Siamo ancora una volta al delirio. Ho fatto passare alcuni giorni prima di scrivere qualcosa. Me le stanno strappando dalle dita queste parole scritte. Può essere mai possibile che un personaggio (in questo caso della politica) possa ritenere la pedofilia meno grave rispetto all’azione di coloro che tramite maternità surrogata hanno dei figli? Eppure questo personaggio lo ha detto: “La maternità surrogata, un reato più grave della pedofilia”…
Segnatevela come appunto perenne (nel caso ve ne fosse bisogno).
Pedofilia: un adulto che abusa psicologicamente e fisicamente di un minore anche fin dalla più tenera età; un adulto che desidera fisicamente i bambini. Dal Vocabolario e dall’Enciclopedia Treccani: Pedofilìa, perversione sessuale, caratterizzata da attrazione erotica verso i bambini, indipendentemente dal loro sesso. Devianza sessuale che si manifesta con azioni, ricorrenti impulsi e fantasie erotiche che implicano attività sessuali con bambini prepuberi.


A prescindere dall’attuale normativa italiana che non permette maternità surrogate o Gpa-gestazione per altri, c’è da riflettere se considerarle veramente reato, o meglio, se considerare un reato tale pratica. Considerate che in oltre l’80 per cento circa dei casi (intorno alle 250 coppie totali all’anno) questo atto viene compiuto da coppie eterosessuali, coniugi marito-moglie, dove la donna non può portare avanti una gravidanza. Non è quindi un feudo delle coppie omogenitoriali (che sono tra le ossessioni di una certa parte politica).
Volendo fare un parallelo con gli Stati Uniti, lì le coppie eterosessuali che ricorrono alla GPA sono sette su dieci. E così via con altre nazioni europee e fuori Europa.
Fratelli d'Italia ha presentato una proposta di legge (prima firma di Maria Carolina Varchi) che trasformerebbe in reato anche il ricorso alla “GPA-gestazione per altri” fatta all'estero, in Paesi dove l'atto è legale. Diverrebbe un reato globale-universale. Le pene previste, fino a oggi applicabili solo a chi ricorre alla maternità surrogata in Italia (legge 40 del 19 febbraio 2004), sono il carcere da tre mesi a due anni e una multa da 600.000 euro fino a un milione. --- Altro punto - A dicembre 2022 la Commissione europea ha proposto un regolamento (link) per armonizzare a livello europeo le norme di diritto internazionale sui figli. Avanzata anche la proposta di creare un “certificato europeo di filiazione” che i figli o i loro rappresentanti legali possono richiedere facoltativamente allo Stato Ue che ha accertato il rapporto di filiazione con i propri genitori. Il 14 marzo 2023 durante la seduta della Commissione Politiche dell’Ue al Senato, la maggioranza di centrodestra ha approvato una risoluzione presentata da Fratelli d'Italia, contraria al regolamento della Commissione UE. La tesi è che che accettare il regolamento e il certificato europeo di filiazione significherebbe considerare automaticamente legali le trascrizioni dall’estero di atti di nascita di figli nati grazie alla GPA-gestazione per altri: il certificato UE darebbe il via a un’invasione del diritto europeo su quello nazionale.
Comunque, non è umanamente possibile fare un parallelismo con la pedofilia. Figuriamoci poi considerare il ricorso alla Gpa-gestazione per altri come peggiore della pedofilia.
Pensate ai 1.885 bambini – casi segnalati dal solo Telefono Azzurro nel periodo 2020/2021 – che sono stati abusati fra le mura domestiche nelle loro famiglie. Oltretutto questo numero è estremamente parziale, solo una frazione della realtà. Per esempio, ci sono da considerare anche i casi non emersi o evidenziati da altri canali di segnalazione.
Il parlamentare che ha pensato/immaginato ed enunciato questa spericolata e assurda tesi sulla maternità surrogata peggiore della pedofilia, deve aver avuto una défaillance neurologica, un deficit nei neurotrasmettitori, una carenza di peptidi, di monoamine, aminoacidi, glutammato, aspartato, glicina.
Consiglio al parlamentare di sottoporsi a esami neurologici e a terapie adatte per evitare fibrillazioni neurologiche più vaste.
