La libertà…

L’ho fatto già un’altra volta, citare un testo da una serie televisiva invece che dedicarmi solo a citazioni dotte, di grandi autori sia presenti che del passato. Sì, lo faccio non perché actual, ma per il motivo che spesso sceneggiatori geniali fanno parte di ottime produzioni televisive, non solo cinematografiche. Quindi, eccomi qui a dissertare brevemente della libertà…

Una frase mi ha incantato. È del tutto immaginifica nei suoi riferimenti, ma perfettamente concreta. Gli appassionati della serie cui mi riferisco riconosceranno questo frammento.

“Con il primo anello è già formata la catena. Il primo discorso censurato, il primo pensiero proibito, la prima libertà negata, ci incatena tutti irrevocabilmente’.

Queste parole furono pronunciate dal giudice Aaron Satie come giudizio e avvertimento. La prima volta che la libertà di un qualsiasi uomo venisse calpestata, ne subiremo tutti il danno”.

Il capitano Jean-Luc Picard citando il giudice Aaron Satie, strenuo difensore delle libertà civiche
Il capitano Jean-Luc Picard interpretato dall’attore Patrick Stewart nella serie Star Trek: The Next Generation e oggi nella nuova serie Star Trek: Picard

A pronunciare queste parole nell’episodio 21 “Giustizia sommaria”, stagione 4 della serie “Star Trek: The Next Generation”, è Jean-Luc Picard, capitano dell’astronave Enterprise NCC-1701-D, impersonato dall’attore Patrick Stewart che nella sua vita artistica è un grande interprete teatrale delle opere di Shakespeare.

Libertà

È complesso dare una definizione oggi pur esistendo un concetto unitario.
Col cambiare dei tempi devono mutare anche le espressioni per riuscire a descrivere la libertà e per riconoscere quei pericoli che la compromettono.
Cerco di essere telegrafico.

Non c’è solo mancanza di libertà di parola, d’espressione a causa di un regime totalitario. Sarebbe un presupposto semplicistico perché oggi la privazione di libertà arriva con modalità più subdole e numerose.

Ce ne priviamo già da soli.

La libertà svanisce ogni qualvolta irrompono complottismi e discorsi privi di sostanza dettati da ragioni di sola visibilità, per ottenere like facili, alla ricerca disperata o strumentale di mi piace e di condivisioni.
Il pensiero viene depresso, nascosto, non stimolato sia in noi stessi che negli altri.

In questa situazione chi è dotato di una mente sana prova sconcerto. Parallelamente, lievita il senso del ridicolo provato nei confronti degli autori di tanti non-pensieri.

Anche il pessimo uso della Lingua, sgrammaticato, inventato, è una privazione di libertà. L’impoverimento del vocabolario, l’incapacità di utilizzare i verbi, la conoscenza sempre più ristretta dei tempi verbali. Tutto questo comprime il pensiero e la comunicazione.

Non si riesce a costruire un pensiero detto o scritto che sia comprensibile, esaminabile, che sia utile in un confronto di idee che funzioni.

La critica facile, superficiale, per partito preso, senza sapere, senza conoscere situazioni e persone, è privazione di libertà: serenità, pensiero, libero.

Si desidera tanto la libertà, ma essere liberi non significa attaccare il prossimo, semmai è lasciarlo libero di fare quel che desidera quando questo non ci tocca o non ci danneggia.

L’espressione “vivi e lascia vivere” è la quintessenza della libertà.

È il pensiero che rende liberi.

È ascoltare che rende liberi, prima di cedere all’irrefrenabile impulso di controbattere, atto che deve essere preceduto dal filtro del pensiero.

La passività, il seguire la corrente, farsi trascinare, delegare il ragionamento ad altri, arruffianarsi qualcuno, sono tutti anelli per quelle catene che limitano sempre più la nostra libertà.
Non c’è solo il lavoro, la professionalità, il voler vestire a tutti i costi i panni del vincente, del rampante… del cortigiano.

Osservate, ascoltate davvero, leggete, riflettete, non inseguite ritmi asfissianti e ingiustificati.
Potete girare meno video TikTok o Instagram, evitare di cedere alla convulsione del continuo mostrarsi (il medico e il vostro psicanalista non si preoccuperanno se ne produrrete di meno) a meno che non sia per il puro piacere di dare libero sfogo alla vostra creatività.
in questo modo sarete più autentici.

In questo sforzo mi metto per primo e mi cimento continuamente.
Dopo tanto ragionare sapremo meglio chi siamo e conosceremo bene chi ci circonda.

In breve, saremo più liberi sia nella mente che nel fare.

Ricordatevi di Prometeo e del suo dono dato all’uomo, quello di libertà e di pensiero-evoluzione

È uno dei Titani, figlio di Giapeto e dell’oceanide Climene, protettore dell’umanità e del suo progresso. Il Mito di Prometeo è anche personificazione della Creazione dell’uomo e della sfida agli dei.

Dante Alighieri, ritratto del XV secolo, autore sconosciuto

Citato anche da Dante che lo riporta nel suo Convivio in libera traduzione da Metamorphosĕon di Ovidio: La quale [terra], mista con l’acqua del fiume, lo figlio di Iapeto, cioè Prometeus, compuose in imagine de li Dei, che tutto governano.
Citazione che inserisco per il 25 marzo che è il Dantedì, Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri.

Il dono del fuoco è anche libertà di evoluzione, di pensiero dato all’uomo che in questo modo ha il via libera al Sapere slegato dal mito, si affranca dalla soggezione agli dei.

Ma questo regalo all’umanità costa caro a Prometeo.

La fiamma era stata rubata a Zeus dal titano, ma in questo modo l’equilibrio di potere fra il divino e l’umano viene stravolto.

Così la reazione dell’Olimpo è atroce.

Zeus lo punisce incatenandolo a una colonna o a una roccia sul Caucaso, ma questo non bastava: gli fa divorare il fegato da un’aquila, ma subito l’organo ricresce in un continuo ed eterno ciclo-supplizio.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...