Conoscete e siete stati a Pantelleria? Allora avete un quadro dei suoi panorami, dei suoi profumi e dei suoi sapori. Affermare che “Zibibbo è Pantelleria” e che “Pantelleria è Zibibbo”, dà perfettamente l’idea del legame tra queste uve e loro vini connessi strettamente all’Isola, alla sua storia. Questione di lunga tradizione, cultura isolana che vede la fusione viticoltore-vino-terra.
Da qui l’idea di quest’evento che propone una piena immersione nel mondo di questa vite e nella vita sull’isola mediterranea. “Zibibbo è Pantelleria” prenderà vita il 5, 6 e 7 maggio 2023, nella sala del Consiglio municipale del Comune di Pantelleria.
L’ente comunale isolano intende aprire un dibattito pubblico che parta dal vino al territorio, dai prodotti gastronomici e che spazi fino alla cura e alla gestione del distretto.





Giampiero Comolli, organizzatore dell’evento, fondatore della Federdoc, giornalista di settore, esperto in enologia e in economia viti-vinicola, ha sottolineato che sarà l’occasione di presentare alcuni progetti già finanziati dal Pnrr, tutti sull’agricoltura, l’ambiente, il rapporto aree rurali e urbane, la difesa delle culture ma, ancora di più, sull’importanza del non-abbandono di terre difficili e resilienti… dimenticate, del valore di una presenza umana, di un lavoro certo e di un reddito giusto per le giovani generazioni che vogliono produrre il “dolce” dei vini e tutti i prodotti panteschi.
Anche chi non è stato nell’Isola, sentendo parlare del famoso passito da Zibibbo, connette subito i suoi ricordi a Pantelleria, terra nota anche come la Perla Nera del Mediterraneo.
Passito e vino liquoroso, entrambi hanno la stessa denominazione Pantelleria e uve di Zibibbo, ma sono 400 gli ettari vitati in questa lontana sorella della Sicilia: fortissima la diminuzione della coltura negli ultimi decenni.
Non è stata una vita facile quella di quest’uva nell’universo pantesco, basti pensare che sessant’anni fa in questa terra erano presenti 5.000 ettari a Zibibbo.
Per quanto riguarda la quantità della produzione, la parte del leone oggi la fa l’Isola maggiore, la Sicilia, che oggi conta su 2.500 ettari impiantati a Zibibbo, lì dove da qualche anno si stanno impiantando e producendo vini con il nome “zibibbo” in etichetta, dentro la doc Sicilia e la Igp Terre Siciliane.
Quindi, è un vero e proprio travaso da Pantelleria dove la presenza dello Zibibbo perdura invece da millenni come ceppo viticolo, sinonimo di vitigno, nome del vino classico locale, nome del vino conosciuto poi nel mondo.
Sempre da Giampietro Comolli: alcune decisioni prese dagli organi di tutela in modo troppo silenziato, senza informazione, hanno scatenato una contrapposizione fra i viticoltori puri panteschi e le grandi cantine imbottigliatrici approdate sulla Perla Nera. Da un lato la voglia di acquistare l’uva pregiata e dall’altro la certezza di vendere l’uva prodotta. Uno squilibrio fra domanda e offerta che abbassa il valore dell’uva. Il tutto si ripercuote sul consumatore: etichette che confondono, non tradizione nella produzione, disciplinari incrociati che aiutano a camuffare etichette e vini, sul mercato pezzi troppo diversi fra il famoso passito e il vino liquoroso.
Al centro di questi tre giorni sotto il segno dello Zibibbo alcune vicissitudini legate al nuovo disciplinare di produzione della Doc, la situazione produttiva dell’isola, la diminuzione delle produzioni, il prezzo basso dell’uva, la tutela dell’alberello basso quale patrimonio Unesco insieme al giardino pantesco e ai muretti a secco. E ancora, il rapporto e il legame da migliorare fra mare e terra, lo sviluppo di un turismo escursionistico, il lavoro dei giovani, la nascita e lo sviluppo di imprese agricole a conduzione giovanile, il recupero di vigne e terreni abbandonati, i problemi generali e comuni legati al clima e alla siccità, la valorizzazione dei dammusi con tanti villeggianti noti che aiutano l’economia dell’isola. Per completare, lo sviluppo di prodotti agricoli per l’alimentazione come capperi, olive, olio evo, erbe officinali per la cucina e aromatiche come coadiuvanti terapeutici e salutistici.




