Trapani, 4 febbraio, récital di Violetta Egorova, pianista di fama internazionale, una vita per la musica

Spesso compare un nome in un cartellone concertistico ed ecco un’artista di fama internazionale che porta con sé il suo grande bagaglio di esperienze e vittorie, ma in quanti ne conoscono veramente la vita, le sensazioni, i capitoli della sua esistenza musicale? Un curriculum dice molto, ma non tutto. Così colgo l’occasione per raccontarvi una protagonista della musica classica e del pianoforte che sarà a Trapani sabato 4 febbraio, alle ore 18 nella Sala Sodano di Palazzo D’Alì. Si tratta del récital di Violetta Egorova, pianista di fama internazionale, una vita per la musica.

Grande passione per le note quella di Violetta, donna dal carattere sereno, gioviale. Parlarle e intervistarla è stato un grande piacere, come è stato scoprire che sta al centro della formazione musicale di studenti siciliani.

L’evento musicale del 4 febbraio (ingresso gratuito, da prenotare) rientra nel programma dell’Associazione musicale e culturale Trapani Classica (link) presieduta dal Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti.

Programma musicale di sabato 4 febbraio

Trapani, Sala Sodano di Palazzo D’Alì, alle ore 18

  • Domenico Scarlatti: 5 sonate
  • Ludwig van Beethoven: Sonata n.31 op.110
  • Nikoláj Métner: Sonata Reminiscenza op.31 n.1
  • Sergej Rachmaninov: Sonata n.2 op.36

Violetta Egorova avrà anche un alto compito, far parte della giuria Primo International Piano Competition “Domenico Scarlatti” Città di Trapani (link) dal 25 marzo al 2 aprile 2023, inserito nell’ambito internazionale della Fondazione Alink-Argerich. Il Concorso è ideato sempre da Trapani Classica, fortemente voluto dal Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti che ne è direttore artistico (link a una prima descrizione del Concorso).
Nella Giuria Categorie i Maestri Marcella Crudeli (presidente), Daniel Rivera​, Antonio Fortunato, Giacometta Marrone D’Alberti, Anna Chiara D’Ascoli, Antonio Sottile, Rosalba Vestini.
Nella Giuria Esecuzione Pianistica i Maestri Marcella Crudeli (presidente), Nina Tichman​, Pietro Rigacci​, Violetta Egorova, Anna Chiara D’Ascoli, Daniel Rivera, Carmelo Caruso.


Violetta Egorova è russa di nascita. La sua città natale è Krasnodar-Краснода́р, nella parte meridionale della Russia, tra l’estremità occidentale del Caucaso e il Monte Zagedan, nel bacino del fiume Kuban comprendente l’okrug dell’Adighezia: storicamente Krasnodar fu fondata nel 1787 dai Cosacchi del Kuban’ e si trova a meno di 150 chilometri dal Mar Nero.

Per il suo curriculum in documento pdf, basta cliccare al seguente link:

“È una pianista fantastica, una persona speciale, è una collega e sono fiero di lei anche perché è l’ennesimo segno della crescita culturale dei conservatori della Sicilia – sottolinea il Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti, presidente di Trapani Classica – Violetta ha insegnato molti anni in Sicilia, alla Rachmaninov Academy di Catania, città che è diventata un polo primario per il pianismo internazionale, lì un mio collega, Epifanio Comis, ha creato un ambiente di grande cultura musicale. Adesso Violetta Egorova è arrivata dall’altra parte della Sicilia vincendo la cattedra al Conservatorio di Palermo”.

Giuseppe Grifeo – Violetta, lei ha iniziato col pianoforte che era molto piccola, aveva circa quattro anni. Cosa ti ha spinta verso il pianoforte? Erano i suoi genitori a suonare? Sentivi dei dischi di musica Classica? Riesce a ricordare quelle prime sensazioni?

Violetta Egorova – Sì, ero molto piccola, quattro anni appunto quando mi avvicinai al pianoforte. Come mai feci questo passo? Non fui indirizzata, avviata allo studio dello strumento. Nulla di tutto questo, ma mia madre era pianista e direttore d’orchestra. Lei era una grande musicista. Sentendola suonare e dedicarsi con fervore e passione alla musica, ne venni attratta. Ricordo quando la sentivo interpretare brani di Rimskij-Korsakov. Da lì iniziai, da sola, per mia volontà e suonando spesso con mia madre. La musica era casa. Quando andavo a letto mia madre mi faceva addormentare cullandomi con la musica. Successivamente, quando ebbi sei anni, sono entrata alla Moscow Central Special Music School for Gifted Children (ndR: Scuola di musica speciale centrale di Mosca per bambini dotati) lì fino agli 11 anni e poi sette anni al Conservatorio di Stato Tchaikovsky di Mosca.

