A tutti gli illusi, ai pazzi per amore, agli uomini di cuore, a tutti i cavalieri erranti. Difficile l’arte di conoscere se stessi e i cambiamenti. Dal Don Chisciotte

La visione di Miguel de Cervantes Saavedra e le visioni del suo Don Chisciotte rivolte a tutti gli illusi, ai pazzi per amore, agli uomini di cuore, a tutti i cavalieri erranti. La difficile arte di conoscere se stessi e i cambiamenti delle epoche, quindi saper rispondere a questi. Nella vita tutto cambia continuamente, senza fermarsi mai, sola la vita umana corre alla sua fine più veloce del vento, senza aspettare di rinnovarsi…

(Don Chisciotte) […] hai da considerare chi sei, e cercare di conoscere te stesso: arte più difficile di quello che ognuno pensa. Se ti conoscerai bene non ti gonfierai come quel ranocchio che voleva agguagliarsi al bue; e considerandoti sempre come uomo che fu guardiano di porci nel tuo paese, vedrai che poggia su brutti piedi la ruota della tua fortuna.

È vero, rispose Sancio, ma io guardava i porci quando era tenerello, e cresciuto poi fui guardiano di paperi e non di porci; e poi questo poco importa, perché tutti quelli che governano, non vengono da razza di re.

Non lo nego, rispose don Chisciotte, ma appunto chi non procede da nobile prosapia dee accompagnare la gravità della carica con tal piacevole dolcezza che guidata dalla prudenza lo sottragga alle maliziose mormorazioni dalle quali non v’è chi possa andare esente.

Considera, o Sancio, che se della virtù ti farai un modello e ti pregerai delle azioni eccellenti, non avrai invidia dei principi e dei signori: perché il sangue si eredita e la virtù si acquista; e questa basta da per sé sola, ciò che non può dirsi della nobiltà

Capitolo XLII – Dei consigli dati da don Chisciotte a Sancio Panza prima che andasse al governo dell’isola, con altre memorabili cose. Da El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha – Don Chisciotte della Mancia, Volume II (1615), di Miguel de Cervantes, Traduzione dallo spagnolo di Bartolommeo Gamba (1818)

Credere che in questa umana vita debbano le cose durar sempre ad un modo egli è un immaginare l’impossibile: mentre vediamo che tutto va alternandosi senza posa. Succede la state alla primavera, l’autunno alla state, il verno all’autunno, ed al verno la primavera; e così torna a girare il tempo con questa ruota continua, e la nostra vita sola corre presto presto al suo fine senza speranza di rinnovarsi se non nell’altra, che non ha limiti ed è eterna.

Capitolo LIII – Del travaglioso fine ch’ebbe il governo di Sancio Panza. Da El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha – Don Chisciotte della Mancia, Volume II (1615), di Miguel de Cervantes, Traduzione dallo spagnolo di Bartolommeo Gamba (1818)
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