Crea: piace sempre tanto l’Agroalimentare Made in Italy. Tra i più graditi, olio di oliva, pasta, conserve di pomodoro. Tiene l’export nonostante il Covid-19

L’Agroalimentare Made in Italy sembra aver sostenuto il colpo della pandemia Covid-19. Lo sottolinea il Rapporto 2019 scaricabile online e riguardante l’interscambio con l’estero, il tutto redatto dal Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria (link) che ha inserito nel documento le rilevazioni sul primo semestre del 2020.

Nonostante un calo fisiologico per la situazione sanitaria italiana e mondiale, la prima metà dello scorso anno ha sorpreso – con grande soddisfazione – per la mancanza di un crollo dell’export dei nostri prodotti.

Il cibo italiano piace, il nostro stile di vita a tavola conquista, tanto che molti nostri prodotti sono imitati, dall’Asia alle Americhe. Pasta, olio, vini, abbinamento di sapori e di ingredienti, proprietà nutritive benefiche per l’organismo, sono tutti elementi estremamente apprezzati ovunque nel mondo. Il palato vuole godere: questo è un ottimo modo per farlo in ogni continente.

Di certo, né io né voi staremo a dar torto a questa situazione, noi che abbiamo l’estrema fortuna di poter vivere giornalmente l’estrema varietà delle combinazioni al piatto che cambiano dalle Alpi alle isole. Il tutto grazie ai molti prodotti che il nostro Paese ci regala in forza delle tante e particolari condizioni climatiche influenzate sempre dalla presenza del Mediterraneo che ci circonda.

Tornando alla presenza dell’Agroalimentare Made in Italy nei mercati esteri, il Crea lo scrive con chiarezza: “Tiene…nonostante tutto. Potrebbe essere sintetizzato così l’impatto del Covid sui nostri scambi agroalimentari nel primo semestre 2020”. Il Rapporto del Crea “Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari 2019” è scaricabile in formato pdf a questo link.

Primo semestre 2020, il Covid-16 e l’export italiano vincente rispetto alle importazioni, nonostante la generale flessione dei mercati

Nello scorso 2020, è stata rilevata una contrazione dei flussi agroalimentari “concentrata nei mesi di aprile e in particolare di maggio, seguiti, però, da una diffusa ripresa degli scambi a giugno”.

Fino a marzo non c’erano state grandi variazioni, poi l’impatto della pandemia si è fatto sentire anche se in maniera non uniforme. Da aprile a giugno compresi, “netto calo in valore delle esportazioni (-3,6%) e, soprattutto, un vero crollo delle importazioni (-12,1%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

Dal rapporto Crea “Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari 2019”

Ricomincio quindi dall’ultimo aspetto, quello dell’importazione alimentare dall’estero, fattore che ha subito un calo di circa tre volte maggiore rispetto alla flessione delle nostre esportazioni verso l’estero: “tra le categorie più colpite dalla contrazione dell’import, nel settore primario, gli ortaggi, il caffè greggio e i prodotti della silvicoltura e della pesca; nei trasformati invece, le carni, sia fresche che preparate e i prodotti ittici”.

Tra quello che invece l’Italia ha continuato a vendere con successo nei mercati esteri, ci sono la pasta, le conserve di pomodoro e l’olio di oliva, prodotti che hanno fatto segnare una crescita nelle esportazioni. Per la situazione globale dovuta alla pandemia, hanno patito soprattutto “nel settore primario, i prodotti del florovivaismo, mentre tra i trasformati si trovano le carni, il caffè torrefatto, i prodotti dolciari e il vino”.

Chi compra di più i prodotti dell’Agroalimentare Made in Italy?

Tra le principali aree partner dell’Italia, UE e Asia sono risultate le più colpite nel secondo trimestre, sia dal lato delle importazioni che delle esportazioni agroalimentari del nostro Paese – sottolinea il Crea – Tuttavia, per l’UE il netto incremento dell’export nel primo trimestre ha compensato il calo nel secondo, determinando un andamento semestrale positivo. I flussi dal mercato sudamericano sono rimasti sostanzialmente stabili, mentre sono cresciute le importazioni dal Nord America. Quest’ultimo si conferma il principale mercato di destinazione extra UE per l’agroalimentare italiano, con un andamento semestrale complessivamente positivo, nonostante il leggero calo del secondo trimestre”.

In tutto il primo semestre 2020, “il calo tendenziale del valore delle importazioni agroalimentari dell’Italia è stato del 4,6% mentre l’export è cresciuto di oltre il 2% – rimarca il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria – Nello stesso periodo, gli scambi complessivi di merci dell’Italia si sono ridotti del 16% circa. Il settore agroalimentare ha mostrato, quindi, una maggiore tenuta degli scambi internazionali rispetto ad altri settori, più colpiti dalle restrizioni e dalla conseguente crisi economica”.

Dal rapporto Crea “Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari 2019”

Come era andato l’import-export agroalimentare durante il 2019?

Nel corso del 2019, il Rapporto ha registrato una crescita in valore, rispetto al 2018, del 4,4% delle esportazioni agroalimentari, che hanno raggiunto i 43,8 miliardi di euro. Trova pertanto conferma l’andamento positivo delle esportazioni registrato negli ultimi anni – ha indicato il Crea – con un’accelerazione rispetto all’anno precedente. Sono cresciute anche le importazioni agroalimentari (+1,6%), dopo il calo del 2018, attestandosi a 44,5 miliardi di euro. È aumentato il peso dell’agroalimentare sugli scambi complessivi di merci e, per il quinto anno consecutivo, si registra un miglioramento del deficit della bilancia agroalimentare, più che dimezzato rispetto al 2018 e sceso per la prima volta sotto il miliardo di euro”.

I migliori partner mondiali del cibo Made in Italy? Sugli scambi agroalimentari, nel 2019 l’area dell’UE 28 “ha rappresentato il 70,5% dei nostri acquisti dall’estero e poco più del 65% delle vendite, entrambi valori in calo rispetto al 2018. Il Nord America e l’Asia hanno consolidato ulteriormente il ruolo di principali mercati di sbocco extra UE per l’agroalimentare italiano, incrementando la propria incidenza”.

Dal rapporto Crea “Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari 2019”

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

    Quando si dice che la qualità è importante! 🙂

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