L’olio del Molino Crisafulli che ha sede nella storica e aristocratica Caltagirone, in provincia di Catania, si aggiudica il primo posto come miglior olio di semi di canapa al concorso “Canapa è” VI edizione. L’evento ha visto le sue battute finali il 15 settembre a Frattamaggione (Napoli) nei suggestivi locali dell’ex Canapificio e Linificio Nazionale oggi Mac.Dab.
Un primo premio intitolato al professore Alberto Ritieni, cattedratico di primaria importanza nell’ambito della sicurezza alimentare, accademico dell’Università di Napoli Federico II, perno nella definizione della qualità degli oli di semi di canapa, amico che ci ha lasciati lo scorso giugno.
Nel concorso, dietro al prodotto siciliano, secondo e terzo posto sono stati conquistati da due oli di semi di canapa francesi, rispettivamente della Chanvr’eel Sas e della SAS L’ Chanvre. Quest’ultima ha vinto anche il premio fuori concorso come Olio più saporito.


È stato si un grande momento di festa e di celebrazione del lavoro, dell’ingegno e degli sforzi nel creare prodotti alimentari d’eccellenza, ma anche occasione di forte e commosso ricordo del professore Alberto Ritieni insieme a quella che è stata la sua compagna di vita, sin da quando erano universitari, Michela Grosso.
Sul palco a ricordare il professore erano presenti coloro che molto hanno lavorato con lui, che hanno avuto scambi professionali e/o di amicizia: l’avvocato Nicomede Di Michele, la professoressa Stefania De Pascale, il dottor Riccardo Quintili, giornalista e direttore de “Il Salvagente”, il professore Salvatore Faugno, la dottoressa Luana Izzo, la professoressa Severina Pacifico.
Momento coordinato da me che sto scrivendo questo articolo, come giornalista e direttore di “Canapa Oggi”.
È intervenuto anche Marco Antonio Del Prete, sindaco di Frattamaggiore, proprio per i tanti incontri avuti con Alberto Ritieni.
Il Concorso internazionale “Canapa è” per il migliore olio di semi di canapa
A fare gli onori di casa l’avvocato Nicomede Di Michele che presiede l’Associazione Fracta Sativa Unicanapa organizzatrice dell’evento.
Nelle fasi di selezione partite mesi fa insieme alle analisi di laboratorio compiute su ogni campione di prodotto dalle università di Napoli e di Bologna, si sono moltiplicate le presenze di aziende europee che hanno presentato le loro creazioni. Dalle due presenze all’edizione 2022 del premio, queste si sono moltiplicate per cinque nel 2023. Grande interesse e voglia di misurarsi in un concorso che, a oggi, è del tutto unico.
Gli atenei coinvolti nell'analisi dei campioni di oli di semi di canapa inviati dalle rispettive aziende per la partecipazione al Premio “Canapa è”: Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna.
Prima della premiazione un approfondito momento di confronto che ha voluto fare il punto sui prodotti dalla canapa e il mondo dell’alimentazione fra tradizione e innovazione. L’utilizzo della pianta che viaggia fra tradizione dei luoghi, quando questi erano incentrati su un’economia canapacentrica, alle attuali e future applicazioni. Quindi nutraceutica, innovazione alimentare, sostenibilità ambientale e della salute, le grandi potenzialità degli oli di canapa da spremitura a freddo dei semi, superfood e micro-ortaggi di canapa, ma anche l’alimentazione animale.
A far comprendere i livelli raggiunti dall’utilizzo della canapa, un’orchestra fatta da scienziate, una presenza di ricerca e scoperta tutta al femminile: la professoressa Tullia Gallina Toschi dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, la professoressa Stefania De Pascale, Università degli Studi di Napoli Federico II, la professoressa Antonietta Messina, Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”, la professoressa Monica Isabella Cutrignelli della Federico II, la dottoressa Simona Piccolella dal già citato Ateneo campano.






