Dolce e forte vino siciliano, profumato, evocativo di sensazioni ataviche, contrastanti come lo sono i territori che compongono la stessa Sicilia. Dai terreni lavici dell’est isolano etneo, alle colline argillose, l’Altopiano Ibleo (uno dei diversi tipi di paesaggi calcarei), le valli fluviali strette da contorni montuosi più settentrionali o più aperte come nelle aree più a sud, ad esempio quella del Belìce. Arenarie, suoli calcarei, alluvionali e tanti altri. In questo ambito la viticoltura isolana sta registrando ottimi prodotti. Per la vendemmia 2022, ottima la qualità delle uve per il Consorzio di Tutela vini DOC Sicilia. Contrariamente ad altre aree italiane, le viti siciliane hanno goduto, nell’intero percorso di crescita e maturazione dei frutti, di un volume di piogge maggiore rispetto agli anni precedenti. Alla fine, più qualità nel prodotto, ma minore produzione del 10%.


Forte il contrasto geografico siciliano tra la porzione settentrionale prevalentemente montuosa, quella centromeridionale e sud occidentale in maggioranza collinare che si estende fino al litorale del Canale di Sicilia, quella tipica di altopiano presente nella zona sudorientale e quella vulcanica nella Sicilia orientale. Circa 250 biotopi-habitat individuati e censiti (lavoro da continuare e da sviluppare) tra habitat costieri, quelli d’acqua dolce, delle lande e perticaie temperate, delle formazioni erbose naturali e semi naturali, di torbiera, rocciosi e di foresta.
Le case vitivinicole di lunga tradizione e di nuova costituzione, incastonate in questa ricchezza ambientale, mietono successi, trovano formule giuste nel combinare vitigni, scovano i processi più indovinati per il trattamento delle uve e per l’invecchiamento del vino.
Come sottolineato dal Consorzio, la vendemmia 2022 riflette in pieno la diversità e la varietà della viticoltura siciliana: se da un lato si riscontra senza dubbio un andamento molto eterogeneo della quantità prodotta a seconda delle aree, dall’altro la maggiore piovosità del 20-30% rispetto agli anni precedenti e le provvidenziali piogge di agosto hanno consentito diffusamente l’ideale maturazione delle uve.
“La vendemmia 2022 si attesta con un 10% di produzione in meno rispetto al 2021 – dice Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia – un dato che dunque fa registrare un andamento leggermente migliore rispetto alle previsioni. Confermate dai vini della nuova annata invece le aspettative sull’alto livello qualitativo delle uve”.

Chiusa in questo modo la fase dei cento giorni della vendemmia siciliana, iniziata con qualche giorno di ritardo rispetto al 2021. Più tardi, quindi a fine luglio sulla costa occidentale dell’isola con la raccolta delle varietà precoci, per finire a fine ottobre sui rilievi più alti.
Considerando gli ultimi dodici mesi che hanno caratterizzato la gestione e la cura delle vigne siciliane, l’inizio è stato con un autunno piovoso seguito da un inverno con minori precipitazioni, poi una fredda primavera con alcuni eventi piovosi e quindi un’estate con poche precipitazioni, fino appunto ad agosto e alle sue piogge.
Quest’annata sarà ricordata in Sicilia “per la naturale molteplicità di espressioni, riconducibili a delle caratteristiche pedoclimatiche differenti nei vari areali e da un mosaico di vigneti variegati e ai cambiamenti climatici che hanno presentato fenomeni localizzati estremi e poco prevedibili”.
Come rimarcato dal Consorzio, alla fine i viticoltori si sono ritrovati tra le mani un risultato eccellente dimostrando la grande solidità e la forte reattività della viticoltura siciliana.