La scorciatoia mentale e politica di chi ci oggi ci governa ha una grave pecca. Si nasconde strumentalmente dietro la sentenza 38162 della Corte di Cassazione che qui inserisco affinché venga letto bene nel suo estratto e nell’intera estensione onde evitare strumentalizzazioni politiche già in corso.
Corte di Cassazione, Sentenza n. 38162 (link) del 22 30/12/2022
Le Sezioni Unite Civili decidendo, su questione di massima di particolare importanza, relativa alla trascrivibilità in Italia dell’atto di nascita, regolamente formato in paese estero, di un bambino nato in Canada attraverso la pratica della gestazione per altri, cui aveva fatto ricorso una coppia omoaffettiva maschile di cittadini italiani, uniti in matrimonio presso tale Stato estero, con atto successivamente trascritto in Italia nel registro delle unioni civili, hanno affermato che: la pratica della gestazione per altri, quali che siano le modalità della condotta e gli scopi perseguiti, offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane; ciò esclude la automatica trascrivibilità del provvedimento giudiziario straniero, e “a fortiori” dell’originario atto di nascita, nel quale sia indicato quale genitore del bambino il genitore d’intenzione, oltre al padre biologico, anche se l’atto di nascita è stato formato in conformità della “lex loci”; che, nondimeno, anche il bambino nato ricorrendo alla gestazione per altri ha un diritto fondamentale al riconoscimento, anche giuridico, del legame sorto in forza del rapporto affettivo instaurato e vissuto con colui che ha condiviso il disegno genitoriale, e che l’ineludibile esigenza di assicurargli i medesimi diritti degli altri bambini è garantita attraverso l’adozione in casi particolari, ai sensi dell’art. 44, comma 1, lett. d), della l. n. 184 del 1983, in quanto, allo stato dell’evoluzione dell’ordinamento, l’adozione rappresenta lo strumento che consente di dare riconoscimento giuridico, con il conseguimento dello “status” di figlio, al legame di fatto con il “partner” del genitore genetico che ha condiviso il disegno procreativo e ha concorso nel prendersi cura del bambino sin dal momento della nascita.
In nome di una sorta di protezione dalla maternità surrogata, lo schieramento politico di governo lascia nel limbo circa 150.000 bambini che ora non hanno più diritto ad avere due genitori.
Mi riferisco a piccoli e minori appartenenti alle famiglie omogenitoriali: secondo tali politici questi minori dovrebbero avere solo un genitore, il padre/madre biologico, un’azione politica decisa per evitare che in futuro ce ne siano altri in questa situazione. Nel segno del sacrifichiamo quelli attuali per non averne altri poi.
Quindi, questi bimbi verrebbero lasciati senza la completezza dei loro diritti e con un possibile pericolo incombente. Se il loro genitore biologico dovesse morire, questi bambini resterebbero orfani agli occhi della legge, quindi agli occhi della burocrazia, dell’assistenza pubblica a cominciare da quella sanitaria. Se il genitore biologico defunto non avesse alcun parente sopravvissuto, suo figlio verrebbe preso dai servizi sociali.
Che assurdità.
Ricordo a tutti che nell’attuale maggioranza di governo, alcuni di loro intervenendo a caldo nelle varie trasmissioni dissero una frase del tipo, “che l’altro membro della coppia avvii le pratiche di adozione”.
Primo esempio conseguente: uomo che deve quindi adottare il figlio biologico del marito.
L’attuale schieramento politico di maggioranza afferma come la maternità surrogata sia roba per ricchi.
Ma perché l’adozione è una pratica economica?
Occorrono decine di migliaia di euro, risorse che, con un procedimento più snello ed economico (non esiste e nessuno lo ha ipotizzato) permetterebbe all’adottante di utilizzarle per il figlio potenziale. Ma al sistema giuridico e ai politici (soprattutto) di tutto questo poco importa, nulla fanno.
Poi i tempi per l’adozione: sono necessari anni, un periodo estenuante… e se durante questo lungo procedimento morisse il genitore biologico? Un incidente, un male incurabile, un infarto, un ictus. Che fine farebbe il bambino?
Qui ritorno a quanto ho già scritto. Se il genitore biologico defunto non avesse alcun parente sopravvissuto, suo figlio verrebbe preso dai servizi sociali. Se invece avesse parenti in vita, allora il piccolo sarebbe affidato a questi e strappato al coniuge/unito civilmente.
