L’idiozia di imbrattare opere d’arte: ultimo caso “Il Seminatore” di Van Gogh esposto a Palazzo Bonaparte di Roma

Come per precedenti volte e in altri musei, l’opera era protetta da un vetro, quindi non è stata danneggiata, ma che senso ha gettare liquidi e altro materiale contro opere d’arte. Con l’assunto che il vetro posto a protezione dei dipinti nella cornice, potrebbe non proteggere completamente le opere. L’idiozia di imbrattare opere d’arte: ultimo caso Il Seminatore di Van Gogh custodito a Palazzo Bonaparte di Roma, fatto accaduto nella mattina del 4 novembre.

Per non parlare dell’attacco alla Maja desnuda e alla Maja vestida di Goya al Museo del Prado accaduto stamattina: due ambientaliste del gruppo Futuro Vegetal (ma per piacere!) si sono incollate alle cornici dei dipinti definendo la loro impresa come disobbedienza civile e azione diretta contro la crisi climatica.

Non c’è nesso tra l’azione dimostrativa e l’Arte, una vera fesseria che nasconde invece un solo proposito: far parlare di sé. Volgare autopromozione.

Come quegli altri dementi che più volte hanno bloccato il traffico sul Grande Raccordo Anulare impedendo alla gente di andare a lavoro, tornare a casa, visitare parenti. Tra questi anche medici che devono svolgere il loro lavoro per curare e salvare vite umane, ma restano bloccati perché una decina di poverini irresponsabili si sono messi a terra sull’asfalto fermando il traffico.

Una lotta per l’ambientalismo che non ha capo ne cosa, è solo una ricerca di pubblicità da parte di alcune formazioni he si dicono ambientaliste.

Perché?

Semplicemente perché di ambiente se ne parla sempre di più analizzando e mettendo in evidenza come il clima sia ormai stravolto, come sia necessario correre ai ripari, necessità che stanno trovando riscontro a cominciare dal livello europeo.

Non c’era alcun bisogno di volgari imbrattatele (ma non cattivi pittori, ma personaggi che disprezzano l’arte) o di disturbatori di bassa lega.

Il Seminatore di Van Gogh a Palazzo Bonaparte di Roma… e il passato di verdure

L’Ufficio stampa di Arthemisia, società organizzatrice della mostra, racconta bene quanto accaduto il 4 novembre 2022.

Alle ore 12, quattro ragazze, autodefinitesi ambientaliste del gruppo Ultima Generazione, hanno tentato con un gesto tanto plateale quanto inutile, di imbrattare con un passato di verdura il dipinto Il Seminatore, di Vincent Van Gogh, esposto nella importante rassegna a lui dedicata a Palazzo Bonaparte di Roma.

L’azione è stata un totale fallimento, in quanto l’opera, protetta da un vetro, è risultata illesa.

Il pomeriggio dello stesso 4 novembre Gennaro Sangiuliano ministro della Cultura, ha visitato la mostra a Palazzo Bonaparte.

“Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato – ha sottolineato Sangiuliano – La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta. Peraltro il nostro patrimonio culturale va tutelato proprio dalle conseguenze del cambiamento climatico. Questo ennesimo gesto non può quindi passare come legittima espressione di protesta. È giusto, proprio oggi, ricordare che i reati contro i beni culturali sono puniti gravemente e che gli autori sono perseguibili penalmente”.

Ha preso ferma posizione anche Iole Siena, presidente di Arthemisia, società che ha organizzato la rassegna a Palazzo Bonaparte in collaborazione con il prestigioso Kröller-Müller Museum di Otterlo:

“Sapevamo dal primo giorno che sarebbero venuti a manifestare all’interno della mostra di Van Gogh, eravamo pronti e sapevamo che non si poteva evitare – ha raccontato Le misure di sicurezza adottate hanno fatto si che l’impatto sia stato quasi impercettibile, non avendo potuto portare all’interno della mostra né borse, né zaini né altro di voluminoso. L’opera non ha subito nessun danno, ed è quello che conta. Ciò detto, ritengo che il gesto mediatico – perché di questo si tratta – sia decisamente da condannare, un’azione stupida fatta da gente stupida. Che ottiene l’effetto esattamente contrario a quello voluto, perché identificare gli ambientalisti con i vandali non giova alla loro causa, tutt’altro. Non è facendo azioni orribili che si crea consenso sui temi importanti, e di certo non è distruggendo l’arte che salveranno il pianeta. Alla fine, le opere non hanno subito danni, musei e mostre beneficiano di un’attenzione mediatica importante, gli unici che ne escono con le ossa rotte, condannati dall’opinione pubblica e senza risultati concreti, sono proprio i manifestanti”.

La mostra su Vincent van Gogh a Palazzo Bonaparte

qui in basso alcune delle opere in esposizione

L’esposizione è scandita da 50 opere del grande maestro olandese. Il racconto artistico è articolato attraverso un percorso emozionale e suggestivo sulle vicende umane e artistiche.

Aperta al pubblico lo scorso 8 ottobre, l’esposizione sta ottenendo un grande consenso di pubblico: fino a oggi oltre 80.000 visitatori e lunghe code quotidiane di persone che vogliono ammirare i capolavori del grande artista e che attendono di entrare.

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