Conosciamo i tre oli al vertice di “Canapa è”, quello siciliano e i due francesi
Bisogna iniziare questa descrizione-racconto da un punto, quindi scelgo di partire dalla prima posizione, quindi dall’azienda che in questa VI edizione di “Canapa è” ha primeggiato: la siciliana Molino Crisafulli (link).
Realtà presente a Caltagirone, in provincia di Catania, che poggia su un perno storico, proprio il suo mulino, struttura che esiste da circa un secolo. Lì dentro splendide le macchine “Officine Meccaniche Reggiane” che vi lavorano da oltre 60 anni, quasi ipnotiche nei loro continui movimenti.
La famiglia Sammartino è stata la prima a riportare in Sicilia l’antica coltura della canapa unendola a quella dei grani antichi siciliani. Le prime colture sperimentali di canapa risalgono al 2016. Tutto è in regime biologico.
Dai semi, oltre all’olio, ricavano soluzioni superfood a cominciare dalle soluzioni che arrivano dalla farina proteica da combinare con altre farine per ottenere una pasta ancora più saporita e benefica.
L’olio vittorioso del Concorso è U Primu, ricco di acidi grassi polinsaturi Omega 3 e Omega 6, fenoli e vitamine A, E e del gruppo B.
Ma perché è siciliano il miglior olio di semi di canapa? Questa la motivazione della giuria per l’assegnazione del primo posto: questo olio con acidità nella norma è però tra le più basse rilevate. Assenza di THC totale, si presenta altamente stabile all’ossidazione, precipuamente ricco in vitameri della vitamina E, ottimo il rapporto CBDA-CBD.
Subito dopo le due realtà produttive francesi che hanno conquistato primo e secondo posto al premio internazionale per il miglior olio di semi di canapa. A ritirare i premi per le due realtà aziendali francesi impedite dall’essere presenti perché in pieno periodo di raccolto, Rachele Invernizzi, vicepresidente di Federcanapa e membro della direzione di EIHA, l’European Industrial Hemp Association.
- La Chanvr’eel Sas (link), per esempio, sul secondo gradino della classifica di questo concorso.
Canapa biologica 100% Alsazia (coltivazione iperecologica della canapa biologica).
Come definito dalla stessa azienda, il loro è un progetto eco-responsabile giovane, atipico ma non utopico, guidato da Guillaume (non presente alla premiazione, ma si è collegato tramite web) e David, due fratelli alsaziani.
L’olio è il Carat’eel, spremitura a freddo a massimo 60°C, comunque la maggior parte degli oli viene da pressatura cruda a <42°C per preservare tutti i nutrienti. Semi coltivati nella stessa Alsazia. Prodotto ricco di acidi grassi di Omega-3-6-9 preziosi per la salute.
La giuria del premio “Canapa è” ha motivato l’assegnazione del secondo premio avendo trovato quest’olio, dopo le analisi di laboratorio, con acidità nella norma anche se il prodotto si differenzia dagli altri per l’ottimo rapporto clorofilla-carotenoidi e per un buon contenuto in polifenoli.
Vogliamo riabilitare e promuovere la storica coltivazione della canapa (biologica) in Alsazia , questa antica pianta dagli innumerevoli usi e virtù.
La canapa, infatti, è una coltura che cattura una grande quantità di CO2, nutre, veste, costruisce e molto altro ancora…
Chanvr’eel Sas
- Al terzo posto in classifica l’olio di semi di canapa della SAS L’ Chanvre (link), realtà nata nel 1998 grazie a Christophe Latouche che iniziò utilizzando la canapa nelle sue vincenti applicazioni in bioedilizia sviluppando la costruzione di eco-edifici. È andato ancora più avanti fondando poi KanaBreizh per prodotti isolanti in canapa.
Nel 2001 Christophe cambiò rotta dedicandosi alla canapa nell’alimentazione avendone scoperto le grandi proprietà benefiche per l’organismo. Ha pure inventato una macchina che permette di sgusciare i semi di canapa senza mai schiacciarli in modo da mantenerne le ottime proprietà.
Oggi L’ Chanvre ha due frantoi, due sgranatrici, una macina e lavora internamente tutte le materie prime. Il tutto nella sua sede di Gouarec, nel dipartimento delle Côtes-d’Armor, regione della Bretagna.
Come sottolineato da Rachele Invernizzi che ha ritirato il premio al posto del titolare, alla L’Chavre hanno scelto un metodo di lavorazione del seme che si rifà a procedimenti di cinquant’anni fa e che ripropongono perché funziona molto bene. Inoltre, tutti i loro campi di approvvigionamento sono intorno all’azienda, non comprano semi al di fuori della loro filiera: tutto prodotto da loro e lavorato da loro stessi.
Il loro prodotto è l’Olio di canapa vergine biologico L’Chanvre, derivato da spremitura a freddo del seme intero, ha gusto naturale di nocciola e pinoli, rapporto di 1 a 3 fra omega 3 e omega 6.
La motivazione rilasciata dalla giuria di esperti “Canapa è” per l’assegnazione del terzo posto: Olio con valore di acidità inferiore al 2%, mostra il più alto contenuto in polifenoli, un buon rapporto CBDA-CBD e un basso contenuto di clorofilla.
Metti la sera a cena con pasta, pizzottelle, crostate, tutto a base di farina di canapa, accompagnato da buon vino Asprinio DOC
A conclusione della serata per il Concorso “Canapa è”, una vera e propria applicazione pratica con i prodotti della canapa presenti nelle portate e nell’offerta per il buffet finale con soluzioni dello Chef Luigi Rosati e dell’Hotel Ristorante Giardino degli Aranci di Frattamaggiore e dell’Antica Pizzeria Frattese 2 di Pasquale Fornito.
Pizze, pasta, montanare, crostate.
Il tutto accompagnato dalla splendida mozzarella di Pupatella e dal magnifico – e tipico per la zona – vino Asprinio Doc, vitigno a bacca bianca dell’Agro aversano coltivato da tempi remoti ad alberata: ai tempi degli Angiò si sviluppava anche oltre i 15-20 metri di altezza, anche a festoni, abbinato a tutori vivi come olmi o pioppi.

































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