L’Insegnamento del visir Ptahhotep, il primo scrittore della filosofia morale, delle virtù, della “parola perfetta”

Parole che giungono da 2.500 prima di Cristo, quelle del visir Ptahhotep che lo storico-filosofo e Premio Pulitzer Will Durant data addirittura in tempi ancora più remoti, a circa 2.800 anni prima della nascita di Cristo. Questo principe viene considerato il primo “campione” della cosiddetta letteratura sapienziale.

L’Insegnamento di Ptahhotep o Ptahhotpe oppure Ptah-Hotep, nominate anche come “Massime“, furono riportate dal nipote Ptahhotep Tshefi, opera suddivisa in tre gruppi, “Istruzioni del sindaco della città”, “Il visir Ptahhotep”, “Sotto la maestà del re Isesi”.

L’esatta idea del principe-visir nel comporre questi scritti era quella di una serie di consigli da tramandare al figlio. Tutti furono redatti durante il periodo dell’Antico Regno, quello più remoto dell’Egitto riunificato in unica nazione, tra il 2700 a.C. e il 2192 a.C. anche se le più antiche copie di questi scritti ci sono arrivati dal Primo periodo intermedio (dal 2160 a.C. al 2055 a.C.) che rappresenta il primo di tre periodi di crisi nel corso della storia antica della nazione del Nilo.

Riprendendo le parole di Christian Jacq, noto scrittore di testi e romanzi incentrati sull’Antico Egitto, soprattutto in epoca ramesside, La lettura di questo testo sublime permette di capire meglio di la grandezza della civiltà egizia e il carattere – bisognerebbe dire il cuore – delle persone che l’hanno sviluppata. Il tema centrale di questa saggezza è la PAROLA PERFETTA, che Ptahhotep declina in varie forme“.

L’Insegnamento di Ptahhotep

Insegnamento del prefetto e visir Ptahhotep presso la maestà del
re dell’Alto e del Basso Egitto Isesi, viva in eterno.

Il soprastante alla città (della piramide) il visir Ptahhotep dice:

Sovrano, mio signore,
la vecchiaia si è prodotta, la senilità è discesa,
la caducità viene, l’impotenza si rinnova:
a causa di essa si rimane coricato bambino ogni giorno –
gli occhi son deboli, le orecchie son sorde,
il vigore deperisce per la fatica del mio cuore,
la bocca tace e non riesce a parlare,
la memoria manca e non ricorda più lo ieri,
l’osso duole per la lunghezza (dell’età).
Il buono è diventato cattivo,
ogni gusto se ne va.
Ciò che fa la vecchiaia alla gente
è brutto sotto ogni aspetto:
il naso è otturato e non può respirare,
è gravoso lo stare e il sedere.
Si ordini a questo servo di costituirsi un bastone di vecchiaia,
cosicché io gli dica le parole di coloro che ascoltano,
i consigli degli antichi,
che hanno ascoltato gli dèi,
cosicché ti sia fatta la stessa cosa,
e il male sia allontanato dal popolo
e le due Sponde ti servano!
“.

Allora disse la Maestà di questo dio:

Ebbene insegnagli a parlare dapprima
cosicché sia di esempio ai figli degli uomini importanti
e lo penetri l’obbedienza e la sincerità tutta di chi gli parla.
Nessuno è nato sapiente
“.

Qui cominciano i precetti della parola perfetta (del bel parlare)
che pronunciò il nobile, il principe,
il padre del dio, amato dal dio,
il figlio maggiore del re, del ventre suo (del suo corpo),
il soprastante alla città (della piramide) il visir Ptahhotep,
istruendo l’ignorante a sapere e alle regole del bel parlare –
cosa profittevole per chi l’ascolterà,
ma nociva per chi le infrangerà.

Versione “normalizzata” per una più facile comprensione al lettore. Successivamente, più in basso, una traduzione un po’ più letterale.

Massime della parola perfetta

Inizio delle massime della parola perfetta
pronunciata dal nobile, il capo, il padre divino, 
il diletto del dio, il figlio primogenito del Faraone, del suo corpo,
il capo della città, il visir Ptahhotep,
per insegnare la conoscenza all’ignorante,
e la legge della parola perfetta;
ecco ciò che è luminoso per chi comprenderà,
ma nocivo per chi passerà oltre.

Dell’umiltà e della scoperta della parola perfetta

Egli dice a suo figlio
Che il tuo cuore non sia vanitoso a causa di ciò che conosci;
prendi consiglio sia dall’ignorante sia dal sapiente,
poiché non si raggiungono i limiti dell’arte,
e non esiste artigiano che abbia acquisito la perfezione.
Una parola perfetta è più nascosta della pietra verde:
la si trova tuttavia presso le serve che lavorano alla mola.

Dell’arte di discutere con un superiore

Se incontri un dibattitore in azione,
che dirige il suo cuore e che è più abile di te,
piega le braccia e curva la schiena;
non afferrare il tuo cuore contro di lui, non lo eguaglierai.
Possa tu umiliare colui che esprime male
non opponendoti a lui quando agisce;
è così che egli sarà additato come ignorante,
non appena il tuo cuore avrà eliminato la sua sovrabbondanza.

Dell’arte di discutere con un eguale

Se incontri un dibattitore in azione,
un tuo eguale, colui che è al tuo fianco,
agisci in modo che la tua superiorità su di lui si manifesti attraverso il silenzio,
proprio mentre egli parla male.
Quelli che lo ascoltano penseranno molto male di lui,
mentre la tua fama sarà perfetta nell’animo dei Grandi.

Dell’arte di discutere con un inferiore

Se incontri un dibattitore in azione,
un uomo da poco che non è certo tuo eguale,
che il tuo cuore non sia aggressivo contro di lui a causa della sua debolezza.
Lascialo stare e si punirà da sé.
Non gli rivolgere la parola affinché il tuo cuore sia leggero.
Non ti ti far gioco (dell’inferiorità di) colui che ti è davanti.
Miserabile è colui che fa del male a un uomo da poco (a un povero di spirito)!
La gente desidera agire conformemente a quello che tu desideri,
e tu lo colpirai con la disapprovazione dei Grandi.

Dell’arte di essere un capo rispettando la regola

Se sei una guida,
incaricato di dare direttive a un gran numero,
cerca, per te, ogni occasione di essere efficiente,
in modo che il tuo modo di governare sia senza macchia.
Grande è la Regola (Maat), duratura la sua efficacia.
Essa non è stata turbata dal tempo di Osiride.
Chi trasgredisce le leggi è castigato,
anche se questa trasgressione è opera di quello che ha il cuore rapace.
L’iniquità è capace di impadronirsi della quantità,
ma il male non condurrà mai a buon porto la sua impresa.
Egli dice: io acquisto per me stesso;
non dice: io acquisto a vantaggio della mia funzione.
Quando viene la fine, la Regola rimane.
E’ quello che dice un uomo giusto: questo è il dominio del mio padre spirituale.

Della vanità delle manovre umane

Non dedicarti a una macchinazione contro il genere umano,
poiché Dio castiga un simile intrigo.
Che un uomo dica: “vivrò così”,
e sarà privato del pane per la bocca.
Che un uomo dica: “sarò ricco”,
e dirà poi: “le mie percezioni mi hanno preso in trappola”.
Che un uomo dica: “ruberò agli altri”
E finirà per fare un dono a chi non conosce!
Le manovre del genere umano non arrivano a compimento,
è ciò che Dio ordina, che si compie.
Pensa a vivere in pace con quello che hai
e quello che gli dèi danno, verrà da sé.

