La conoscenza e l’esperienza accumulate con il vaccino a mRNA contro il virus Sars-COV-2 del Covid ha permesso di approfondire e accelerare seguendo la stessa strada di ricerca. Sono cambiati i bersagli: contro un virus responsabile di pericolose malattie respiratorie e contro il cancro. La casa farmaceutica che ha dato notizia della cosa è Moderna. La notizia è stata diffusa dal Guardian.
La prospettiva futura è di agire pure contro le malattie cardiovascolari e quelle autoimmuni.
Per essere più preciso Moderna sta lavorando a un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), causa molto comune di infezione dell’apparato respiratorio, in particolare nei bambini: come prima infezione interessa l’apparato respiratorio superiore (naso e gola accompagnata da congestione e febbre all’apparato respiratorio inferiore, bronchiolite e polmonite). Nelle ricadute colpisce spesso l’apparato respiratorio inferiore (trachea, le vie aeree e i polmoni).
Il VRS è la causa più comune di malattia dell’apparato respiratorio inferiore nei piccoli lattanti.
Come sottolineato dal Manuale MSD (negli USA è la Merck & Co., Inc.), i bambini con gravi disturbi concomitanti (ad esempio malattie cardiache congenite, asma, fibrosi cistica, disturbi neuromuscolari o soppressione del sistema immunitario) o nati prematuri e i lattanti sotto i 6 mesi, presentano un rischio particolare di sviluppare una malattia grave. Il VRS può infettare anche gli adulti e i bambini più grandi. Gli anziani possono anche sviluppare polmonite.
Altro bersaglio da colpire grazie al prossimo vaccino a mRNA è il melanoma.
Negli Stati Uniti l’azienda farmaceutica ha ottenuto il via libera per la procedura accelerata di approvazione da parte dell’Ente di sorveglianza, la FDA-Food and Drug Administration.


I primi risultati del prossimo vaccino a mRNA
Il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (VRS) si è dimostrato già efficace nell’83,7% dei casi prevenendo almeno due sintomi, tosse e febbre, negli over 60.
Ciò che è stato fatto con i vaccini anti-Covid, precisa Moderna, ha permesso alla ricerca sui vaccini contro il cancro di procedere in fretta. L’equivalente di 15 anni di progressi sono stati raggiunti in soli 12-18 mesi. Del resto di questa prospettiva già se ne era parlato in piena pandemia.
Paul Burton, direttore sanitario di Moderna, nella sue dichiarazioni al Guardian: “L’azienda potrà offrire questi vaccini in appena cinque anni. Quelli che arriveranno saranno molto efficaci e potranno salvare centinaia di migliaia se non milioni di vite. Credo che saremo in grado di offrire vaccini personalizzati contro numerosi diversi tipi di tumore alla popolazione mondiale. Per le malattie respiratorie potrà bastare una singola iniezione a proteggere contro Covid, influenza e virus sinciziale”.
Qui un punto delicato della prossima procedura vaccinale contro i tumori.
Per poter agire occorre prima fare una biopsia delle cellule tumorali per identificare le mutazioni che NON sono presenti nelle cellule sane.
Subito dopo un algoritmo identifica quali mutazioni stanno determinando la crescita del tumore. Da qui si passa alla realizzazione di una molecola di RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni destinate al sistema immunitario per fargli produrre gli antigeni che causeranno una risposta immunitaria contro le sole cellule tumorali.
Una volta iniettata la molecola mRNA personalizzata contro le cellule tumorali del paziente, questa si trasforma in parti di proteine identiche a quelle presenti nelle cellule tumorali. Le cellule immunitarie incontrano queste proteine e le distruggono iniziando così a colpire le cellule tumorali che trasportano le stesse proteine.
Melanoma in stadio III/IV - Intanto, sempre da Moderna un vaccino contro il cancro a mRNA personalizzato sperimentale, in combinazione con KEYTRUDA, la terapia anti-PD-1 di Merck, ha ottenuto la designazione del programma PRIME (Priority Medicines) dall'European Medicines Agenzia (EMA) per il trattamento adiuvante di pazienti con melanoma in stadio III/IV ad alto rischio dopo resezione completa.
Intanto, dopo 7 anni di sperimentazione all’Istituto dei tumori Pascale di Napoli sono arrivati ai primi risultati positivi del vaccino contro il tumore al fegato.
Da ricercatori dell’Olanda una nuova terapia a base di Car-T, terapia innovativa in campo onco-ematologico molto mirata verso pazienti con Linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche, malati che hanno avuto ricadute o sono farmacoresistenti: è basata sui linfociti T, un particolare tipo di globuli bianchi. Questo trattamento ha dato risultati precoci nella sua efficacia contro alcuni tipi di tumori solidi, sia come strumento unico nella terapia, sia se affiancato e potenziata da un vaccino mRNA.
Prospettive future per il vaccino a mRNA
Lo sguardo dei ricercatori va oltre, quindi alla produzione di a vaccini contro le malattie cardiovascolari e quelle autoimmuni. Molti i settori in cui i vaccini a mRna sta dimostrando di essere molto promettente, compreso il settore delle malattie rare.
In tutto questo ricomprendo anche la lotta all’Aids con questo tipo di vaccino, come già scrissi in un mio precedente articolo (link).
Contro il “belinismo” non c’é nulla che tenga.
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Questo belinismo? 😄
https://www.europapress.es/euskadi/noticia-encuentro-belinista-convertira-bilbao-capital-europea-movimiento-dias-27-28-29-diciembre-20131104170943.html
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😄😄😄
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