Immaginatevi che strazio per il bambino che vedrebbe la distruzione totale del suo nucleo famigliare.
In Italia siamo fortemente mancanti, ma in Parlamento si preferisce ragionare per presunte ideologie in vuote battaglie verbali.
Però, l’adozione NON è possibile per genitori dello stesso sesso. A ricordarcelo è il signor ministro Salvini: “… adozioni gay e uteri in affitto non mi vedranno mai d’accordo, ai bimbi servono una mamma ed un papà”.
Quindi, l’iniziale esortazione all’adozione fatta dal centrodestra ai padri non biologici di famiglie omogenitoriali sarebbe un falso, anche perché la norma oggi non la prevede e la maggioranza di governo non ha alcuna intenzione di porre riparo a tutto questo.
Ma sull’adozione la stessa sentenza della Cassazione la ritiene invece possibile anche in casi di famiglie omogenitoriali-omoaffettive (vedi sopra: “… adozione in casi particolari, ai sensi dell’art. 44, comma 1, lett. d), della l. n. 184 del 1983”) smentendo il Salvini.
Non riesco a non rifletterci sopra. A volte sembra che la legge dica tutto e il contrario di tutto. Siamo lasciati in balia alle interpretazioni che possono essere (e spessissimo lo sono) in contrasto tra loro su una stessa norma.
Sottolineo e continuerò a rimarcarlo: bisogna smettetela con questi atteggiamenti e scontri pseudo politico-ideologici che calpestano i diritti dei bambini.
Rivolto al cosiddetto mondo della politica: attuate i giusti accorgimenti e cambiamenti al corpo delle leggi. Una sentenza della Corte di Cassazione – che deve basarsi sulle leggi esistenti – NON blocca l’operatività legislativa del Parlamento. Quindi, lavorate senza sterili battaglie tra i seggi di Camera e Senato.
Occorre tanto per capire che bisogna agire nel nome e per la tutela di tanti bambini, dei loro diritti e della loro vita quotidiana? Non si decide e non si deve decidere a nome di un simbolo politico.
In questo panorama, Mario Conte, sindaco (leghista) di Treviso e presidente di ANCI Veneto, va in controtendenza rispetto al suo schieramento.
“Sì alla registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali – dice il sindaco Conte dalle colonne del Corriere – Bisogna prendere per mano la questione di regolamentare il tema in modo da togliere dall’imbarazzo della scelta burocratica i Comuni e in modo da dare risposte a queste famiglie che chiedono semplicemente di vedere registrati i propri figli. Non c’è nulla di scandaloso: è giusto creare l’iter corretto e parificare la condizione a tutte le altre famiglie, senza che ci sia alcun tipo di discriminazione”.
Stessa cosa sta accadendo in altre città con sindaci di altro segno politico, come a Padova e a Mira.
“Si tratta di un tema che non dovrebbe essere piegato a battaglie ideologiche e rispetto al quale nel Paese esiste un serio vuoto normativo – ha sottolineato al Gazzettino Sergio Giordani, sindaco di Padova – I Sindaci sono chiamati ad agire con buon senso per tutelare la dignità delle bambine e dei bambini e i loro diritti fondamentali, evitando così di generare gravi discriminazioni. Sul tema della registrazione all’anagrafe delle figlie e dei figli di coppie omogenitoriali, per quanto ci riguarda di due mamme, sono convinto che Padova e il sottoscritto si muovono nell’ambito delle norme. Mi metto nei panni dei bimbi”.
A Mira (Venezia) si può procedere con la trascrizione all’anagrafe degli atti di nascita di bambini con due madri o due padri.
“Dobbiamo sempre pensare ai bambini, al loro bene, non dobbiamo avere dubbi nel dare loro e alle loro famiglie pari opportunità e dignità – ha detto al Corriere Marco Dori, sindaco di Mira – Mi sono messo nei panni di questi genitori e ho capito che è un atto d’amore. Speriamo arrivi presto una norma che copra questo vuoto. Ricordiamo sempre che stiamo parlando di bambini veri, che vivono e crescono in mezzo a noi, ma che la burocrazia vorrebbe diversi. Noi sindaci siamo un’istituzione di frontiera perché siamo molto più a contatto con la realtà e quindi ci troviamo spesso a dare una risposta immediata anche quando dovrebbe arrivare dall’alto e non c’è”.