Fu una splendida azione investigativa e di recupero l’Operazione Taras dei Carabinieri TPC che scoprì una grande organizzazione articolata in diversi punti operativi, dai tombaroli che saccheggiavano i siti archeologici italiani, nel Sud Italia, fino a chi portava all’estero e rivendeva i reperti trafugati. Si trattò di 2.000 oggetti della Magna Grecia rubati in Puglia – soprattutto dall’area di Taranto e sua provincia -, finiti poi in Germania, Svizzera, Belgio, Olanda. Ne scrissi un bell’articolo (link) a dicembre 2021 quando scattarono gli ultimi arresti e furono sequestrati i beni culturali ancora mancanti.


Il 28 aprile 2022 è stata una giornata che ha sancito un altro passo importante di questo grande recupero: nella residenza dell’Ambasciatore d’Italia nei Paesi Bassi, S.E. Giorgio Novello, un elmo ellenistico sequestrato durante l’Operazione Taras è stato consegnato nelle mani del Colonnello Mario Mettifogo, vicecomandante dei Carabinieri TPC Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale.


Solo per riassumere brevemente, le indagini iniziarono nel 2019 e hanno visto la partecipazione anche di forze dell’ordine svizzere, tedesche, belghe e olandesi avvisate dalle autorità italiane e dai Carabinieri TPC. I reperti recuperati, 2.000 pezzi tutti dalla Puglia, risalgono al periodo della Magna Grecia, tra il VI e il II secolo a.C.
Il nome “Taras” dato all’operazione deriva dal nome greco Τάρας di un eroe, figlio di Poseidone e di una ninfa tarantina, rappresentato in alcune monete d’epoca greca mentre cavalca un delfino. Da qui dovrebbe aver preso il nome l’antica, storica e poi potente città della Magna Grecia, Taras (poi Taranto), fondata verso il 706 a.C.
Gli oggetti trafugati in Puglia venivano trasferiti all’estero con un metodo particolare e non immaginabile: il protagonista, il capo contrabbandiere di opere d’arte, trasportava tutto in treno verso stazioni d’arrivo europee, diretto in prima battuta a un hotel di Monaco di Baviera. I reperti rubati se li portava chiusi in pacchi contenuti in valigie come fossero normali bagagli. In questo modo evitava possibili ispezioni e rilevamenti negli aeroporti nel caso avesse preferito viaggiare in aereo.
Per tutti i particolari sulle indagini, su come era organizzato questo gruppo di trafficanti d’arte antica, basta andare al mio articolo “Operazione Taras: recuperati dai Carabinieri TPC più di 2000 reperti archeologici della Magna Grecia rubati in Puglia, finiti in Germania, Belgio, Olanda, Svizzera”.