G.G. – Al Conservatorio di Mosca avvenne l’incontro con un grande Maestro, con Lev Nikolayevich Naumov, pianista, compositore e professore russo, artista che per lei è stato una grande guida. Cosa Naumov è riuscito a trasmetterle?

V.E. – Naumov è stato il più grande e fondamentale incontro della mia vita. Fondamentale per entrare letteralmente nella musica, intesa non come strumento per le competizioni e non come lavoro. La musica doveva essere come sistema di vita. Lui mi aveva già ascoltato mentre ero alla scuola dove fu anche commissario, prima del Conservatorio: amò i miei risultati, le mie capacità. Tanto che quando entrai al Conservatorio superando i difficilissimi esami di ammissione, Naumov mi volle nella sua classe.

Questo passo fu una vera e propria grande svolta, dall'insegnamento e dalle cure di Naumov sono venuti fuori pianisti di grande fama, alcuni ben noti e conosciuti direttamente anche dal Maestro d'Alberti tanto che con Violetta Egorova si rinsalda ancora di più il legame con quella filosofia e con quel grande ambiente musicale creati dal Maestro russo. Il tutto nell'ambiente del Conservatorio moscovita che resta uno degli ambienti di maggior preparazione per l'eccellenza, uno dei più complessi e impegnativi.

G.G. – Il suo curriculum è molto ricco di esperienze, eventi musicali, sia in Russia che in tante altre nazioni. Quali sono stati i due o tre momenti-chiave della sua vita artistica? Quali ricorda con maggiore forza?

V.E. – Di tutte queste esperienze mi sono più care e fissate nella mente quelle in Italia. Come il Concorso “Viotti International Piano Competition” a Vercelli, manifestazione che si tiene ogni anno dal 1950, intitolato al al compositore Giovanni Battista Viotti e nel 1994 l’altrettanto complesso e difficile “Alessandro Casagrande International Piano Competition” di Terni dove vinsi il primo premio. Il ricordo indelebile e momento fondamentale rimane il mio primo concerto al Conservatorio di Mosca: un momento di fortissima emozione, suonare da solista con l’orchestra sinfonica del Conservatorio.

Dal Concorso Casagrande, in quegli anni di primissimo livello, la carriera della giovane Violetta Egorova prese letteralmente il volo. All'evento la sua capacità interpretativa assurse a primo piano, il suo livello artistico fu notato da tutti. “Per questo motivo ribadisco l'importanza dei concorsi - aggiunge il Maestro Vincenzo Marrone d'Alberti - e sempre per questo motivo sto creando a Trapani la prima edizione di un concorso di questa tipologia che in Trapani Classica abbiamo scelto di intitolare a Scarlatti". 

G.G. – A questo punto vorrei capire come mail il suo arrivo in Sicilia. Artisticamente e umanamente come l’ha segnata la nostra terra?

V.E. – Tutto è iniziato circa 11 anni fa con un invito del Maestro Epifanio Comis per tenere una masterclass nella sua accademia a Catania. Ho subito amato il metodo di insegnamento in quella scuola, la relazione degli insegnanti con gli studenti, come ho avuto un impatto immediato oltre che meraviglioso con la grande accoglienza umana e familiarità dell’ambiente, elemento vitale per chi deve vivere la musica. In Sicilia esistono ottime condizioni per assorbire gli aspetti migliori della musica, della capacità interpretativa e degli insegnamenti da grandi maestri come Vincenzo Marrone d’Alberti. Con Comis ho potuto toccare subito con mano l’alta professionalità delle accademie e conservatori siciliani, un’ottima e irripetibile opportunità per gli studenti.

G.G. – Ultima domanda. Nel suo repertorio vedo che ci sono Bach, Mozart, Beethoven, Schumann, Tchaikovsky e Liszt e compositori contemporanei. Ho visto che c’è anche il mio amato Rachmaninov. Due o tre di questi artisti che rappresentano più di altri il suo cuore di artista, la sua scelta tecnica preferita.

E.V. – Io ne sceglierei due. Per la sua visione romantica tedesca, specialmente all’inizio della mia vita, un posto speciale lo occupa Robert Schumann, compositore che riesce a creare una grande sintesi tra la difficoltà tecnica e quella emotiva dell’anima. È espressione tipica del romanticismo unita alla complessità interpretativa. Poi, nell’attuale fase della mia vita, sono innamorata di Sergei Rachmaninoff: lui esprime l’anima russa, quando ne ascolti le composizioni senti questo e sembra di vedere molti ritratti della Russia. Sono stata nei luoghi dove Rachmaninoff è nato, dove è vissuto per comprendere dove è nata l’anima di questo compositore, come ha preso forma.

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