggiore che negli anni passati) per consentire a più devoti di stare vicini alla Santa e di godere di più anche dello spettacolo che proporremo, dal titolo Sant’Agata nel mondo. Porteremo delle opere d’arte sparse nel mondo che proietteremo sulle facciate dei quattro palazzi di piazza Duomo. Ci sarà il coro Tovini e i fuochi spettacolari saranno da villa Pacini”.

Qui di seguito il documento pdf con il programma delle manifestazioni ed eventi satelliti:

Ed ecco l’articolo che pubblicai e che appagherà molte delle vostre curiosità su questo evento catanese.

Il Grifone, l'artiglio, la penna e la forchetta

Per me vivere momenti speciali, antichi, tradizionali, ha sempre avuto un’attrazione immensa. Senza distinzioni regionali o tra nazioni. Quando però tocco la Sicilia tutto si amplifica. Del resto, appartengo a quell’Isola. Dal 3 febbraio Catania tocca il culmine dei festeggiamenti per Sant’Agata, la sua Patrona.

È un tuffo nella sicilianità più pura, nelle sue profonde radici storiche e religiose, nei paesaggi fisici e umani, nella gastronomia.

Una premessa: in tempi di Covid-19 il piano 2022 per la festa è stato stravolto (niente processioni): l’aggiornamento lo troverete a fondo pagina. Ma dal 2023 tutto tornerà normale.

È vero, do notizie sull’attuale progetto di eventi, ma questo racconto riguarda soprattutto il mio vissuto, quello che la festa è sempre stata prima della pandemia, quando la gente era libera di incontrarsi senza il timore di diventare una minaccia per gli altri e per se stessi. Anche le mie foto ritraggono gli anni scorsi…

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