Portare la divisa senza dimenticare il giuramento alla Costituzione: il Carabiniere Comandante Incampo sull’indegna battuta di Vannacci (“in guerra quelli del gay pride?”)

Alcune battute pronunciate, per di più in ambito di campagna elettorale, come quella fatta da Vannacci, non sono buone in nessuna occasione. Sono solo orribili e discriminatorie, rivelatrici di una mentalità gretta. Mi ha stupito ancora di più chi ha applaudito e ha riso di gusto. Purtroppo siamo in tempo di social, di terrapiattismo, di rettiliani e similari, quindi la mente umana nei suoi falli non dovrebbe stupirmi più… eppure. Si tratta di battute indegne di chi ha indossato una divisa giurando di difendere la Costituzione e, quindi, di tutelare i cittadini italiani considerandoli TUTTI di identica dignità. Su simili indegnità si esprime in una lettera il Comandante Vincenzo Incampo, militare con esperienza nell’antiterrorismo per l’Arma dei Carabinieri, Segretario Nazionale del NSC-Nuovo Sindacato Carabinieri. Incampo attacca giustamente la battuta di Vannacci “in guerra ci mandiamo quelli del gay pride?”. Prima di tutto però il generale dovrebbe riflettere sulla misura “guerra” per risolvere crisi internazionali, ma questa è un’altra riflessione da sviluppare in altro spazio.

Comunque, come ormai notato da tutti, sembra che il Vannacci abbia un solo pensiero in testa: “GAY!”. Non c’è crisi mondiale o sociale che regga il confronto. Per lui.

Per fortuna c’è ancora chi la divisa sa portarla con decoro, senso del dovere e prende posizione contro clown stellati che, oltretutto, hanno più volte dato segno di discriminazioni e intolleranza, atteggiamento incompatibile con quella che è stata la loro missione nelle Forze Armate.
Attraverso precise parole l’Arma dei Carabinieri, grazie a un suo componente, sa riportare dignità nel panorama dei servitori dello Stato.

La lettera del Comandante Vincenzo Incampo:

«Generale Vannacci, adesso Basta!

Questi modi e affermazioni non ci appartengono: in qualità di appartenente alle Forze di Polizia nonché Segretario Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, sento il dovere di esprimere pubblicamente il mio dissenso rispetto alle dichiarazioni pronunciate durante il comizio tenutosi il 26 giugno 2025 a San Marco in Lamis (FG).

Ironizzando su chi “mandare al fronte”, ha testualmente citato “i signori del Gay Pride”, con un tono sarcastico che non può essere banalizzato e ricondotto a “semplice battuta”.

È un’affermazione che, seppur mascherata da ironia, offende, discrimina e rischia di legittimare forme di violenza verbale e sociale che ogni giorno, nel nostro silenzioso lavoro, PROPRIO NOI ci impegniamo a contrastare.

Tali reiterati atteggiamenti da parte di un già alto Ufficiale Militare, gettano fango sui tanti uomini e donne in divisa che, con dedizione e senso dello Stato, si impegnano quotidianamente a tutelare i diritti di tutti, contrastando ogni forma di discriminazione e violenza.

Per fortuna, non siamo tutti così. Anzi, la stragrande maggioranza di chi serve lo Stato – anche se spesso sceglie il silenzio o preferisce non esporsi pubblicamente su questi temi – è profondamente contraria a questo tipo di pensiero e al metodo aggressivo con cui viene esposto.

Chi indossa un’uniforme ha giurato fedeltà alla Costituzione. Un giuramento che non è un atto simbolico, ma un impegno concreto a difendere i valori fondamentali della Repubblica: la dignità della persona, l’uguaglianza, la libertà.

Le parole del generale Vannacci, invece, sembrano andare nella direzione opposta, alimentano un clima di divisione e intolleranza che non possiamo permetterci di ignorare.

Il compito di chi serve lo Stato – sia in ambito politico che militare – non è quello di esasperare le differenze, ma di promuovere coesione, rispetto e giustizia.

In un momento storico in cui le tensioni internazionali tornano a minacciare la pace, chi siede nelle istituzioni europee dovrebbe impegnarsi a prevenire i conflitti e non evocarli o ironizzare su possibili scenari bellici.