Delle buone maniere a tavola

Se sei un uomo che fa parte di quelli che sono seduti
alla tavola di uno più Grande di te,
accetta quello che egli dà, nel modo in cui ti sarà messo sotto il naso.
Guarda ciò che è davanti a te,
non disperderti in molti sguardi;
è l’abominio di Ka essere assillata. 
Non rivolgergli la parola, prima che lui ti chiami;
non si sa se è in cattiva disposizione di cuore.
Parla quando si rivolge a te,
e che il tuo discorso renda felice il suo cuore.
Quanto al Grande, seduto dietro ai pani,
che il suo comportamento sia conforme alla direzione del suo ka.
Farà un dono a colui che vuole distinguere;
è l’usanza, al calare della notte.
E’ il ka, che stende le sue braccia.
Il Grande fa un dono a colui che ha raggiunto la condizione di uomo eccellente.
I pani sono mangiati conformemente alla volontà di Dio,
sarà l’ignorante a lamentarsene.

Del rispetto della missione affidata

Se sei un uomo di fiducia,
mandato da un Grande a un Grande,
sii perfettamente scrupoloso quando ti manda;
trasmetti per lui il messaggio come lui l’ha formulato,
guardati dal forzare le parole, 
per paura di inimicare due Grandi tra loro.
Tieniti saldamente alla Regola, non oltrepassarla;
la lavanda del cuore non deve certo essere ripetuta.
Non parlare contro nessuno,
grande o piccolo: è l’abominio del ka.

Del necessario silenzio del ricco e del fortunato destino di chi non ha figli

Se ari (e semini) e se ci sono germogli nel campo,
Dio li dà in abbondanza attraverso la tua mano.
Non chiacchierare accanto ai vicini,
poiché si prova un gran rispetto per il silenzioso.
Se un uomo di carattere diventa ricco,
compie l’atto di possedere come un coccodrillo, anche nella corte di giustizia.
Non reclamare contro chi è senza figli,
non criticare il non averne, e non vantarti di averne;
ci sono parecchi padri nell’afflizione,
e parecchie madri che hanno partorito, mentre una senza figli, è più serena.
Uno che è solo, il dio lo fa prosperare,
ed una donna ricca di prole vorrebbe seguirlo.

Della necessità di riporre la propria fiducia in una persona eccellente

Se sei debole, segui un uomo eccellente, degno di fiducia;
tutta la tua condotta ne sarà avvantaggiata al cospetto di Dio.
Se vieni a sapere che quest’uomo è stato in precedenza in umile condizione,
non avere il cuore arrogante nei suoi confronti,
a causa di ciò che sai della tua condizione anteriore.
Abbi timore e rispetto di lui, in virtù di quello che è diventato,
perché le cose non vengono certo da sé.
Sono le loro leggi per quelli che essi amano.
Quanto all’opulenza, l’uomo eccellente la ottenga da solo.
E’ Dio a fare in modo che sia una persona di qualità
e a proteggerlo, anche quando dorme.

Della necessità di seguire il cuore e di non sprecare energia per mete materiali

Segui il tuo cuore per il tempo della tua esistenza,
non commettere eccessi rispetto a ciò che è prescritto,
non abbreviare il tempo di seguire il cuore.
Sprecare il proprio momento d’azione è l’abominio del ka.
Non sviare la tua azione quotidiana
in modo eccessivo per l’amministrazione della tua casa.
Avvengono le cose, segui il tuo cuore;
le cose non gioveranno al negligente.

Del comportamento verso un figlio spirituale

Se sei un uomo eccellente di cui ci si può fidare,
possa tu formare un figlio spirituale con il favore di Dio.
Se egli è retto, se si conforma al tuo modo di essere,
e se si prende cura dei tuoi beni scrupolosamente,
compi per lui ogni sorta di bontà.
È davvero tuo figlio, appartiene al seme del tuo ka (anima).
Non separare il tuo cuore da lui.
Il seme di un uomo può generare il conflitto.
Se egli va nella direzione sbagliata, se trasgredisce le tue raccomandazioni,
e disobbedisce in maniera insolente a tutto ciò che è detto,
se la sua bocca pronuncia parole spregevoli, caccialo, non è tuo figlio.
Mettilo al lavoro per la totalità del suo discorso.
Egli, che si è mostrato ostile verso di te, subirà lo sfavore degli dèi,
poiché un ostacolo gli fu inflitto quando si trovava ancora nel ventre.
Chi è guidato da loro non può smarrirsi,
ma colui che essi privano della barca, non avrà la possibilità di attraversare
il fiume della vita.

Dell’atteggiamento giusto nella corte di giustizia 

Se ti trovi nel portico dove si amministra la giustizia,
resta in piedi o seduto, conformemente alla procedura
che ti fu ordinata il primo giorno.
Non forzare il passaggio, altrimenti sarai respinto.
Penetrante deve essere la vista di colui che entra dopo essere stato annunciato,
largo è il seggio di colui che fu chiamato.
Il portico dove si amministra la giustizia è conforme alla rettitudine;
ogni comportamento deve essere conforme al filo a piombo,
è Dio a portare avanti il seggio.
Non saranno insediati quelli a cui si presta troppo la spalla.

Del cuore che rende felici e del ventre che condanna all’infelicità

Se sei in compagnia di persone diverse,
procurati degli alleati, in qualità d’uomo degno di fiducia che raggiunge il cuore; 
colui che raggiunge il cuore
è colui che non aggira il linguaggio nel suo ventre.
Egli diventerà un uomo che comanda in prima persona, attraverso la parola,
un possessore di beni, grazie al suo comportamento.
Che la tua fama sia buona senza che tu ne parli.
Il tuo corpo sarà nutrito, il tuo viso si volgerà verso i tuoi prossimi,
e ti sarà regalato ciò che ignoravi.
Il cuore di chi dà ascolto al suo ventre scompare,
ispirerà il disprezzo invece dell’amore.
Il cuore sarà denudato e il suo corpo non sarà unto.
L’uomo dal grande cuore è un dono di Dio,
l’uomo che ubbidisce al suo ventre ubbidisce al nemico.

Dell’arte di comunicare

Trasmetti le tue direttive senza inghiottire il cuore,
e dà il tuo parere nel consiglio del tuo signore.
Se egli parla improvvisando,
non sarà difficile per il messaggero fare il suo rapporto,
e non gli sarà risposto: “chi è dunque colui che è correttamente informato?”.
Per quello che riguarda il grande, i suoi beni andranno in rovina
se pensa di punirlo ingiustamente a causa di questo;
così tacerà il signore concludendo: “Ho detto!”

Dell’arte di governare

Se sei una guida,
che il tuo modo di governare possa viaggiare liberamente
 per mezzo di ciò che tu hai ordinato.
Devi compiere cose elevate.
Pensa ai giorni che verranno,
così una disgrazia non sopravverrà nel bel mezzo dei favori;
come un coccodrillo emerge, così rapidamente lo sfavore si produce.

Della necessità di ascoltare le richieste

Se sei una guida,
ascolta serenamente il discorso di chi ti rivolge una richiesta;
non respingerlo, finché non abbia purgato il suo ventre
da ciò che aveva intenzione di dire.
Chi è oppresso dall’ingiustizia desidera che il suo cuore sia lavato,
più ancora che la realizzazione di ciò per cui è venuto.
Quanto a colui che respinge chi gli rivolge delle richieste,
la gente dirà con biasimo: “Per quale ragione lo respinge?”
Certo, non è possibile che tutte le richieste abbiano buon esito,
ma un buon ascolto appiana il cuore.

