Nomi temibili per varianti che sono caratterizzate da una particolare capacità di diffusione, ma meno gravi come letalità o gravità dei sintomi per la malattia Covid-19. Gryphon, Minotaur, Chiron, Aeterna, Typhon, Cerberus: ecco le nuove varianti del Coronavirus SARS-CoV-2, ma la ricerca tira fuori nuove possibili armi contro l’infezione.
La sottovariante Centaurus sembra non essere andata tanto più in là dell’India e ormai dovrebbe essere storia vecchia. Le altre rientrano nella continua e molto rapida mutazione dei ceppi principali, una nuova progenie virale che si comporta come un organismo vivente: le barriere immunologiche tirate su dai vaccini e dal contagio di Omicron lasciano aperte finestre sempre più piccole per la propagazione dell’infezione. Quindi, il virus muta nel suo aspetto che gli permette di entrare nelle cellule umane per colpire moltiplicandosi, sopravvivendo.
Pensandoci bene è una storia ben simile a quella del virus della Spagnola esploso nel 1918. Con le prime due ondate (la più mortale nel mondo fu la seconda iniziata tra agosto e settembre di quell’anno) uccise decine di milioni di persone, oltre 600.000 solo in Italia, anche per la mancanza di sistemi vaccinali contro i virus e la disponibilità di sistemi primitivi di cura e prevenzione.

Tra le nuove forme del SARS-CoV-2, c’è BQ.1.1 Cerberus (un’emanazione di Omicron BA.5): nei virologi e nel settore medico sta suscitando qualche timore in più rispetto alle altre mutazioni.
Ma Cerberus non è solo. Altre sottovarianti potrebbero avere una sorta di grimaldello più efficace per propagarsi infettando la gente. Sono BA.2.75.2 Chirone e XBB Grifone.
Dall’inizio della diffusione globale di questa infezione, circa tre anni, sono state individuati quattro ceppi dominanti del virus che poi hanno portato all’Omicron, quindi Alpha da diffusione inglese, la Beta che ha avuto la sua “culla” in Sudafrica, la Gamma che è generazione brasiliana e la Delta di matrice asiatica-indiana.
Omicron è particolarmente contagioso, ma più mite nelle conseguenze. Anche questo è in similare parallelismo storico con la Spagnola di poco meno di cento anni fa, quando il virus riuscì a sopravvivere nelle varianti che non erano così letali per l’ospite umano e che, quindi, ne garantivano la diffusione (da fine 1918 al 1920-21 circa).
La XJ, la 4 e la 5 sono sottovarianti di Omicron. Cosa si intende per sottovariante? Il termine in virologia intende definire sottoinsiemi di una variante con la quale condividono la struttura e le proprietà fondamentali.
In una popolazione mondiale fatta da vaccinati e da contagiati guariti da Omicron, il virus ha minori spazi di manovra, quindi emergono queste continue sottovarianti per tentare, con maggior successo, di vincere la risposta immunologica già diffusa nella popolazione.
Cerberus può impensierire? I virologi lo mettono come candidato di una nuova ondata in occidente e nelle americhe entro novembre. Per questo la vaccinazione prevista per Omicron BA.5, “madre” di Cerberus, risulta lo strumento più adatto per fermarlo e mitigarlo all’estremo.
Come sottolineato da Eric Topol, medico, scienziato, direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla in California, “le precedenti infezioni da Omicron proteggevano dalla variante 5 con l’80% circa di efficacia, mentre la precedente protezione da Covid, quella da infezioni non-Omicron, aveva un’efficacia notevolmente inferiore, pari a circa il 30%. Probabilmente correlato sia al declino dell’immunità che all’immunità incrociata all’interno dei lignaggi Omicron”.
È sempre Topol a segnalare che accanto a Cerberus c’è BA.2.75.2 Chirone, “una delle principali nuove varianti di BA.2 di cui ci si deve preoccupare, con un reale potenziale immuno-evasivo che può superare BA.5 e figli”. Il tutto da uno studio di Ben Murrell, ricercatore all’Istituto Karolinska, università medica svedese nella città di Solna, a pochissimi chilometri di Stoccolma.
Questa potenzialità è spiccata anche in XBB Grifone che appare più virulento di Chirone, definito il ceppo più capace di eludere gli anticorpi, come da ultima ricerca (link alla pagina) segnalata su Twitter dallo stesso Topol riprendendo il dottor Yunlong Richard Cao, specializzato in Biochimica e immunologia, risposta immunitaria dell’ospite, progettazione di farmaci anticorpali e vaccini, ricercatore della BIOPIC, Università di Pechino.


Seconda grafica su XBB Grifone evidenziato da una delle freccette rosse: Evoluzione convergente di Omicron RBD con vantaggio di crescita rispetto a BA.5.
A, Analisi filogenetica della massima verosimiglianza dell’intero genoma delle sottovarianti di Omicron. Le varianti con un vantaggio di crescita rispetto all’originale BA.5 sono colorate. I valori relativi al vantaggio di crescita sono calcolati utilizzando il sito Web CoV-Spectrum.
B, mutazioni chiave RBD nella sottovariante SARS-CoV-2 BA.5 e BA.2.75 emergente
Oltre ai vaccini esistenti la ricerca mostra altre novità.
Lo stesso Eric Topol in un suo tweet, segnala una ricerca dell’Emory Vaccine Center di Atlanta che ha individuato “un anticorpo ampiamente neutralizzante (bnAb o anticorpi monoclonali mAb) rispetto a tutte le varianti SARS-CoV-2 tramite BA.5. Potrebbe essere usato da solo o in combinazione con altri bnAb per realizzare un vaccino a prova di varianti e sottovarianti” (link Science alla ricerca).
Quindi uno strumento potentemente neutralizzante di varianti SARS-CoV-2 tra cui sotto-lignaggi Alpha, Beta, Gamma, Delta e Omicron (BA.1 , BA.2, BA.2.12.1, BA.4 e BA.5).

(A) Strategia generale per l’isolamento dei mAb specifici per RBD descritti in questo studio.
(B) 002-S21F2 è stato testato per legarsi alle proteine spike delle varianti di interesse (VOC) SARS-CoV-2 WA.1, Alpha, Beta, Gamma, Delta e Omicron (BA.1).
(C) Curve di neutralizzazione dei virus vivi autentici di 002-S21F2 per WA.1, Alpha, Beta, Gamma, Delta e Omicron (BA.1, BA.2, BA.2.12.1, BA.4 e BA.5 ) COV SARS-CoV-2. La neutralizzazione è stata determinata su cellule Vero-TMPRSS2 utilizzando un test di riduzione del focus.
(D) I valori IC 50 di neutralizzazione mediata da 002-S21F2 sono stati ottenuti da saggi di neutralizzazione dei VOC SARS-CoV-2 vivi. Costante di affinità ( K D) vengono tracciati i valori calcolati dalle curve di legame per due mAb misurati dai saggi di legame MSD. Qui, nd sta per non determinato.
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