“L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”, a Roma, Terme di Diocleziano, fino al 30 luglio 2023

Lo sguardo, le espressioni, la forma e gli atteggiamenti dei corpi. Ecco “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”, splendida mostra a Roma, Terme di Diocleziano, fino al 30 luglio 2023. Per dare vita a tutto questo si sono accordati il ministero della Cultura italiano e il ministero della Cultura e dello Sport della Grecia-Eforato per le Antichità delle Cicladi.

Un connubio che ha portato all’esposizione nel museo delle Terme di Diocleziano, ben 300 pezzi da ammirare, studiare per farsi stupire, riflettere.

La metropoli capitolina riserva sempre nuove sorprese e questa rappresenta un’ennesima e preziosa occasione di conoscenza, di bellezza, di ammirazione per quanto l’uomo riesce a rappresentare di se stesso, dei concetti divini, della vita quotidiana, dell’universo concettuale e spirituale che lo circonda.

Non c’è un solo tema o una sola epoca a tracciare la mostra. Il titolo già fa intuire il legame tra l’istante, tra l’oggi e le epoche più remote.

Quindi, 300 opere d’arte che sono greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee.

Per aumentare la suggestione e dare spazio all’arte e all’idea di esposizione e di gioco tra questi oggetti, sono state adoperate alcune delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano che sono rimaste chiuse da decenni.
Sono spazi che ospitarono nel 1911 la Mostra Archeologica voluta per le celebrazioni del primo cinquantenario d’Unità d’Italia, aule che ancora conservano parte dell’allestimento storico degli anni Cinquanta.

L’evento espositivo, organizzato dalla Direzione generale Musei e dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Electa, è ideato e curato da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis. A sostenere l’iniziativa e l’evento, il Parco Archeologico di Pompei con la partecipazione della Scuola IMT Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale.

Il particolareggiato catalogo “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”, pubblicato da Electa (link) per la mostra alle Terme di Diocleziano, approfondisce i temi affrontate nell’esposizione e affronta le molteplici e complesse relazioni che intratteniamo con gli antichi.

Il nostro rapporto con gli antichi è sostanzialmente doppio: da una parte, si è costruito attraverso un lungo e discontinuo processo storico di trasmissione intellettuale e artistica che ha plasmato la nostra cultura classica fra continuità, fratture e manipolazioni; dall’altra, ha talvolta preso la forma di un rapporto di immedesimazione, sviluppato con persone che, pur vissute molto tempo fa, hanno affrontato, come noi, tutte le vicende della vita, dalle più gioiose alle più drammatiche, e a queste hanno dato voci e forme che sono giunte fino a noi. Per questo gli antichi ci sembrano allo stesso tempo lontani e vicini.

Molte delle opere esposte arrivano dai principali musei italiani, ma anche da importantissimi istituti della Grecia. In più, diverse opere sono presentate al pubblico per la prima volta: nuove scoperte, come il carro da parata di Civita Giuliana e la statua di Ercole del Parco Archeologico dell’Appia Antica; nuove acquisizioni, come la Tabula Chigi del Museo Nazionale Romano e, soprattutto, numerosi capolavori conservati nei depositi dei musei d’Italia e della Grecia, come la statua di Santorini.

La mostra rappresenta così un’ulteriore opportunità per il progetto Depositi (Ri)scoperti, ideato e promosso dal Museo Nazionale Romano, permettendo non solo di proseguire l’iniziativa, ma anche di incrementarla con la realizzazione di nuove tappe espositive negli istituti della Direzione Regionale Musei Lazio a Nemi e a Sperlonga.

L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi” – la struttura e il cammino della mostra

La prima sala della mostra (Aula I – L’eternità di un istante) – Apre con un reperto che più di tutti esplicita questo doppio rapporto: il calco di due vittime anonime dell’eruzione del Vesuvio che l’archeologia ci ha restituito come eternamente immobilizzate nell’istante della morte. Attorno ad esse invece, sono presentate diverse forme popolari e colte di reinterpretazione moderna dell’antico.

La seconda sala (Aula II – La fama eterna degli eroi) – Chi qui arriva viene portato a esplorare le forme della trasmissione e tradizione culturale dell’antichità attraverso l’arte e la letteratura: come i moderni hanno ereditato modi antichi di ostentare e rappresentare il potere, da Cesare a Cosimo da Medici; come i grandi cicli mitici – quelli omerici dell’Iliade e dell’Odissea – tramandati in varie forme fin dall’antichità, sono rimasti vivi nell’immaginario popolare contemporaneo; e come, al contrario, altre tradizioni mitiche siano cadute nell’oblio, e poi recuperate solo grazie alla riscoperta erudita e filologica della letteratura antica operata in età post-antica.