Del pericolo della seduzione

Se desideri far durare l’amicizia,
in una dimora nella quale sei ricevuto,
come signore, come fratello o come amico,
o in ogni luogo dove sei ricevuto,
guardati dall’avvicinarti alle donne.
Non è bene quando il fatto accade.
La vista non è mai abbastanza acuta quando le individua.
Migliaia di uomini si sono distolti in questo modo da ciò che è loro vantaggioso
lasciandosi prendere in trappola dalla seduzione
Un breve istante di piacere, simile a un sogno,
e la morte ti raggiungerà per averle conosciute.
E’ una cattiva massima quella che dice “lancia una battuta contro l’avversario”
Quando ci apprestiamo ad agire così, il nostro cuore rigetti l’intenzione.
Quanto a colui che fallisce continuamente nel desiderarle,
nessuno dei suoi progetti riuscirà.

Dell’avidità, malattia incurabile

Se desideri che il tuo comportamento sia buono,
liberati da ogni male;
combatti ogni occasione di avidità di cuore.
L’avidità è la malattia grave di un incurabile;
penetrarvi è impossibile.
L’avidità semina sciagura tra padri e madri,
e tra i fratelli della madre,
separa la sposa dal marito.
È la somma di ogni sorta di mali
è un sacco che contiene tutto ciò che è odioso
L’uomo è posato se applica correttamente la Regola,
e va per la sua strada, conformemente all’andatura da seguire.
E farà serenamente l’inventario dei suoi beni,
mentre l’avido di cuore non avrà tomba.

Dell’atteggiamento giusto verso l’avere

Non essere avido di cuore in ciò che riguarda la spartizione dei beni,
sii vorace solo dei tuoi beni personali.
Non essere avido di cuore verso i tuoi prossimi;
più ampia è la giusta rivendicazione dell’uomo dolce, che l’ingiusta del rude.
A quest’ultimo viene ben poco dai suoi prossimi,
perché egli è privo di ciò che è portato dalla parola.
Un po’ di avidità basta a far nascere lo spirito del litigio nell’uomo dal ventre freddo.

Dell’amore e del rispetto dovuti alla sposa 

Se sei un uomo eccellente, fonda la tua dimora,
ama la tua sposa con ardore,
riempi il suo ventre, vesti la sua schiena,
l’olio è un rimedio per il suo corpo.
Allunga il suo cuore per il tempo della sua esistenza.
Essa è una terra fertile, utile al suo Signore.
Non decidere per lei,
allontanala dal potente che la spoglierebbe dei suoi beni.
Il suo occhio è il vento, guardala,
e la farai restare nella tua casa.
Se la respingi, ecco spuntare le lacrime!
La vagina è una delle sue forme di azione;
ciò che ella impone è che sia fatto per lei un canale.

Della necessità di soddisfare i propri familiari

Soddisfa i tuoi familiari, nei quali hai fiducia, per mezzo di ciò che ti avviene:
tale è il destino di chi è favorito da Dio.
Di colui che fallisce continuamente nel soddisfare i suoi familiari in cui ha fiducia,
si dirà:”è un ka troppo soddisfatto di se stesso”.
L’avvenire è ignoto, anche se abbiamo l’intuizione del domani.
E’ una vera potenza creatrice, la giusta potenza che se ne soddisfa.
Se sono compiuti atti degni di lode,
i familiari degni di fiducia dicono: “Benvenuto!”
Quando non procuri la pace alla città,
dovrai portare con te i familiari se si verifica una calamità.

Del rifiuto della diceria

Non ripetere una diceria malevola,
non ascoltarla.
È il modo di esprimersi di chi ha il ventre bollente.
Riferisci la faccenda che hai visto, e non soltanto udito.
Che la diceria malevola sia gettata a terra, no parlarne mai.
Colui che ti sta di fronte riconoscerà così la tua qualità.
Che sia ordinato di impossessarsi delle conseguenze della diceria malevola;
in effetti nascerà solo odio, conformemente alla legge, contro chi se ne 
impadronirà per usarla.
Vedi, si tratta di distruggere una specie di brutto sogno.
Proteggiti da essa.

Del buon uso della parola

Se sei un uomo eccellente di cui ci si fida,
che siede nel consiglio del suo signore,
raduna ogni cuore verso la perfezione.
Sii silenzioso, è più utile che la chiacchiera.
Parla solo se porterai una soluzione;
dev’essere un eccellente artigiano colui che parla nel consiglio;
parlare è più difficile che ogni altro lavoro.
È colui che interpreta questa massima correttamente a dare autorità alla
parola.

Della vera potenza e del dominio di sé

Se sei potente, agisci in modo da essere rispettato,
in funzione della conoscenza e della calma del linguaggio.
Dai ordini solo se le circostanze lo esigono.
Colui che provoca in modo bellicoso si imbarca in una cattiva azione.
Non essere vanitoso, non sarai umiliato.
Non essere silenzioso, ma bada di non calpestare,
e di non rispondere in modo focoso.
Distogli il tuo volto, controllati,
le fiamme di un individuo dal cuore bollente
gli tolgono valore.
Per la persona radiosa che avanza, la strada è costruita.
Colui che è triste di cuore, durante la giornata,
non realizzerà alcun momento felice.
Colui che è frivolo di cuore
non fonderà alcuna dimora.
Colui che conseguirà una pienezza 
è come colui che tiene il timone, al momento di toccare terra.
Chi agisce nel modo opposto, è fatto prigioniero.
Colui che obbedisce al proprio cuore sarà in ordine.

Del giusto uso dell’energia

Non opporti all’azione di un Grande,
non rendere furioso il cuore di chi ha un grave carico,
poiché la sua ostilità si manifesterà contro chi lo combatte.
Libera l’energia creatrice, tu sei quello che la ama incessantemente.
Colui che dà potenza è in compagnia di Dio,
ciò che egli ama, si realizzerà per lui.
Quanto a te, placa il volto aggressivo dopo l’esplosione di rabbia;
la pace proviene dalla sua potenza creatrice, l’ostilità dal nemico.
È la potenza che fa crescere l’amore.

Dell’energia di un Grande

Insegna a un Grande quello che gli è utile,
suscita per lui una buona accoglienza tra gli esseri umani,
fa’ in modo che la sua saggezza ricada sul suo maestro.
E’ dalla sua energia che provengono gli alimenti che ti sono attribuiti;
il ventre di chi è amato è colmo.
La tua schiena sarà rivestita grazie a lui.
Una volta realizzate queste condizioni, preoccupati della vita della tua casa,
dipende dal nobile che tu ami.
Egli vive grazie a questo,
e, ancor meglio, egli ti concederà buona protezione.
Ancor meglio, l’amore che ispiri durerà
nel ventre di quelli che ti amano.
Vedi, è al Ka che piace ascoltare continuamente.

Della necessità di essere imparziali

Se agisci, figlio di un uomo della corte di giustizia,
messaggero incaricato di placare la moltitudine,
togli le cose inutili dal documento scritto.
Quando parli, non inclinarti da un lato;
bada che non sia pronunciata questa accusa:
“Giudici, egli mette la sua parola sul lato che gli conviene!”;
Allora la tua azione si rivolterebbe nel processo contro di te.

Dell’indulgenza

Se sei indulgente a proposito di una questione che ha avuto luogo,
favorisci un uomo in virtù della sua rettitudine.
Passa sopra il suo antico errore, non ricordartene,
non appena egli è silenzioso verso di te il primo giorno.

