Un tuffo nel passato e nella bellezza che ho compiuto a metà agosto 2020 con l’amico e autore delle foto qui inserite. Un’esperienza che racconto solo adesso e che consiglio a tutti, in primis ai vaccinati contro il Covid-19 e, spero presto, di libero godimento per tutti. È Labro, un viaggio indietro nel tempo: i Nobili Vitelleschi, un castello, le antiche mura, un borgo medievale da favola in provincia di Rieti. Risuonano nomi antichi, due famiglie qui riunitesi in un’unica discendenza, oggi custodi di un tesoro storico e culturale (le foto qui pubblicate sono di Angelo Campus – solo l’ultima panoramica di Labro a fondo articolo è di Antichitera).




Il borgo di Labro è bellissimo nel Lazio ai confini con l’Umbria, su una collina che spazia su un panorama invidiabile e con una vista dominante sul lago di Piediluco. Non fa nemmeno 400 abitanti. Il Monte Terminillo e la cascata delle Marmore si possono raggiungere da questo piccolo centro medievale che permette di pianificare escursioni anche in altri antichi borghi tra Lazio e Umbria.
Pietra bianca-chiara-bionda è stata modellata in oltre mille anni per dare forma all’antico centro urbano. Facile parcheggiare sotto le mura che nei secoli hanno visto passare contadini, artigiani, commercianti, armigeri, cavalieri, carri, carrozze fino alle attuali quattroruote ibride o elettriche. Quelle costruzioni ne hanno visti di cambiamenti.
Gli attuali discendenti dei Nobili Vitelleschi sono degli ottimi padroni di casa, accoglienti, eleganti e capaci di raccontare in maniera accattivante le vicende plurisecolari dei loro avi. Per chi è cultore di storia e di vicende umane, un incontro con gli attuali componenti di questa famiglia storica è irrinunciabile.





Foto qui sopra, sui camminamenti delle mura del Castello-Dimora Nobili Vitelleschi, io stesso con alcuni dei discendenti, in penultima foto con la “matriarca” della Famiglia, donna squisita e affabile
Il loro attuale castello è incastonato in una larga fetta delle antiche mura cittadine. Attorno alla corte centrale si aprono e si dipanano gli ambienti principali. La sede precedente, quella più remota, in cima al borgo di Labro, oggi vede la presenza della chiesa quattrocentesca di Santa Maria Maggiore con il portale principale che è quello della più antica e originaria fortezza.
La sostituzione del castello con la chiesa si deve far risalire a un contrasto della famiglia Nobili con il Soglio Pontificio, iniziato con Celestino III che emanò pure una scomunica nei confronti dei Nobili. Per non parlare della scomunica emanata da Papa Sisto IV nel 1498, decisa dal Pontefice perché all’epoca Giovanni de’ Nobili uccise un sacerdote.
L’investitura della Famiglia Nobili viene fatta risalire a prima dell’anno Mille, con Ottone I di Sassonia che assegnò molti borghi del Ducato di Spoleto e del Contado di Rieti a esponenti che ne prendessero il controllo e costituissero così una sequenza di presidi. Lo stemma di famiglia fu definito dall’Aquila coronata (Impero) sul terzo superiore e da un pesce per indicare la dominazione sul lago e sulla valle sottostanti.
Labro fu assegnata nel 956 ad Aldobrandino de Nobili.
Come citato anche nel sito web (link) del Castello Nobili Vitelleschi, “Nel 1624, per il matrimonio di Girolamo De’ Nobili con Virginia Vitelleschi, rimasta ultima della sua famiglia, perché non si perdesse, il cognome Vitelleschi venne aggiunto al cognome Nobili“.




Di tutti questi episodi e di tantissimi altri, la Famiglia Nobili Vitelleschi custodisce antiche carte, documenti, volumi all’interno di un favoloso e molto ricco archivio.
Tra quei fogli viaggia la storia italiana, locale e di rapporti internazionali. Spuntano fuori firme e sigilli di papi, re, imperatori.
Alcuni esempi proprio in Papa Celestino III, poi un documento del 1452 di Federico III, Imperatore del Sacro Romano Impero. E ancora, Carlo VI d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero con un sigillo dove spicca l’Aquila bicipite legato al carteggio imperiale, ma protetto in una sua custodia a parte. Cito per ultimi, tra i tanti altri, anche un altro scritto del 1620 con firma e sigillo di Luigi XIII Re di Francia o documenti come la Lettera di Via del 30 aprile 1883 rilasciata dal Consolato del Re di Svezia e Norvegia.









