Epiro: sapori, natura, divertimento in una Grecia diversa dal solito

Una Grecia diversa dai soliti canoni della vacanza fatta solo di isole e mare. L’Epiro è un insieme di paesaggi, universi differenti come i tanti sapori. Fiumi, laghi, montagne, siti archeologici, monasteri, escursioni a cavallo, rafting, kayak, jeep safari. Senza dimenticare lo sci in inverno e l’enogastronomia che ha il pescato d’acqua dolce come primo protagonista, ma la varietà al piatto è proprio notevole (tutte le foto del servizio © Giuseppe Grifeo).

È arrivato il momento di completare, ampliare, anche nelle immagini, aggiungere dettagli al racconto di questa regione greca rispetto alla mia prima visita.

L’approccio migliore a questa terra di Grecia è via mare. L’avvicinamento alla costa, l’innalzarsi dello scenario fatto da alte montagne che poco lontano incorniciano panorami inconsueti. Io e alcuni colleghi, sollecitati dall’ufficio turismo, siamo arrivati a bordo di una nave della Minoan Lines, un incrocio fra nave da crociera e traghetto: partenza da Ancona, attracco al porto di Ηγουμενίτσα-Igoumenitsa in Tesprozia.

Per programmare una visita perfetta in Epiro si devono considerare località fondamentali per una visione ampia della varietà paesistica, naturalistica, enogastronomica e storico-archeologica. Quindi, bisogna passare per Dodoni, Metsovo, Konitsa, Elliniko, Zagori, Boidomatis, Tzoumerka e la capitale Ioannina (Ἰωάννινα – Giannina in Italiano).

Gli hotel sono molto accoglienti e altrettanto ben attrezzati, molto confortevoli, dal grande albergo di lusso nelle città più grandi fino a quelli di montagna, da quelli più vicini alla tradizione locale come impostazione architettonica agli altri di design incastonati nel paesaggio di cui diventano parte armonica senza stravolgere la visione dei luoghi.

Un viaggio in Epiro si traduce sempre in immersioni nella natura e nella storia attraversando secoli e millenni, fra Antica Grecia, Bisanzio, le popolazioni confinanti che premevano per entrare in queste ricche terre (gli albanesi in primis, formidabili avversari dei bizantini), poi l’Impero Ottomano. Continui scontri/incontri di civiltà che qui hanno lasciato chiare impronte nelle tradizioni, nella cultura, nell’architettura, nei sapori.

Indimenticabili gli arroccati conventi ortodossi come l’antico Sacro Monastero di Tsoukas dedicato alla Vergine Maria, eretto nel 1190 per volontà dall’imperatore bizantino Isacco II Angelos, in posizione dominante sulla Gola dell’Árahthos, vicino al paesino di Elliniko di Ioannina. È uno tra i tanti della regione. Dalle sue mura si gode di una piena visione rivolta verso canyon e corsi d’acqua dove ci si diverte a fare rafting.

Un percorso che permetta di esplorare come si deve l’Epiro si snoda tra la catena montuosa del Pindo e il Mar Jonio, quindi dalla Baia di Valona nel Sud, ai resti archeologici di Nicopoli d’Epiro spingendosi a Nord e, verso l’interno, fino ai Monti Acrocerauni (Κεραύνια Όρη) tra Albania e Grecia.

Una sequenza di piccoli e caratteristici centri sparsi fra vette e valli contornate da fiumi e laghi anche piccoli come piscine, vaste foreste, impressionanti canyon, polle d’acqua sulla cima di alte colline, tutti da visitare a cavallo o a piedi, in jeep safari o in kayak, scivolando tra le acque facendo rafting mentre cascatelle scendono da alte pareti rocciose o sgorgano da rive coronate da una fitta vegetazione.

Ricordo indelebile, ricco di divertimento, rimarrà la discesa in gommone lungo le acque del fiume Arachthos (Άραχθος), nell’Epiro orientale: sgorga dalla catena montuosa del Pindo a Sud Est di Metsovo. Per questa esplorazione siamo stati preparati dagli operatori della AlpineZone (www.alpinezone.gr) guidati da Achilles Papaefthimiou: gli esperti in scalate e nel rafting ci hanno bardato di mute, caschi, ci hanno piantato un remo in mano e via in acqua guidati da un operatore per ogni imbarcazione. Una navigazione memorabile attraversando letteralmente anche piccole cascate, fra natura incontaminata e acque azzurre da bere.