Del necessario distacco dai beni materiali

Se sei un grande dopo essere stato un piccolo,
e se fai fortuna dopo aver subito la miseria in precedenza,
nella città che conosci,
non rievocare con gemiti quello che ti è accaduto in precedenza.
Non riporre la fiducia del tuo cuore nell’accumulo dei tuoi beni materiali,
perché quello che ti è stato concesso è un dono di Dio.
Tu non sarai dietro a un altro, tuo simile,
che avrà vissuto un simile evento.

Del buon atteggiamento nei confronti di un superiore e del vicinato

Curva la schiena davanti al tuo superiore,
il tuo capo del palazzo reale;
in questo modo la tua dimora, con i suoi beni, sarà duratura,
e la tua ricompensa sarà al tuo posto giusto.
Sventurato colui che si oppone a un superiore,
poiché si vive solo nel periodo in cui egli esercita la sua clemenza.
Sventurato colui il cui braccio non si curva,
quando è denudato per salutare il suo superiore.
Non svaligiare la casa dei vicini,
e non appropriarti dei beni di chi è vicino a te,
per evitare che egli ti denunci, prima che tu lo venga a sapere, in ogni caso.
L’aggressivo è un senza cuore.
Se egli viene a sapere questo, attaccherà davanti alla giustizia,
perché è male attaccare il vicinato.

Della necessità di evitare la donna-bambina

Non fare l’amore con una donna-bambina,
perché sai che ciò che è proibito diventerà una necessità nel suo cuore.
Quello che si trova nel suo ventre non si calmerà;
che ella non passi la notte a fare ciò che deve essere proibito,
ma che sia calmata dopo aver messo un termine al suo desiderio.

Come mettere alla prova un amico e conoscere la sua vera natura

Se cerchi di sondare la vera natura di un amico
non farti domande, ma avvicinati a lui.
Devi trattare questo affare da solo a solo con lui,
finché non sarai più preoccupato per il suo atteggiamento.
Parla con lui per il tempo necessario.
Metti alla prova il suo cuore in occasione di un dialogo.
Se ciò che ha visto gli sfugge
E se compie un atto che ti irrita,
sii amichevole con lui o sii silenzioso,
ma non distogliere il volto.
Raccogli le tue energie quando chiarisci l’affare per lui,
non rispondere con un atto di ostilità,
non andare contro di lui, non calpestarlo,
poiché il suo momento di verità non ha mai mancato di verificarsi,
e non si può sfuggire a colui che l’ha determinato.

Della necessità di essere benevoli

Che il tuo volto sia luminoso per il tempo della tua esistenza
Ciò che esce dal deposito non vi entra di nuovo.
È del pane destinato alla distribuzione che siamo voraci.
Colui che ha il ventre vuoto è un accusatore,
e colui che è messo in continuo in condizione di mancanza, diviene un aggressore.
Non rendere tale uno dei tuoi vicini.
La benevolenza è il monumento di un uomo,
per gli anni che vengono dopo l’esercizio del potere.

Della necessità di un carattere lucido, fermo e maturo.

Conosci bene quelli che ti stanno a fianco e i tuoi beni dureranno;
non essere debole di carattere verso i tuoi amici;
essi sono una riva coltivabile che riceve l’inondazione; essa è più importante 
delle sue ricchezze,
poiché i beni dell’uomo possono toccare in sorte all’altro.
La virtù del figlio dell’uomo gli sarà utile;
una natura perfetta sarà un monumento.

Della necessità di punire il bene e combattere il male

Punisci principalmente, insegna completamente,
poiché l’atto di bloccare il male sarà l’instaurazione durevole della virtù.
Quanto a un misfatto, eccettuata la sventura,
esso è ciò che trasforma il piagnucolone in aggressore.

Della fortuna di sposare una donna gioiosa

Se sposi una donna 
Che sia ricca, gioiosa di cuore e conosciuta dagli abitanti della sua città,
che ella si conformi alla doppia legge.
Sii piacevole con lei nel buon momento;
non separarti da lei, e agisci in modo che sia nutrita.
Una donna dal cuore gioioso porta l’equilibrio.

EPILOGO I
Della trasmissione della saggezza, della conoscenza e della rettitudine

Se hai ascoltato le massime che ti ho appena trasmesso, 
ognuno dei tuoi progetti andrà avanti.
La loro rettitudine è la loro ricchezza;
il loro ricordo cammina nella bocca degli uomini
a causa del carattere perfetto del loro discorso coerente.
Si deve trasmettere ogni parola
affinché essa non perisca mai in questo paese.
Una massima deve essere formulata per il bene
in modo che i notabili ne parlino.
Significa insegnare a un uomo quello che deve dire alla posterità.
Chi ascolta ciò diviene un artigiano ascoltando.
È buona cosa formulare per i posteri; saranno loro ad ascoltare ciò.
Se il buon esempio è dato da chi è un capo,
esso sarà efficace per l’eternità;
tutta la sua saggezza sarà per l’eternità.
Il sapiente si preoccupa della propria capacità di sublimazione, assicurando la propria sussistenza
per mezzo di ciò che fa durare.
Grazie a essa, egli è felice sulla terra.
Il sapiente è saggio a causa di ciò che conosce,
e il nobile a causa del suo modo di agire.
Che il suo cuore regoli la sua lingua,
che le sue labbra siano giuste quando parla,
che i suoi occhi vedano,
che le sue orecchie si compiacciano di udire quello che è utile a suo figlio.
Chi agisce rettamente è esente da menzogna.

EPILOGO II
Della necessità dell’ascolto e della comprensione

È utile ascoltare per il figlio [spirituale] che ascolta.
Se l’atto di ascoltare incessantemente penetra colui che comprende.
Quando l’ascolto è buono, la parola è buona.
Colui che ascolta è padrone di ciò che è vantaggioso,
ascoltare è vantaggioso per chi ascolta,
è meglio di ogni cosa,
così nasce l’amore perfetto.
È davvero buona cosa che il figlio ascolti ciò che dice il padre;
portatore di questo messaggio, raggiungerà un’età avanzata.
Chi è amato da Dio, è colui che comprende;
colui che non comprende è odiato da Dio.
È il cuore a far nascere il suo padrone
come colui che comprende o come colui che non comprende.
Per un uomo, il suo cuore è vita, prosperità e salute.
Solo chi ascolta comprende ciò che è detto,
solo chi ama comprendere compie ciò che è detto.
È davvero buona cosa il figlio che obbedisce a suo padre.
È davvero cosa lieta, per quello a cui è detto:
”un figlio è benevolo se è possessore della capacità di ascolto”.
Chi ascolta colui che dice questo, sarà in perfetto accordo con se stesso
e beato presso suo padre.
Il suo ricordo sopravvivrà sulla bocca dei viventi che sono sulla terra.

EPILOGO III
Del figlio spirituale

Se il figlio dell’uomo accetta quello che dice suo padre,
nessuno dei suoi piani fallirà.
Educa, nel tuo figlio, colui che ascolta;
nel cuore dei nobili egli sarà un uomo di qualità, degno di fiducia,
lui che guiderò la sua bocca conformemente a ciò che gli è stato detto,
lui che sarà visto come colui che comprende.
I passi di un figlio, che è un uomo di qualità, degno di fiducia, sono notevoli.
Lo smarrimento penetra in colui che non ascolta.
Il sapiente si alza al mattino per mantenere il suo equilibrio,
mentre l’ignorante non ha scampo.

