Il disastro nucleare a Chernobyl – Černobyl’, in Ucraina. L’esplosione del reattore 4 della centrale nucleare: la notte del 26 aprile 1986.
La verità tenuta nascosta dal regime sovietico, il conseguente forte ritardo delle informazioni date al territorio (neppure date tutte alla popolazione), la pessima gestione dell’emergenza, i tantissimi morti e coloro che moriranno anche molto tempo dopo per le radiazioni. Il sacrificio di militari e lavoratori.
Il Grifone, l'artiglio, la penna e la forchetta
Chi come me era già nato e aveva coscienza di quanto stava accadendo, ricorderà bene la sorpresa e la paura provate. Dall’oggi al domani si materializzò immediatamente il timore nucleare, quello che ci avevano raccontato continuamente come olocausto per il lancio di missili tra parti contrapposte. Invece non fu opera di attacchi militari, ma arrivava da una centrale per la produzione elettrica, una struttura mal controllata e con manutenzione deficitaria. A Chernobyl – Černobyl’, in Ucraina, esplose il reattore 4 della centrale nucleare: la notte del 26 aprile 1986
Rammento benissimo i timori qui in Italia, le rilevazioni di latenti presenze radioattive, le ipotesi iniziali di presenza del cesio nel latte. Paura nel capire cosa acquistare per mangiare, verificare la provenienza degli alimenti, che non giungessero dall’est europeo. Tempi assurdi.
Non dimenticheremo mai. Tutta l’area, non solo quella strettamente intorno alla centrale, fu dichiarata inabitabile per circa 24.000 anni. Eppure…
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Non ricordo molto del periodo radiazioni, ero ragazzino – 11 anni – so solo che si mangiava e giocava meno di prima e tutti avevano paura. Forse non ho ricordi troppo vivi perché era stato così devastante e improvviso che i miei neuroni lo hanno rimosso? Probabilmente è stato meglio così.
Paradossalmente ricordo ciò che successe negli anni seguenti 1988-92: ben quattro amici, tre ragazzini e una ragazzina, con la leucemia tra i quali anche il mio primo amore segretissimo issimo issimo che nemmeno sapeva cosa io provassi… Piccolo amore mio pre-adolescenziale che non si è salvato. E non era la ragazzina.
Tutti vivi gli altri eccetto lui. Evidentemente le radiazioni cattive l’hanno scelto per portarselo via.
Gifter
E no cavolo…Lacrimoni no!!!
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Io ero più grande e ricordo che stavamo attaccati ai televisori per i continui aggiornamenti. A Roma e in Sicilia seppur si ebbero minori preoccupazioni sulle possibili ricadute radioattive, il timore era vivo. Da ricordare che venne fuori l’allarme latte perché grandi produttori potevano avere mucche che mangiavano foraggio contaminato lì al nord. Per non parlare del latte importato.
Fu un momento parecchio tragico, controlli strettissimi su quanto arrivava dall’importazione, in particolare dal nord Europa e da quei paesi più vicini all’Ucraina.
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Ricordo la gran fatica a trovare verdura e frutta e anche i prezzi alti. Ma ti dico sto riflettendoci su e faccio fatica a farmi venire in mente momenti particolari!
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Vero. Perché il punto era dover mangiare prodotti da suoli che potevano aver assorbito contaminanti. Inoltre, il problema si acuì dopo perché l’accumulo di materiale caduto sui suoli avrebbe potuto contaminare e penetrare i tessuti vegetali coltivati successivamente.
Di ipotesi ne furono fatte tante e i monitoraggi continui. Il nord fu logicamente più esposto. In Italia fummo comunque parecchio fortunati perché il grosso delle emanazioni dalla centrale fu spostato dalle correnti atmosferiche in direzione della Penisola Scandinava. Non voglio immaginare cosa sarebbe stato se fossa ricaduta verso di noi che abbiamo una più estesa economia agricola
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ex fidanzato finlandese di mia sorella, raccontava che lì sono morte tipo 40 mila renne. E lì mangiano la carne di renna come noi la bovina, immagino avranno avuto una vera e propria carestia in quel paese.
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Grossi problemi hanno avuto, anche perché, viste le condizioni climatiche, non hanno gran varietà di colture agricole, non come da noi. Se la videro molto male compensando con prodotti esteri.
Si, la renna molto popolare in tavola. Una collega svedese, tornata per qualche giorno nel suo paese, s’è messa a far scorte di prodotti da portarsi in Italia. C’erano anche confezioni di cuore di renna affumicato. Non ho ancora mai provato questa loro leccornia 😁
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