Dal mito si passa, nell’Aula III (L’ordine del Kosmos) – Qui campeggiano le rappresentazioni antiche dello spazio e del tempo, prendono la forma di divinità, di personificazioni e di entità astratte che hanno dato origine alle nostre categorie spaziali e temporali.
Così si conclude un primo percorso verso l’eternità – Aion – e l’ordine immutabile del mondo – il kosmos: tra le forme che gli antichi dettero a nozioni sovrumane come queste, spiccano alcuni reperti eccezionali che popolano questa sezione, come l’omphalos – l’ombelico del mondo – che si trovava nel grande santuario di Apollo a Delfi.

Nella seconda parte del percorso ecco la visione del rapporto intimo di immedesimazione che, malgrado la distanza culturale e temporale che ci separa dagli antichi, ce li rende vicinissimi ogni volta che identifichiamo le vicende delle loro vite con le nostre.

Aula IV (Le opere e i giorni) – In questo spazio sono stati ricostruiti, attraverso una serie di spettacolari scoperte recenti, importanti momenti della vita sociale, sia nella casa, sia nella città, scandite da rituali privati e pubblici.

L’antichità ha tramandato un’inesauribile varietà di modi di rappresentare l’individuo, dalle potenti statue-stele neolitiche alle raffinate composizioni classiche ed ellenistiche.

Una scelta significativa di queste raffigurazioni è esposta nell’Aula V (Umani divini) – Qui spiccano in particolare la monumentale statua femminile di Santorini, una della più antiche di tutta la scultura greca, esposta per la prima volta in assoluto al grande pubblico, la statua in bronzo dell’arringatore e uno dei giganti sardi di Mont’e Prama.

Intorno a queste figure umane divinizzate, si segue il lungo percorso che porta il defunto nell’aldilà, sia attraverso le diverse raffigurazioni del rituale funerario, sia tramite le varie credenze nell’oltretomba che l’antichità ci ha tramandato.

«Il valore della libertà, il valore dell’Occidente è il filo conduttore di questa mostra. L’intento è quello di proporre le origini e il cammino della nostra storia – ha detto Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura – Ringrazio il Ministero della cultura e dello sport della Grecia per la collaborazione fattiva e amichevole. Nella civiltà greco-romana affondano le nostre radici ed è nostro compito salvaguardare e rendere fruibile a tutti questo patrimonio che ci ricorda la nostra eredità culturale e che ispira la nostra filosofia contemporanea. Tradizione e modernità, due facce della stessa medaglia, fanno parte del percorso della mostra L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi».

Terme di Diocleziano
Piazza della Repubblica, 791 – Roma

“L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”
fino al 30 luglio 2023

Orario: da martedì alla domenica
dalle ore 11 alle ore 18 (ultimo ingresso alle ore 17)
**Chiuso il lunedì

Informazioni: www.museonazionaleromano.beniculturali.it

L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi” – Enti che hanno prestato loro opere per la mostra alle Terme di Diocleziano

– Italiani
Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze
Città Metropolitana di Bari, Santa Scolastica Museo Archeologico
Direzione Regionale Musei Abruzzo
Direzione Regionale Musei Basilicata
Direzione Regionale Musei Campania
Direzione Regionale Musei Emilia Romagna
Direzione Regionale Musei Lazio
Direzione Regionale Musei Marche
Direzione Regionale Musei Piemonte
Direzione Regionale Musei Puglia
Direzione Regionale Musei Toscana
Direzione Regionale Musei Veneto
Galleria Borghese, Roma
Gallerie Estensi, Modena
Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini Corsini, Roma
Musei Reali di Torino
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Museo Civico Archeologico di Bologna
Museo Civico di Castelnuovo, Napoli
Museo delle Ceramiche di Faenza
Museo delle Civiltà, Roma
Museo Egizio, Torino
Museo Nazionale del Bargello, Firenze
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma
Palazzo Ducale di Mantova
Parco Archeologico dell’Appia antica
Parco Archeologico di Ostia Antica
Parco Archeologico di Paestum e Velia
Parco Archeologico di Pompei
Soprintendenza ABAP per le provincie di Chieti e Pescara
Soprintendenza ABAP per le provincie di Lucca e Massa Carrara
Soprintendenza ABAP per Viterbo e l’Etruria Meridionale
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

– Esteri
Musei Vaticani

– Greci
Eforia delle Antichità delle Cicladi
Museo Archeologico Nazionale, Atene
Museo Archeologico di Heraklion
Museo Archeologico di Tessalonica
Museo Bizantino e Cristiano
Museo dell’Acropoli, Atene
Museo Epigrafico
Eforia delle Antichità della città di Atene
Eforia delle Antichità della Beozia
Eforia delle Antichità dell’Eubea
Eforia delle Antichità del Pireo ed isole
Eforia delle Antichità di Corinto
Eforia delle Antichità di Ilia
Eforia delle Antichità di Imathia
Eforia delle Antichità di Kavala

– Collezioni private
Intesa Sanpaolo
Katerina Jebb, Parigi
Findart

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