EPILOGO IV
Dell’ignorante

Quanto all’ignorante che non ascolta,
non porterà a compimento nulla.
Egli considera la sapienza ignoranza,
l’utile dannoso.
Fa tutto ciò che è odioso,
cosicché ogni giorno qualcuno si irrita contro di lui.
Vive di ciò che fa morire,
il suo cibo è il discorso contorto.
È proprio questa la sua caratteristica che i nobili han saputo riconoscere,
vale a dire: un morto-vivo ogni giorno.
I suoi atti saranno tralasciati
a causa delle numerose sventure che gli sono capitate ogni giorno.

EPILOGO V
Dei doveri e del destino del figlio spirituale

Un figlio che comprende è un seguace di Horus
ed è bene per lui, una volta che ha compreso.
Quando diventa anziano raggiunge la condizione di beato.
Trasmetta lo stesso messaggio ai suoi figli
rinnovando l’insegnamento del padre.
Ogni uomo riceve l’insegnamento conforme alla sua azione;
possa egli compiere un atto di trasmissione verso i suoi figli,
in modo che essi possano parlare ai loro figli.
Forma il carattere, non dare libero corso alla distruzione,
consolida la rettitudine, e la tua discendenza spirituale vivrà.
Quanto al primo che giungerà portatore di disordine,
possano dire gli uomini quello che vedranno:
“Ecco che cosa è conforme a questo miserabile!”
Sia detto a quelli che ascolteranno:
“Ecco chi è ben conforme a questo miserabile!”
Che tutti vedano la rettitudine e la moltitudine sia placata.
Senza di loro la ricchezza non sarà realizzata.

EPILOGO VI
Della parola giusta

Non rubare una parola e non portarla via,
non mettere una cosa al posto di un’altra,
cerca di rompere gli intralci dentro di te,
bada a ciò che dice colui che conosce lo cose:
”Ascolta, se desideri durare sulla bocca di coloro che comprendono,
parla solo quando avrai raggiunto la padronanza del mestiere;
se parli in modo perfetto, il tuo modo di vivere sarà giusto”

EPILOGO VII
Della parola giusta (seguito)

Immergi il tuo cuore, controlla la tua bocca,
e la tua condizione sarà di essere tra i nobili.
Che la tua testimonianza sia completa, alla presenza del tuo maestro.
Agisci in modo che egli possa dire: “Quello è un figlio”
e che coloro che udranno questo dicano:
“Felice colui per il quale egli è nato!”
Posa il tuo cuore nel momento in cui parli,
pronuncia parole elevate,
in modo che i nobili che udranno dicano: “Come è bello ciò che esce dalla sua
bocca!”

EPILOGO VIII
Della necessità che un figlio sia retto

Agisci in modo che il tuo maestro dica di te:
“Quanto è perfetto colui che ha ricevuto l’insegnamento di suo padre,
quando uscì lui dal suo corpo;
gli aveva parlato quando si trovava interamente del ventre materno;
ciò che egli ha compiuto è più grande di ciò che gli era stato detto”.
Vedi, un buon figlio è un dono di Dio,
una persona che compie più di quanto gli fu prescritto dal suo maestro;
che egli agisca rettamente,
che il suo cuore agisca conformemente alla sua andatura,
come tu ti ricongiungi a me, con un corpo in buona salute.

Conclusione

Il Faraone è soddisfatto di tutto ciò che è avvenuto;
possa tu acquistare anni di vita.
Non è piccolo quello che ho compiuto sulla terra.
Ho acquistato centodieci anni di vita
che il Faraone mi ha concesso.
Le lodi devono essere preminenti per gli antenati,
poiché agire per il Faraone conduce al luogo dove si realizza la condizione di 
beato.
Significa andare da un inizio a una fine,
conformemente a quello che fu trovato per iscritto.

Traduzione un po’ più letterale

Disse allora a suo figlio:

  1. Non essere orgoglioso del tuo sapere,
    ma consultati con l’ignorante come con il sapiente.

    Non si possono raggiungere i limiti dell’arte,
    né c’è artista già munito di sua perfezione!
    La parola perfetta è più nascosta del feldspato verde,
    ma la si più trovare presso la serva alla macina.
  2. Se incontri un litigioso nella sua azione (di discutere),
    che sa dirigere il cuore, essendo più capace di te,
    piega le braccia e curva il dorso.
    Non ti scontrare con lui, e lui non ti potrà eguagliare.
    Potrai sminuire chi parla male
    non facendogli opposizione nella sua azione,
    e sarà chiamato ignorante.
    Il tuo autocontrollo avrà eguagliato le sue ricchezze.
  3. Se incontri un litigioso nella sua azione (di discutere),
    un tuo pari che è in equilibrio con te,
    mostra la tua capacità maggiore alla sua con il silenzio,
    quando lui parla male.
    Grande sarà la sua cattiva reputazione presso quelli che ascoltano
    ed il tuo nome sarà buono nell’opinione degli uomini importanti.
  4. Se incontri un litigioso nella sua azione (di discutere),
    un meschino che non è certo tuo pari,
    non ti scagliare contro di lui perché è un debole;
    lascialo perdere, si punirà da se stesso.
    Non gli rivolgere la parola affinché il tuo cuore sia leggero,
    non ti ti far gioco (dell’inferiorità di) colui che ti è davanti;
    malvagio è chi colpisce un povero di spirito!
    Si farà (comunque) ciò che desideri
    e lo colpirai con il castigo dei magistrati (di chi è veramente nobile).
  5. Se sei un direttore, un capo che dà ordini a una moltitudine,
    ricerca per te ogni specie di benevolenza
    affinché il tuo consiglio sia esente da ogni male.

    Grande è la Giustizia (Maat), durevole e potente;
    non è turbata dal tempo di Osiri.
    Si punisce chi trasgredisce le leggi.
    Sfugge allo spirito di un uomo avido che
    la meschinità può acquistare ricchezze,
    ma il torto e l’iniquità non hanno mai condotto in posto i suoi affari.
    Dice: “Ebbene, acquisto per me stesso“,
    ma non dice: “Acquisto durante l’esercizio della mia funzione“.
    Quando giunge la fine, la Giustizia (Maat) prevale,
    l’uomo vero può dire: “È proprietà di mio padre“.
  6. Non devi suscitare complotti fra gli uomini,
    Iddio castiga conformemente.
    Quando uno dice: “Vivrò di questo!
    resterà privo di nutrimento proprio per queste parole.
    Quando un uomo dice: “Son ricco!
    dovrà dire anche: “Debbo affermare ciò di cui mi rendo conto!“.
    Quando un uomo dice: “Spoglierò un altro!“,
    arriverà a dare a chi nemmeno conosce.
    Non si realizzano mai le intenzioni degli uomini,
    ma è ciò che dio ordina che si compie.
    Vivi allora nel contentamento,
    e arriverà spontaneamente ciò che essi stessi (gli dei) concedono.
  7. Se sei uno di coloro che son seduti alla tavola di uno più importante di te,
    accetta qualunque cosa egli ordini che sia posta davanti al tuo naso.

