Che la storia non si ripeta: 15 settembre 1938 – 15 agosto 2025

15 settembre 1938 a Berghof, residenza hitleriana in Svizzera, si incontrarono il ministro britannico Chamberlain e il dittatore nazista Hitler. L’intento da parte del ministro inglese era di scongiurare una guerra offrendo concessioni al capo della Germania dalla croce uncinata (immagini d’apertura dall’Archivio Federale Tedesco)

Oggi, 15 agosto 2025, in Alaska si incontreranno Trump e Putin, con il primo che avrebbe intenzione di concedere un cosiddetto “scambio di territori” per far concludere il conflitto in Ucraina iniziato proprio con l’invasione/aggressione russa.

Cosa dobbiamo aspettarci in questa occasione e in futuro?

La speranza è quella di non vedere il ripetersi della storia, delle conseguenze patite dopo accordi che davano concessioni territoriali a scapito di nazioni usate come capro espiatorio cercando di evitare un conflitto mondiale.

Nel 1938 la concessione a Hitler della regione dei Sudeti in Cecoslovacchia, non frenò nulla, ma mise il dittatore nazista in una situazione strategica unica, tanto da permettergli un anno dopo di invadere proprio la Polonia e la Cecoslovacchia dando inizio alla II Guerra Mondiale.

Il vertice di 87 anni fa tra il ministro britannico Neville Chamberlain e Hitler avvenne nella Casa Berghof del dittatore nazista, posta in una posizione suggestiva sui monti svizzeri, vicina a Berchtesgaden in Baviera.

Questo incontro portò alla Conferenza di Monaco e al relativo Patto di Monaco, tenuta dal 29 al 30 settembre 1938.

In rappresentanza delle loro rispettive nazioni si ritrovarono insieme Neville Chamberlain ed Édouard Daladier da una parte, Adolf Hitler con Benito Mussolini dall’altra.

I nazisti presentarono le rivendicazioni tedesche sulla regione cecoslovacca dei Sudeti, area in cui erano insediate anche popolazioni di origine tedesca, parte di Boemia e Moravia, nonché confinante pure con la Polonia.

A sua volta la Cecoslovacchia era alleata di Francia e Regno Unito, ma nessun rappresentante Ceco fu invitato alla conferenza, anche se si sarebbe deciso il destino di una parte del loro territorio.

Come era stato già praticamente scritto nell’incontro a Berghof, l’accordo finale concesse ai tedeschi regioni al centro della contesa con la Germania nazista.

Gli inglesi credettero di aver raggiunto un grande successo pacificatore che sarebbe durato a lungo, nel segno della loro politica di appeasement o di riappacificazione con la Germania dopo la Grande Guerra (concessioni di diverso tipo per evitare che una potenza potesse scatenare nuovi conflitti). Mussolini guardò con fastidio il risultato finale vedendo crescere l’influenza tedesca in Europa, fattore che riduceva la capacità dell’Italia in quel settore strategico del Vecchio Continente. La Francia sentì in pieno la sconfitta diplomatica e l’impossibilità di sviluppare più forti rapporti di “contenimento” tedesco nell’area del Danubio.

In concreto, come poi dimostrato dai fatti, la firma del trattato rappresentò l’incapacità di reagire all’espansionismo tedesco da parte di Regno Unito e Francia.

Nel marzo del 1939 Hitler diede l’avvio all’invasione di Boemia e Moravia.

Pochi mesi dopo, il primo settembre del 1939, ordinò alle truppe tedesche di invadere la Polonia. In più, come da trattato Germania-Russia, i polacchi dovettero subire anche l’invasione delle truppe di Mosca: fu letteralmente una spartizione del territorio di Varsavia.

La II Guerra Mondiale ebbe inizio e gli obiettivi di espansionismo hitleriano stavano trovando sanguinosa applicazione.

Oggi, riguardo allo scenario ucraino cosa dobbiamo aspettarci?

In questo ferragosto Trump in Alaska concederà/proporrà a Putin i territori ucraini invasi e occupati da truppe di Mosca. Ma servirà a fermare le mire espansionistiche putiniane?

La Russia si è già mangiata la Crimea nel 2014 con una sorta di finale e pseudo voto popolare che ne avrebbe sancito l’indipendenza dall’Ucraina. Si tratta di una vasta e strategica penisola sul Mar Nero, territorio naturalmente connesso all’Ucraina grazie all’istmo di Perekop. Quella sorta di consultazione servì poi per l’adesione alla Federazione Russa… a spese dell’Ucraina naturalmente. Per l’ONU la Crimea continua a essere riconosciuta come territorio ucraino.

Il vertice di ferragosto fra USA e Russia ha altri temi sul tavolo dell’incontro. Vede dazi, sanzioni, giacimenti di terre rare, l’area strategica dell’Artico, riavvio dei canali commerciali in crisi dopo l’invasione russa dell’Ucraina e accordi da rimodellare sul nucleare. Una vera e propria prova di forza multi sfaccettata.

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