Per non parlare di volumi rari e unici come un antico Ricettario fiorentino del 1567 con una sezione medica dedicata alle piante note, il loro utilizzo e altri particolari con uno scopo ben descritto nel frontespizio della prima pagina: “Nel quale con bellissimo ordine si insegna tutto quello che si può desiderare intorno alla cognizione del provedere, eleggere, conservare, preparare et comporre qual si voglia sorte di Medicamento“.
Ritratti degli avi, mobili d’epoca, antichi abiti e foto, finestre che si aprono su panorami unici, affreschi che narrano storie di santi e della famiglia (compresa l’ultima scomunica), le antiche cucine, i locali dell’armeria che ripercorre secoli con spadoni, armature, pistole a pietra focaia, archibugi fino ad armi di Prima e Seconda Guerra Mondiale.






Tra i tanti personaggi che guardano (tra il perplesso e l’incuriosito-semi indifferente) i visitatori dai loro ritratti appesi alle pareti, Calcedonio Nobili Vitelleschi (1792-1895) che, con il grado di Alfiere, militò nell’esercito pontificio di Papa Pio VII, oppure due ritratti rispettivamente del Re Borbone Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia e della prima consorte, la Regina Maria Carolina d’Austria.













Cosa si può desiderare di più per godere del passato riportato al presente?
Il giro tra le merlature delle antiche mura, i passaggi e le torrette, con la visione che si apre agli occhi delle valli e delle colline lontane fino al borgo fino alla cui sommità domina la chiesa di Santa Maria Maggiore, altra tappa irrinunciabile di una visita a Labro, anch’essa rappresentativa delle stratificazioni storico-architettoniche del luogo.
Un piacere unico di tranquillità e bellezza che è avvertibile percorrendo le strette vie di Labro, gli edifici in pietra, le piccole taverne e ristoranti dove provare i sapori locali e la gentilezza della gente.
Un patrimonio unico e un’opportunità che consiglio con forza, una gita da non perdere a circa 135 chilometri d’auto partendo da Roma, facile da raggiungere lungo un percorso che ti immerge nella natura fino al trionfo della collina costellata dal borgo che si manifesta agli occhi in tutta la sua bellezza.
Labro è come un libro composito, teso tra un lontano passato e l’oggi, un volume di storia vivente che racconta la vita nella sua successione di secoli, un libro di sensazioni e gusto tangibili, tutte da provare.













Di queste perle ce ne sono parecchie in giro per lo stivale: a volte è anche solo questione di “fortuna” scovale e riuscire a visitarle! 🙂
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In questi ultimi dieci anni ne ho visitati parecchi. Verissimo, l’Italia ne è piena, ognuno di questi borghi medievali con sue storie e patrimoni artistici, culturali e documentali.
Ogni escursione è una splendida scoperta
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Già: ora c’è solo da sperare che si possa tornare a riscoprirli quanto prima! 🙂
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Per ciò che mi riguarda spero di risolvere entro luglio secondo i ritmi qui del Lazio. Dopo, via libera!
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Io auspicavo anche prima, però me ne farei una ragione…
🤞🤞🤞
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Anche io speravo prima, pensavo entro maggio con la distribuzione annunciata 15 giorni fa del vaccino monodose Johnson & Johnson dal 20 aprile nelle farmacie laziali… poi però la sospensione. Bisogna allungare le previsioni. A meno che non vada volontariamente a farmi subito l’AstraZeneca, ma per la seconda dose occorreranno 72 giorni (tempi dovuti per questo vaccino)
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😅
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Guarda, mi farei pure l’Astra, ma rompe il lungo intervallo tra prima e seconda dose. A questo punto le alternative, almeno per chi risiede nel Lazio, sono: da qualche giorno sono aperte le prenotazioni anche a chi ha 60 anni, quindi chi è più piccolo e non è molto lontano da quell’età, attende per potersi prenotare a breve per gli altri vaccini che hanno intervalli molto più brevi tra prima e seconda dose?
Oppure si va subito all’AstraZeneca ma se vaccinato domani il richiamo sarà a fine giugno-primi di luglio?
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Ah, guarda… io sono ancora troppo lontano dalle liste per fare calcoli! 🤣
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