Il problema non è chi mandare in guerra caro Generale, ma come evitare che nel 2025, dopo due guerre mondiali devastanti e tanti conflitti in corso, l’umanità pensi ancora che la guerra sia una soluzione.

Le forze dell’ordine e tutti coloro che hanno prestato giuramento alla Repubblica Italiana non sono e non saranno mai strumento di discriminazione. Siamo al servizio di tutti i cittadini, senza distinzione. E continueremo ad esserlo, con fermezza e con rispetto della nostra Costituzione.

Se quest’ultimo vostro intervento fosse stato un banale tentativo di dar inizio alla propria campagna elettorale regionale in Puglia, allora è bene che sappia Onorevole Vannacci che questo metodo vi si ritorcerà contro perché i pugliesi sono persone per bene, coscienziose e di sani principi.

Vincenzo Incampo, Uno dei tanti che hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana».

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di Bergontieleonora Bergontieleonora ha detto:

    Il Comandante Incampo ha fatto super bene a scrivere quella lettera. È ora di finirla che quella merda di Vannacci venga lasciato libero di screditare, offendere, denigrare chi non rientra nel suo “ideale di persona”. Possibile che non vengano presi provvedimenti verso questo essere disgustoso, prepotente ed arrogante? E cosa altrettanto schifosa è che i camerata amici di Vannacci se ne stanno zitti e per di più lo esaltano, dimostrazione che sono fatti della stessa pasta. Fascista lui e fascisti loro.
    Sono schifata da questa gentaglia, 🤮.

    Piace a 1 persona

    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Già fuori dall’operatività il Vannacci, è stato messo da parte, ma si è rifatto politicamente in abbinamento con Salvini, rimpolpando alla grande la Lega non più Lega 😆
      Invece mi ha preoccupato la vicenda che vede al centro il generale dei carabinieri Pietro Oresta rimosso all’istante dal suo incarico di comandante della Scuola marescialli e brigadieri di Firenze dopo che ha “osato” rivolgersi agli allievi con un discorso che conteneva frasi del tipo: “Aiutare un anziano ad attraversare la strada ha più impatto di trovare 300 tonnellate di cocaina e arrestare 20 persone”, oppure “Sappiate che è impossibile che vi venga chiesto qualcosa che non si possa fare. Ricordatevi, che il vostro benessere e quello dei vostri familiari, la nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura”.
      Da ricordare che ad aprile 2024 in quella scuola si uccise un’allieva, Beatrice Belcuore. Quindi il generale Oresta ebbe l’idea di mettere in luce il benessere psichico degli allievi. Però queste frasi non sono piaciute ai vertici dell’Arma e hanno reagito quasi subito (!)

      Piace a 1 persona

      1. Avatar di Bergontieleonora Bergontieleonora ha detto:

        In effetti sono parecchio sLegati, 🤣🤣🤣🤣. Questi due sarebbero perfetti per fare il remake del film “Scemo e più scemo”… anche se trovare il ruolo di più scemo ad uno dei due è una bella battaglia… sono praticamente più più più scemo ad armi pari, 😅😅😅.
        Pazzesco che ci sia stato questa rimozione per una frase che non ha nulla di scandaloso: a pensare male si fa peccato ma spesso ci s’azzecca e i sospetti che si vogliano mettere a tacere chi non la pensa come loro, rimuovendo dagli incarichi, licenziando ecc dimostrano un chiaro richiamo al famoso Ventennio, quando ogni forma di protesta anche pacifica, idea o parola che non combaciasse con quella del pelato di Predappio veniva vista come qualcosa da condannare.
        Stanno facendo di tutto per togliere qualsiasi tipo di libertà: protesti pacificamente? In carcere! Parli in modo pacato e tranquillo per far sentire anche la tua voce? In manette! Ma che schifo di Italia sta diventando con questa gentaglia al governo? C’è da aver paura perché hanno tutte le intenzioni di ripercorrere quel passato nefasto.
        Non oso immaginare cosa ci riserverà il futuro: la camicia nera? Il saluto romano obbligatorio con braccio teso? Ma col cavolo che io mi adeguerò se dovessero obbligare orrori del genere!

        Piace a 1 persona

        1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

          Mala tempora currunt… frase che ormai dice poco perché stiamo rischiando grosso e molti sembrano non averne piena coscienza, questo il vero guaio

          Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Bergontieleonora Cancella risposta