Altro spettacolo unico che mi ha letteralmente riempito gli occhi, è stato nell’area del villaggio di Papigo, Parco Nazionale Vikos-Aoös: mirabili visioni su profondi canyon e poi vasche naturali con acqua limpidissima e ghiacciata. Come base di partenza Zagori, a Nord Est di Ioannina, nell’area dell’imponente Gola di Vikos. Ottima sistemazione nel particolare Aberratio Boutique Hotel, albergo lussuoso e particolare come il bellissimo insediamento di Aristi dove è stato costruito, un pittoresco complesso del villaggio di Zagorochoria: tutte le stanze sono una diversa dall’altra, arredate con gusto e fantasia. Grande l’accoglienza da parte del titolare, Panagiotis K Tzanos, personaggio che ha un lungo e avventuroso passato nei mari del mondo, un vero lupo di mare.

Popolazione ospitale e gentile quella epirota, caratterizzata da una vera mania per l’acqua: te la offrono a ogni incontro.

Fra le pietanze spicca il pescato d’acqua dolce, la trota al cartoccio, al forno, grigliata, accompagnata da patate o insalate, foglie verdi, cetrioli, olive e cipolle, con la Feta, noto formaggio bianco semiduro e friabile, appena salato, da latte di pecora (anche caprino) e caglio.

E ancora, una reinterpretazione epirota della caponata siciliana, il che si traduce in una nota meno spiccata dell’agrodolce. A seguire, bocconi di manzo in una salsa dolce e prezzemolo, involtini di melanzane con menta, lo yogurt speziato servito in terrine o inserito in pietanze e insalate.

In cucina spicca un’unione gustosa tra fantasia e tradizione, come a Dodoni, a 20 chilometri da Ioannina. Il tutto ai tavoli del grande soggiorno del MiRTALi Art Hotel con finestroni rivolti verso la grande area archeologica locale.

Mel complesso e delizioso panorama spiccano i resti dell’antico teatro in quello che era uno dei centri più sacri della Grecia classica e dell’antichità.

Il sito era già venerato dal II millennio prima di Cristo, decantato da Euripide ed Erodoto. Il maggior splendore fu raggiunto da Dodoni nel III secolo a.C. grazie a Pirro, Re dell’Epiro, che vi eresse le prime grandi costruzioni: uno splendido tempio a Zeus, quello di Eracle e quello di Dione, il grande teatro sostenuto da possenti bastioni e capace di ospitare 18.000 spettatori, fra i più vasti della Grecia.

Centro del culto nell’area templare di Dodoni era la sacra quercia le cui fronde risuonavano al passaggio del vento. Anticamente questi suoni venivano interpretati dai sacerdoti che ne traevano risposte ai quesiti dei postulanti. Oggi la presenza di una quercia secolare richiama quella dello storico albero dei tempi andati.

Cambio improvviso di scenario e di fascinazione cenando tra altissime montagne, momento magico nell’area di Metsovo ai tavoli del ristorante “1350 m” su una grande terrazza panoramica del cinque stelle Hotel Grand Forest, struttura in simbiosi con il declivio di una montagna e il sistema montuoso del Pindo, in unione con la foresta e le rocce intorno. Piscine, una slanciata e panoramicissima (sembra di stare tra acqua e cielo). Poi la Spa, stanze a grandi vetrate, un grande piano aperto con tavoli e vista su alti rilievi e verso le valli. Una struttura grande, ma non invasiva, mimetizzata grazie ai colori tipici del legno e delle rocce locali, sviluppata orizzontalmente, quasi adagiata tra massi e ripiani.

Al tavolo una sequenza infinita di piatti gustosi e raffinati, una full immersion greco-epirota. Affascinati gli occhi e lo spirito con lo spettacolo circostante, anche il palato ha avuto il suo momento di grande godimento. La cena-tipo: zuppa di funghi selvatici con crostini e olio aromatico, varietà di insalata con rucola, funghi freschi, formaggio di capra ai ferri, noci e melagrana; a seguire un saporito arrosto di maiale farcito con il Metsovone, celebre e apprezzato formaggio affumicato di zona, infine un cheescake con lamponi.