    Devi guardare ciò che è davanti a te,
    (ma) non guardarlo con sguardi insistenti,
    è un abominio per il ka (anima) molestarlo.
    Non parlargli finché non ti abbia invitato:
    non si riconosce (non si sa in anticipo) ciò che spiace al cuore (sgradevole).
    Parla solo quando lui ti rivolge la parola:
    ciò che dirai sia piacevole al (suo) cuore.
    Quanto al nobile che è (seduto) dietro ai cibi (ai pani),
    il suo atteggiamento è conforme alla disposizione della sua
    persona (del ka – della sua anima).
    Darà a colui che deve favorire: così si compie con il consiglio di una notte (da intendere che i consigli migliori vengono all’uomo quando pensa fra sé e sé e col suo animo, prima di dormire).
    Il ka (l’anima) tenderà le sue braccia: l’uomo nobile darà a chi potrà raggiungere.
    Il cibo è mangiato secondo la decisione di dio:
    solo un ignorante si lamenterà di ciò.
  8. Se sarai un uomo di fiducia (di confidenza),
    che un uomo importante manda ad un altro uomo importante,
    sii del tutto scrupoloso, quando ti manda:

    fagli l’ambasciata come l’ha detta,
    guardati dal provocare il male con una parola che possa ferire un uomo importante nei riguardi di un altro uomo importante.
    Osserva la verità, ma non andare oltre,
    non ripetendo affatto uno scherno.
    Non calunniare alcuno, né importante nè poco importante:
    è un abominio per il ka (l’anima).
  9. Se ari (seminando) e c’è germoglio nel campo,
    dio lo moltiplica per mano tua.

    Non chiacchierare accanto ai vicini,
    si ha molto rispetto per chi tace.
    Quanto ad un uomo abile, diventa ricco
    quando arraffa come un coccodrillo nel tribunale.
    Non affliggerti per non avere figli,
    non umiliarti per chi se ne vanta:
    è grave quando un padre è nei fastidi,
    ed una madre che ha partorito – un’altra più felice di lei.
    Uno che è solo il dio fa prosperare,
    ed una donna ricca di prole vorrebbe seguirlo.
  10. Se sei debole ma servitore di un uomo capace –
    sia perfetta ogni tua condotta secndo il volere di dio;

    uno la cui semplicità di prima conosci –
    non essere sprezzante verso di lui
    a causa di ciò che sai di lui per il tempo passato,
    ma stimalo conformemente a ciò che ha raggiunto,
    poiché la fortuna non viene da sola,
    è la legge per quelli che la desiderano.
    Quanto all’opulento che ha accumulato da solo,
    il re lo fa notabile
    e lo protegge anche quando dorme.
  11. Sii lieto per tutto il tempo che esisterai;
    non fare più di ciò che è detto
    e non accorciare il tempo destinato alla gioia:

    è il disgusto della persona guastargli il suo momento.
    Non rompere con ciò che appartiene al quotidiano
    più di quanto bisogna per tenere a posto la tua proprietà:
    la ricchezza viene anche a chi segue il suo cuore,
    ma non c’è vantaggio dalla ricchezza quando è corrotta.
  12. Se sei un uomo capace,
    e generi un figlio per favore divino,
    se è ben disposto e segue il tuo esempio,
    e tiene le tue cose al loro posto,
    fagli ogni bene

    è tuo figlio che appartiene davvero al seme della tua persona;
    non separare il tuo cuore da lui!
    Un bastardo provoca contrarietà.
    Se traligna e trasgredisce le tue direttive,
    in modo che si oppone a tutto ciò che è detto,
    la sua bocca si serve troppo di parola malvagie,
    devi asservirlo alla sua bocca interamente,
    rendilo tu come uno che hanno punito,
    cioè infliggigli un castigo corporale.
    Quegli che guidano non può perdersi,
    ma chi è privo di barca non trova il passaggio.
  13. Se sei nel vestibolo,
    comportati sempre secondo il tuo posto,
    che ti è stato assegnato il primo giorno.

    Non passare se capita che sei respinto;
    acuta è la vista del confidente che annuncia,
    e libero è solo l’ingresso di chi è chiamato.
    Il vestibolo segue una regola rigorosa,
    ed ogni atteggiamento dipende da una misura.
    Solo il dio avanza il posto,
    ma non si è dotati di braccio.
  14. Se sei con la gente,
    procurati servitù degna di fiducia.

    Un uomo di fiducia,
    che non cura il linguaggio nel suo ventre,
    diventa egli stesso il comandante.
    Chi è ricco secondo la sua opinione?
    Se il tuo nome è buono senza che tu parli,
    il tuo corpo è pingue,
    e (se) badi al tuo prossimo,
    ti si elogia (anche) per ciò che ignori!
    Ma se il cuore ascolta il tuo ventre,
    provocherà la sua impopolarità invece dell’amore per lui;
    il suo cuore sarà desolato ed il suo corpo disseccato.
    Giocondo è il cuore di chi il dio dota,
    ma chi obbedisce al suo ventre appartiene al nemico.
  15. Annuncia la tua missione senza negligenza,
    e da’ la tua sentenza nel consiglio del tuo signore.

    Quanto a chi è convincente quando parla,
    non sarà difficile al messaggero l’annunciare
    senza che ci sia (in) risposta: «Chi lo sa dunque?».
    L’uomo importante addetto alla sua proprietà si inganna,
    se intende punirlo per quello;
    egli tace dicendo: «Ho (già) detto».
  16. Se sei un direttore,
    e gli atteggiamenti si affrettano secondo il tuo comando,
    devi fare una cosa eccelsa.

    Pensa ai giorni che verranno in seguito.
    (Forse che non) può capitare nulla in mezzo al favore?
    Il coccodrillo tende ad emergere – e l’impopolarità a manifestarsi!
  17. Se sei un direttore,
    sta tranquillo mentre ascolti le parole di un postulante
    e non lo respingere finché non abbia spazzato il suo ventre
    di ciò che si era proposto di dirti.

    Uno sventurato desidera lavare il suo cuore
    più che il compimento di ciò per che è venuto.
    Quanto a chi respinge le petizioni,
    si dice: Perché mai la rigetta?
    Anche se tutto quello che ha sollecitato non è suscettibile di
    avverarsi,
    è un sollievo del cuore l’essere bene ascoltati.
  18. Se vuoi conservare l’amicizia
    nella residenza dove entri,
    come padrone, come fratello o come amico,
    dappertutto dove entri

    guardati dall’avvicinare le donne,
    poiché non è luogo per far ciò.
    La vista non è mai (sufficientemente) acuta a scrutarle:
    sono stornati mille uomini da ciò che gli è più utile.
    Un breve istante simile ad un sogno –
    e si raggiunge la morte a conoscerlo.
    È viltà confondere il rivale;
    quando si è finito di farlo, il cuore lo respinge già.
    Quanto a chi fallisce imitando quello,
    nessun disegno gli riesce.
  19. Se vuoi che la tua condotta sia buona,
    salvati da ogni male.
    Guardati dall’avidità;
    è una malattia dolorosa e incurabile,
    che preclude l’amicizia.

    Essa contagia i padri e le madri,
    ed anche i fratelli per parte di madre,
    e fa ripudiare la moglie dal marito.
    È un insieme di ogni male,
    è un sacco (pieno) di tutto ciò che è detestato.
    L’uomo sussiste quando si conforma alla Maat,
    e segue i suoi passi;
    potrà fare un lascito di ciò,
    ma l’uomo avido non avrà tomba.
  20. Non essere avido nella divisione,
    non essere cupido tranne che del tuo,
    non essere avaro verso il tuo vicinato.

    Maggiore è la pretesa di chi è mite che di chi è forte,
    ma è poco colui che esce sotto i suoi parenti (?)
    e che è immune dal prendere le parole.
    (Anche se) si è avidi di poco,
    (ciò) desta l’ira di un uomo calmo.
  21. Se sei capace, fondati una proprietà (domestica),
    ama tua moglie ardentemente (?),
    riempi il suo ventre e vesti il suo dorso;
    l’unguento è un rimedio per il suo corpo.