Per l’evento sono stati programmati incontri e scambi di opinioni fra produttori ed esperti di agroambiente e enologia, fra giornalisti e amici panteschi che affronteranno anche le condizioni e fabbisogni idrici anche per poter intervenire contro incendi.
Seguirà la tavola rotonda sulle azioni “concrete” che il Comune ha avviato e che sarà compito della nuova Amministrazione comunale concretizzare partendo dal legame turismo e vino alla difesa e regolamento fra zone urbane e rurali, dall’uso di interventi sul territorio di salvaguardia idrico-forestale grazie anche a contributi di residenti sull’isola all‘importanza di bandi, assistenza, garanzie reali alle imprese esistenti e ai giovani panteschi che vogliono allargare e migliore l’impresa desiderando addirittura “tornare” a popolare l’isola anche non in periodi turistici.
Infine, un tavolo di lavoro BtoB (da azienda a consumatore finale) e CtoC (tra utilizzatori finali) su viti-cultura e agri-cultura, sviluppo multilaterale della Perla Nera fra agriturismo ed enoturismo oltre che difesa ad oltranza del patrimonio agricolo e naturale (riconosciuto dall’Unesco).
“Zibibbo è Pantelleria”, programma dal 5 al 7 maggio
Venerdì 5 maggio (ore 16,30-20) Zibibbo è Zibibbo: Viti-Cultura e Agri-Cultura, futuro di Pantelleria – Dai vigneti eroici dell’Unesco all’enoturismo
Saluti delle autorità, consorzi e enti panteschi provinciali e regionali. Interventi dei sindaci Vincenzo Campo e Marilena Mauceri, Angelo Radica, Dario Stefano. Presenti Città del Vino, Strade Vino e Sapori, Cervim, Inter Vitis, Enoturismo e Movimenti.
Sabato 6 maggio (ore 10-13) Cura resilienza sviluppo della Perla Nera – Ricerca della qualità della vita e della vite
Interventi di Regula Pedretti, Rocco De Prisco, Antonio Parrinello, Gaetano Conte. Presenti Vitis Rauscedo coop, CevesUni , Osservatorio Ovse
Sabato 6 maggio (15-20) visita Vigna e Cantina di Zibibbo e Azienda Agricola prodotti panteschi
Domenica 7 maggio (ore 10-13) Progetti e piani per giovani agricoltori panteschi – Circoli e residenti pro-Pantelleria – Resilienza delle terre fragili
Interventi del Comune su progetti Pnrr finanziati, Caterina D’Ancona, Giuseppe Errera, Denny Almanza, Rosanna Gabriele, Giampietro Comolli e rappresentanti dei circoli panteschi, i Viddrani, Amici pro-Pantelleria, Pantelleria Enoica, CevesUni.
Sabato e domenica pomeriggio, tour per toccare con mano le tipicità e qualità produttive pantesche fra vigneti eroici, uliveti, muretti a secco, giardini panteschi e gli assaggi della “dieta pantesca”.
Vincenzo Campo, sindaco di Pantelleria è da anni motore e ricercatore di una “chiarezza senza battaglie dannose e inutili per tutti gli aventi diritto” con le altre istituzioni Regione, Consorzio e Ministero.
Il sindaco Campo sostiene che “[…] il gioiello della “famiglia dei panteschi e di nessun altro” venga tutelato, difeso e valorizzato sull’isola piccola, che sia in mano ai piccoli viticoltori e imbottigliatori, che sia strumento di attrazione turistica e non solo di commercio nei supermercati o discount o autogrill e che sia remunerativo per i viticoltori panteschi”.
In più, il primo cittadino di Pantelleria anticipa uno dei temi centrali dei tre giorni dedicati allo Zibibbo di quest’Isola: “L’obiettivo che ho percepito dalla volontà, dai progetti già presentati e dalle richieste degli agricoltori pervenute in Comune da anni e che questa amministrazione municipale ha fatto proprio anche in piena pandemia, è quello di essere sempre più garanzia e assistenza istituzionale e amministrativa locale perché almeno 40-50 imprese di giovani agricoli multilaterali possano resistere, sviluppare e crescere”.