Anche il bere è stato tutto declinato da vini epiroti. Apertura con un vino bianco, il Withe Dot (da vitigni Moshofilero 80% e Roditis 20%), molto fresco, gusto persistente, delicatamente profumato, poi un rosso, il Mountain Fish (vitigno Agiorgitiko in purezza), intenso, al naso sentori di ciliegia e in bocca spiccatamente fruttato gusto persistente e aromatico. Tutti vini della Syn+ winery nel villaggio di Asprokampos, che fa parte della nota Katogi Averoff winery del Metsovo, fondata da Evangelos Averoff e fin dagli anni 50 legata alla tradizione vitivinicola e alle uve di questa terra.

Spostandosi verso il lago Pamvotida, si apre la città di Ioannina, capitale dell’Epiro e della produzione della Feta, centro ubano cosmopolita popolato da presenze delle principali fedi religiose mediterranee. In centro la cittadella fortificata e il museo bizantino, resti romani e greci, il portale d’ingresso al castello di Ali Pascià Tepeleni con gli evidenti segni cristiani, musulmani ed ebraici. Del panorama cittadino fanno parte chiese ortodosse, sinagoghe e moschee.

È una città ricca di vita e locali. Particolarità da andare a esplorare sul Lago Pamvotida è l’isola popolata da pescatori, titolari di piccoli traghetti che organizzano tour del lago, ma anche luogo di artigiani e ristoratori. Qui si trova il museo dedicato ad Ali Pascià Tepeleni che nel XIX secolo fu governatore turco della zona. Il personaggio però intendeva dare vita a un suo regno indipendente, ma il sultano Mahmud II si accorse delle manovre e dello scopo di Tepeleni, così il 5 febbraio 1822 lo fece giustiziare eliminando ogni velleità indipendentista.

Lasciando l’isola e sbarcando di nuovo al centro di Ioannina, da segnalare sono il Grand Serai Congress & Spa (un cinque stelle del Gruppo Mitsis Hotels) o l’Hotel Du Lac congress center & Spa (cinque stelle) prima di continuare a esplorare la città.

Tipica di Ioannina la secolare tradizione della lavorazione dell’argento nata grazie alle rotte commerciali tra Oriente e Occidente, quella stessa tradizione che formò Sofirio Bulgari (Sotirios Voulgaris – Σωτήριος Βούλγαρης), epirota, fondatore della nota Bulgari, Made in Italy del lusso e dei preziosi: Sofirio fuggì da questa terra nel XIX secolo per scampare alle lotte fra turchi e greci, riparando in Italia dove trovò fortuna.

Al Centro Kepavi (www.kepavi.gr) è possibile osservare i maestri argentieri a lavoro nei loro laboratori e nelle scuole.

Per chi ha l’animo dello speleologo o vuole ammirare i prodigi della natura basta arrivare al pittoresco villaggio di Perama ad appena quattro chilometri da Ioannina.

Cosa ci si trova? La Grotta di Perama, perfetta candidata per un’esplorazione sotterranea: si tratta di un remotissimo letto di fiume le cui acque hanno scavato il sottosuolo nel periodo proto-terziario, circa 1.500.000 di anni fa; in realtà è parte di una sequenza di caverne che si susseguono per circa 5 chilometri, in parte visitabili, con stalattiti e stalagmiti anche gigantesche dalle forme più diverse che danno vita a particolari ricami naturali in quel calcare depositato nei millenni dal continuo gocciolare dell’acqua.

Riferimenti:

Grand Forest 44200 Metsovo, Egnatia Highway – interchange 7A per Anilio Metsovo – tel: +302656029001-4 – email: info@grand-forest.gr – sito web: www.grand-forest.gr 

Grand Serai Congress & Spa, viale Dodonis 33, 45332 Ioannina – tel: +30.2651090550 – email: info@grandserai.com – per prenotazioni: reservations@grandserai.com – per gli eventi: events@grandserai.com – sito web: https://www.grandserai.com

Per informazioni e altre indicazioni: www.tourismplus.travel   www.travelioannina.com   www.visitgreece.gr

Pubblicità

Un commento Aggiungi il tuo

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...