    Allieta il suo cuore per il tempo della sua esistenza:
    è un campo utile al suo padrone.
    Non la devi condannare,
    tienila tuttavia lontana dal potere e sotto vigilanza,
    quando è un temporale il suo occhio quando guarda.
    Falla prosperare nella tua casa.
    Se la respingi è come acqua;
    la vagina è data alle sue braccia.
    Quando è stanca falle un giardino.
  22. Gratifica i tuoi amici di ciò che hai acquistato;
    avviene a colui che il dio favorisce.
    Quanto a chi manca nel gratificare i suoi intimi,
    si dice: È uno spirito egoista.

    Non si sa ciò che capiterà quando (ci) si rende conto del domani;
    la giusta qualità (?) è una qualità per la quale si è paghi.
    Se avvengono occasioni di favore,
    gli intimi dicono: Benvenuto!
    Ma se non si portano fortune nel luogo,
    e si ricorre agli intimi, c’è il vuoto.
  23. Non spandere calunnie,
    non devi neanche ascoltarlo –
    è il proposito di un uomo infiammabile.

    Riferisci qualcosa di visto e non di udito,
    getta a terra, non parlare mai.
    Ecco, il tuo interlocutore conosce la virtù.
    Si comanda di impedirne l’attuazione,
    ma quegli che è designato per prenderla è impopolare come la
    legge.
    Ecco la punizione: è un sogno
    a causa del quale si è velati.
  24. Se sei un uomo capace,
    che siede nel consiglio del suo signore,
    sii prudente al massimo.

    Taci – è più utile che la frusta (?);
    devi parlare solo quando sai e comprendi.
    Quegli che parla nel consiglio deve essere un artista;
    la parola è più difficile che ogni lavoro,
    e solo colui che la comprende la usa bene.
  25. Se sei potente, devi farti rispettare
    per la sapienza e la calma nel parlare.

    Non dare ordini se non si adattano alle circostanze;
    l’insolente cade nella sventura.
    Non ti esaltare per non essere umiliato.
    Non tacere per (timore di) non chiacchierare troppo (?),
    quando rispondi ad una parola con troppo ardore.
    Volgi piuttosto il tuo volto e dominati:
    l’ardore di un uomo infiammabile è disseccato,
    ma quando un uomo buono ritorna, la sua via è battuta.
    Quegli che è affaccendato tutto il giorno
    non si potrà fondare una proprietà.
    Chi vuole raggiungere uno scopo (?),
    come chi maneggia il timone resta a terra (?) –
    un altro è impedito (?);
    quello che obbedisce al suo desiderio dirà: Magari!
  26. Non ti opporre all’azione di un uomo importante.
    Non schernire chi è carico:
    la sua disgrazia colpirà chi lo insulta
    e la persona si separerà da colui che l’ama.

    Egli concede la prosperità con il dio,
    ciò che gli piace è ciò che gli si deve fare, il suo volto si volta
    verso di te dopo l’ira.
    Il favore è presso la sua prosperità,
    la disgrazia è presso la bassezza (?);
    la fortuna (poi) aumenta la benevolenza.
  27. Insegna all’uomo importante ciò che gli giova,
    e cura di guidarlo davanti alla gente.
    devi fare in modo che la sua saggezza influisca sul suo
    possessore
    e avrai il vitto dalla sua gentilezza.

    Il ventre del favorito sarà appagato
    ed il tuo dorso sarà vestito.
    Se il tuo braccio è guidato, ti occuperai della vita della tua casa
    sotto la tua dignità che ami.
    Vivrà grazie a ciò
    ed anch’egli ti presterà assistenza;
    è che l’amore di te durerà
    nel petto di coloro che ti amano.
    Ecco: è un (uomo di) carattere quegli che ama l’obbedienza.
  28. Se sei figlio di un uomo (notabile) del tribunale,
    un incaricato del calmare la moltitudine,
    proteggi l’imparzialità (?) della giustizia.

    Quando parli, non pendere da un lato;
    bada che l’opinione (della gente) non dica:
    «Magistrati, pende da un lato nel parlare!».
    Presta dunque attenzione al giudizio.
  29. Se sei indulgente al caso che si è prodotto
    e propendi per un uomo a causa della sua rettitudine

    passagli oltre e non ricordarlo
    dal primo giorno in cui tacerà.
  30. Se diventi grande dopo essere stato piccolo
    e fai fortuna dopo essere stato nell’indigenza dapprima,
    nella città che sai,

    affinché non ti si produca la condizione di prima,
    non ti fidare delle tue ricchezze
    perché le hai acquistate come qualcosa che ti dà il dio;
    così non starai dietro ad un altro dei tuoi pari
    che aveva acquistato qualcosa di simile.
  31. China il tuo dorso davanti al tuo superiore,
    il tuo intendente della reggia;
    allora la tua proprietà sussisterà sui suoi beni
    e la tua ricompensa sarà nel suo (giusto) posto.

    È riprovevole chi si oppone al superiore
    – si vive per il tempo che egli è benevolo –
    quando il braccio non si piega per salutarlo.
    Non svalutare la proprietà dei tuoi vicini
    e non ti appropriare dei beni del tuo prossimo,
    che non ti faccia causa prima che tu abbia obbedito!
    è un errore del cuore il recalcitrare (?);
    se lo riconosce diventerà un seccatore (?).
    È riprovevole per chi si oppone al suo vicinato.
  32. Non devi giacere con una donna che è ancora piccola
    perché sai che ciò che è proibito diventerà una necessità nel suo
    cuore
    e non si calmerà ciò che è nel suo ventre.

    Che ella (?) non passi la notte a fare ciò che è proibito
    perché si calmi dopo avere annullato il suo desiderio.
  33. Se metti alla prova il carattere di un amico,
    non ti informare, ma stagli vicino;
    sistema la faccenda con lui da solo
    affinché tu non soffra del tuo atteggiamento.

    Discuti con lui dopo un poco
    e prova (?) i suoi pensieri con la conversazione.
    Se gli sfugge ciò che aveva visto,
    se compie qualche atto che ti adombra,
    comportati con amicizia verso di lui egualmente;
    non volgere (?) il viso,
    sii riservato, non aprirgli la parola,
    non rispondere con arroganza;
    non ti separare da lui, ma non lo avvicinare più.
    La sua occasione non verrà meno,
    non si può sfuggire a colui che lo ha predestinato.
  34. Sii generoso finché esisterai!
    Qualunque cosa esca dal granaio, non vi deve ritornare,
    del pane destinato alla distribuzione si è avidi.
    È un accusatore chi ha il ventre vuoto,
    l’oppositore diventa un subornatore:
    non fare di lui uno che ti è vicino!
    L’amabilità è il ricordo di un uomo
    negli anni che verranno dopo il potere.
  35. Se son riconosciuti i tuoi clienti, i tuoi beni
    prosperano; non esser di cattivo umore verso i tuoi amici!
    Quando si volge al suo campicello, esso è più importante che le
    sue ricchezze.

    Un altro ha i beni di un altro.
    Il carattere di un uomo di nobile nascita gli è utile;
    una buona indole sarà un (felice) ricordo.
  36. Punisci duramente, correggi esemplarmente
    e l’impedimento di una mala azione sarà una specie di modello.

