Festa del Gatto, 17 febbraio: perché non citare un episodio della storia aggiungendo un racconto di Gianni Rodari?

Un Miao! a tutti i gatti-lettori di questo blog nel giorno a loro dedicato. Festa del Gatto o Giornata del Gatto, istituita nel 1990, momento da celebrare ogni 17 febbraio, momento legato al segno zodiacale dell’Acquario a sua volta considerato anche come segno determinante dell’indipendenza e degli spiriti liberi. Ci sono altri elementi legati al numero 17, tutti perfetti per simboleggiare il carattere gattesco, aspetti che ho spiegato nell’articolo richiamato più in basso.
Personalmente cito il gatto (Mau o Myeu nella denominazione faraonica) pensando a Bastet, Bastit o Bast, nomi della celebre dea-gatto dell’antica religione egizia al tempo dei faraoni, divinità dalla doppia personalità: dea del focolare domestico, protettrice delle donne, delle nascite e, quindi, della fertilità, ma anche dea guerriera, sanguinaria e terribile vendicatrice quando la sua testa assume sembianze di leonessa. Il culto aveva il suo centro nella remota città di Bubasti, capitale del XVII nomo (provincia-distretto) del Basso Egitto (l’area del delta del fiume che contava 20 distretti, ognuno governato da nomarchi-governatori).
Dea venerata anche più avanti nel tempo, persino in seno all’Impero romano che fece suo pure il culto di Iside e quello osiriaco. La grafia del nome “Bastet” è quella successiva e meno arcaica, risalente al Nuovo Regno (dal 1550 a.C in poi) con l’esaltazione della lettera “t” finale che è un suffisso femminile dell’allora Lingua egizia faraonica: veniva rimarcato l’essere femmina di questa dea.
Approfondendo alcuni aspetti sulla venerazione della dea felina e raccontando una disavventura egizia legata ai gatti, ho scritto, divertendomi, proprio l’articolo che richiamo qui di seguito.
Divertitevi in questa lettura, magari con il vostro gatto accoccolato sulle gambe: sono sicuro che dopo lo osserverete in maniera ben diversa.

Il Grifone, l'artiglio, la penna e la forchetta

Grazia Angeletti, collega giornalista, fu al centro dell’iniziativa che nel 1990 fece nascere la Festa del Gatto. Cosa fece? Dalla rivista Tuttogatto propose un sondaggio ai lettori in modo da individuare la data preferita per celebrare gli amati felini. La scelta cadde sul 17 febbraio come proposto dalla lettrice Ornella Del Col che inviò la sua proposta basata su più punti: il 17, seppur considerato numero sfortunato, la Del Col ne propose il concetto trasposto dallo stesso numero “una vita per sette volte” (l’1 e il 7) esorcizzandone il significato italico da “porta sfiga”; il 17 ha anche un’altra simbologia, è legato all’indipendenza, alla fiducia e all’ottimismo, alla sfida, nella Kabbalah è un un messaggio di superiorità spirituale, caratteristiche perfette a rappresentare il gatto.

La Giornata internazionale del gatto (World Cat Day) cade però l’8 agosto… ma non si tratta di un caso. Sottolineo che per la numerologia il…

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