Luoghi spariti: il Teatro dei Satiri a Roma, creato nel 1949 da Gianni Partanna

Quando scrissi questo articolo era il 2009, il Teatro dei Satiri a Roma, creato da Giovanni Grifeo nel 1949, compiva ben 60 anni. Giovanni, in arte Gianni Partanna come attore e Maria Carmela, cugini di mio padre, erano ben attivi. La storica sala teatrale era tornata a bei fasti dopo un periodo complesso vissuto qualche anno prima.
In quel 2009 furono messi in campo bei festeggiamenti per questo compleanno, un bel ricevimento proprio a Teatro, tanta gente, poi una cena. Un luogo di cultura che compiva sei decenni e che da via di Grottapinta (Campo de’ Fiori) aveva visto l’arrivo e la partecipazione di artisti di tutti i livelli, senza confini, dalla musica alla recitazione.

Fu anche luogo di sperimentazione teatrale e musicale, spazio di lavoro per tanti giovani talenti, tanto da vedere la nascita e il ritorno di beni nomi dell’Arte.

L’apporto di Maria Carmela fu fondamentale, lei era l’anima pratica dei due fratelli, nota imprenditrice del settore immobiliare di prestigio a Roma e non solo: accompagnava perfettamente l’animo artistico del fratello nel far vivere e prosperare il Teatro dei Satiri.

In quel momento, in quel 2009 di festa, non si Pensava di certo che, diversi anni dopo, la morte di Gianni (2014) – e poi di Maria Carmela (2018) – avrebbe posto la fine a questo spazio artistico. I portoni sono chiusi da anni, chissà cosa è accaduto agli ambienti interni, alle grandi specchiere e al mobilio antico lì portato dai due fratelli. Tutto inesorabilmente privo di vita.

Buona lettura


quotidiano Il Tempo, 29 novembre 2009, a tutta pagina 39

Il fato lavora bene. L’Arte aveva già posto il suo sigillo li dove nel novembre del 1949 sorse il teatro Dei Satiri, realtà artistica che il 30 novembre compie, appunto, il suo sessantesimo compleanno. Su via di Grottapinta, la sala teatrale fondata dal conte Gianni Grifeo dei Principi di Partanna, ha un imprinting che risale alla Roma Imperiale. Li sorgeva la grande cavea (circa 150 metri) dell’antico Teatro di Pompeo, inaugurato nel 55 a.C. Grande l’estensione della struttura romana originale, dotata di un quadriportico con colonne di granito ed estesa fino all’attuale largo Argentina.

SATIRI, 60 ANNI SULLE ORME DI POMPEO

Sessant’anni ricchi di esperimenti, di giovani attori che diventarono grandi, di celebri autori, musicisti e artisti per le scenografie. Tutto questo è il Teatro Dei Satiri che il 30 novembre festeggerà un traguardo invidiabile, la sua nascita nel novembre del 1949, segnata peraltro dal destino: nello stesso edificio sorgeva l’imponente Teatro di Pompeo.

La scelta della location fu del tutto casuale, come racconta il conte Gianni Grifeo dei Principi di Partanna, fondatore del Teatro Dei Satiri in via di Grottapinta 19, attore teatrale e cinematografico.

«Nel 1944 ero in Sicilia, sfuggito all’occupazione nazista di Roma – dice il conte – Fra Catania e Caltagirone passavano compagnie di prosa e ne rimanevo attratto. Nella Capitale avevo già fatto due anni al Centro sperimentale di Cinematografia con due grandi insegnati, Carlo Tamberlani e Paola Borboni».

Nel periodo siciliano il nobiluomo-attore ospita e conosce diversi attori, come Rossano Brazzi, Valentina Cortese, Franco Castellani. Sarà quest’ultimo, nel 1948, a suggerire la nascita di un nuovo teatro a Roma.

«Castellani era stufo di recitare con De Filippo e, non essendo miliardario, mi propose l’idea: “Ho trovato il posto”, mi disse».

Nel palazzo di via di Grottapinta c’erano piccoli appartamenti per trovatelli e bisognosi dell’Ente Benefico Tata Giovanni. Il teatro era da fare di sana pianta sfruttando due enormi cortili.

Il 21 novembre 1949 il debutto di Castellani con l’Amleto, largamente annunciato dai giornali.

In sala anche Luchino Visconti, Corrado Pavolini, Silvio D’amico, critico teatrale (dal 1945 al 1955 per Il Tempo).

«Per pubblicizzare le successive serate, io e Castellani, di notte, attaccavamo i manifesti anche lì dove c’era scritto “divieto d’affissione” – continua Gianni Grifeo – Ne avemmo più multe che spettatori».

Nel tempo arrivarono bei nomi dello spettacolo, Laura Palmi, Valeria Valeri e altri che trascinarono spettatori. Nel 1952 «Madre Coraggio», con Cesarina Gherardi e Sergio Tofano, regia di Luciano Lucignani, scene e costumi di Renato Guttuso: «Fu il primo Bertolt Brecht in Italia» continua Gianni Grifeo.

Poi un genere completamente diverso, la Rivista da Camera ideata da Walter Chiari, con Aroldo Tieri e Modugno (al suo debutto), dal titolo «Contro Corrente» regia di Marchesi e Mertz, contrapposto alle faraoniche riviste della Osiris.

Gianni Grifeo riuscì a portare al Dei Satiri anche Paola Borboni: «Da due anni non voleva più andare in scena dopo un blocco avuto nel bel mezzo di un suo monologo».

Venne anche l’incontro fra Totò e Gianni, «Si presentò dicendo che come De Curtis eravamo parenti. Recitai in una quindicina dei suoi film».

Al Dei Satiri passarono o debuttarono bei nomi, la Pampanini, Delia Scala, Lina Volonghi, Franca Rame, Franca Valeri.

E ancora, Alida Valli in «Le più grandiose dimore» con scenografie di Arnaldo Pomodoro; Carmelo Bene, Grazia Scuccimarra.

Vi ha debuttato il giovane Roberto Benigni. Poi, De Gregori e Venditti con i loro primi brani visto che il Teatro ha un’ottima acustica.

E ancora hanno portato le loro rappresentazioni Franca Rame, Adriana Asti, Luca Barbareschi, Lella Costa, Daniele Formica, Anna Mazzamauro, Pippo Franco, Lucrezia Lante della Rovere, Daniele Luttazzi, Raoul Bova, Claudia Koll, Valerio Mastandrea, Chiara Noschese, Ficarra e Picone, Jacopo Fo.

Negli anni il Dei Satiri ha prosperato grazie anche a Maria Carmela Grifeo, sorella di Gianni, appassionata e ottima amministratrice. Dal 1991 al Conte Grifeo si affianca Benedetto Margiotta per la direzione artistica.

Giuseppe Grifeo

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