    Quanto ad una cattiva azione – ma non accidentale
    rende chi si lagna oppositore.
  37. Se sposi una donna grassa e gaia,
    che gli abitanti della sua città stimano,

    se essa riunisce le due qualità
    ed il tempo è bello per lei:
    non la ripudiare, ma dalle da mangiare.
    Una donna gaia procura (?) gioia.
  38. Se obbedisci a queste cose che ti ho detto,
    ogni tuo proposito andrà avanti;

    la loro veridicità è la loro ricchezza;
    il loro ricordo passa nella bocca della gente
    a causa della bontà dei loro precetti.
    Si deve diffondere ogni parola,
    perché non sparisca mai da questa terra.
    La sua enunciazione sarà alla perfezione,
    ed i magistrati ne parleranno.
    È l’istruire un uomo sul modo di parlare alla posterità,
    in modo che l’ascolti e divenga un artigiano che sa ascoltare;
    se è buono ciò che si dice alla posterità, essa lo intenderà.
    Se una buona azione è compiuta da chi è un capo,
    egli sarà sempre benefico
    e tutta la sua sapienza sarà in eterno.
    Chi è savio cura il suo spirito
    consolidandone in sé la bontà sulla terra.
    Si riconosce un sapiente da ciò che sa
    ed il magistrato dalla sua buona azione.
    Ecco, il suo cuore è in equilibrio con la sua lingua,
    le sue labbra son giuste quando parla,
    i suoi occhi vedono
    e tutte le sue due orecchie ascoltano ciò che è utile a suo figlio
    che deve praticare la verità, restando immune da menzogna.
  39. È utile l’ascoltare per un figlio obbediente.
    Ciò che è udito penetra l’ascoltatore,
    e chi ascolta diventa uno che ascolta.
    Se è buono l’ascoltare, è buono il parlare
    e chi ascolta è in vantaggio.
    L’ascoltare è utile per chi ascolti;
    l’ascoltare è meglio di tutto ciò che esiste
    perché ne risulta l’amore perfetto.
    Quanto è buono quando il figlio accetta ciò che dice suo padre,
    perché ne ottiene la vecchiezza.
    Chi ascolta è uno che dio ama;
    il dio odia chi non ascolta.
    Il cuore rende il suo possessore
    obbediente o disobbediente.
    Il cuore di un uomo è la sua vita, prosperità e salute.
    Quegli che ascolta è uno che ode ciò che è detto,
    ma chi ama ascoltare è colui che mette in pratica ciò che è detto.
    Quanto è bello quando un figlio obbedisce a sua padre
    e quanto si rallegra quegli cui è detto questo.
    Un figlio sarà bello in quanto dotato di docilità;
    un obbediente, a chi si dice ciò, sarà perfetto nell’intimo;
    un uomo privilegiato presso sua padre,
    la sua memoria sarà nella bocca dei viventi
    che sono in terra ed anche (di quelli) futuri.
  40. Se un giovane dabbene accoglie ciò che dice suo padre
    non fallisce alcun suo proposito.

    Educa dunque tuo figlio, così che sia obbediente
    e che sarà capace nell’opinione dei magistrati.
    Chi guida la sua bocca secondo ciò che gli è detto
    è considerato uomo obbediente.
    Un figlio è capace, quando il suo comportamento è impeccabile,
    ma il fallimento tocca in sorte a chi non obbedisce.
    Un savio si leva presto per consolidare il suo posto,
    ma uno stolto rimane piantato là (?).
  41. Quanto allo stolto che non ascolta,
    non otterrà mai nulla.

    Considera la sapienza come l’ignoranza
    e l’utile come dannoso,
    fa tutto ciò che è odioso
    tanto che è rimproverato per ciò ogni giorno.
    Vive di ciò per che si muore,
    e il suo alimento cattivo è parlare.
    La sua indole è nota agli uomini importanti;
    vive da morto ogni giorno.
    Si passerà sulle sue cattive azioni
    a causa delle disgrazie che gli accadono ogni giorno.
  42. Un figlio obbediente è un servitore di Horo;
    bene gli viene dopo avere obbedito.

    Quando invecchia raggiunge il privilegio,
    e parla così ai suoi figli
    rinnovando il precetto di suo padre.
    Ogni uomo istruito come egli era
    parlerà ai figli
    cosicché essi parleranno ai loro figli.
    Sii dunque esempio, non ti esporre al rimprovero (?)
    e rafforza la verità perché vivano i tuoi figli,
    (anche) se uno di loro è venuto prima con una bugia.
    Dica la gente che vedrà:
    «È eguale a quello!» pure.
    Vedan tutti che essi rappacificano la moltitudine
    e che non si possono ottenere ricchezze senza di loro.
  43. Non dire una volta questo, una volta quello,
    e non mettere una cosa al posto di un’altra.

    Guardati dall’aprire chi prende di te (?).
    Guardati che un sapiente non dica: «Ascolta, tu!»
    Se desideri esser conservato
    nella bocca di coloro che ascoltano,
    parla soltanto quando hai penetrato la natura dell’artista!
    Se al contrario parli alla perfezione,
    ogni tuo proposito giungerà a segno.
  44. Cela i tuoi pensieri, trattieni la lingua,
    il tuo proposito sia (noto) tra i magistrati.

    Sii affatto scrupoloso verso il tuo signore,
    agisci (bene) finché dica: «È il figlio di colui!»
    e finché dicano quelli che udiranno ciò:
    «È certo fortunato quegli cui è nato!».
    Sii paziente mentre parli.
    Devi dire qualcosa di impeccabile
    cosicché dicano i magistrati che udiranno:
    «Quanto è perfetto ciò che esce dalla sua bocca!».
  45. Agisci (bene) finché il tuo signore dica di te:
    «Quanto è perfetto quegli che ha ammaestrato suo padre!
    dal cui corpo è uscito

    al quale aveva già detto tutto quando era ancora nel grembo:
    ciò che ha fatto è più di ciò che gli fu detto!».
    Ecco, un figlio perfetto che dà il dio
    è uno che fa più di ciò che gli è stato detto dal suo signore,
    quando pratica l’equità.
    Agisci dunque secondo il tuo desiderio secondo i suoi moti.
    Che tu mi possa raggiungere, il tuo corpo essendo salvo
    e il re contento di tutto ciò che è avvenuto,
    possa trascorrere (lunghi) anni di vita!
    Non è piccolo ciò che ho fatto sulla terra:
    ho trascorso centodieci anni di vita
    che il re mi diede,
    i favori avendo superato quelli degli avi
    perché ho praticato l’equità per il re fino alla condizione del
    privilegio.
    È finito, dal principio alla fine, come trovato in scrittura.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

    Un bel mix tra saggezza, buon senso e anche regole per il mantenimento dello status quo!
    Bell’articolo! 🙂

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Erano maestri in questo, già in quell’epoca remota. Oltretutto sugli insegnamenti riguardanti il comportamento e la dirittura morale da tenere nei riguardi di tutti, dai potenti ai più deboli.
      Certo, come in tutte le cose e fino a oggi, l’applicazione dipende dai singoli

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      1. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

        Sì, esatto: salire sul pulpito a predicare lo fanno tanti, ma poi i fatti spesso smentiscono le parole.
        E comunque bisogna sempre contestualizzare: non si può pretendere che quel che era giusto ora, lo fosse un tempo e viceversa! 🙂

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        1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

          Ma che già all’epoca, così remota, si palasse di evitare la calunnia, di non vantarsi delle proprie ricchezze, di lasciar perdere i maldicenti, di non giacere con bambine ecc (riassumo semplificando banalmente), è cosa stupefacente, ma pure estremamente attuale. D’altra parte è sempre bene e senza tempo, ribadire delle universali linee guida

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          1. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

            Senz’altro! 🙂

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