Questo è quello che ci vuole per la Sicilia ed è quanto l’Isola riesce a esprimere. Bastano idee vincenti e uomini chiave a disegnare e a realizzare progetti d’altissimo livello. Ecco quindi un sito archeologico unico al mondo, il Teatro Antico di Segesta come cornice d’eccezione, concesso dal Parco Archeologico di Segesta, l’organizzazione di un cartello di eventi musicali di primo piano, l’arrivo di Alexander Romanovsky richiamato dal Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti, direttore artistico del “Trapani Classica – Piano Festival” inserito nel ricco programma dell’Ente Luglio Musicale Trapanese.
Il 6 agosto scorso ha preso vita un momento di grande Arte grazie a una concomitanza di idee concretizzate al meglio. La presenza di un pianista di fama mondiale come Alexander Romanovsky che ha aperto il suo cuore musicale scandendo note ed emozioni, piena fusione tra uomo e pianoforte (precedente articolo di presentazione a questo link).
Trentasettenne, nato in Ucraina, Romanovsky suona il piano da quando aveva cinque anni, poi si trasferisce in Italia per seguire gli insegnamenti di Leonid Margarius, grande concertista, vincitore di alcuni tra i più prestigiosi concorsi pianistici internazionali, maestro e mentore di numerosi giovani artisti.
Tra questi allievi proprio Romanovsky che ha espresso tanta dedizione vincendo premi internazionali e suonando nelle più prestigiose sedi concertistiche e della cultura del mondo. Dal Teatro alla Scala di Milano, al Concertgebouw di Amsterdam, dalla Royal Albert Hall di Londra, alla Sala Grande del Conservatorio di Mosca e al Teatro degli Champs-Élysées di Parigi fino al Teatro Colón di Buenos Aires. Insegna al Royal College of Music di Londra e al Conservatorio di Como.
Il concerto a Segesta rientra anche nell’iniziativa ideata dallo stesso Romanovsky, il Piano B, “una risposta al momento storico che stiamo vivendo, riportare la musica alla gente per dare nuova energia, rinnovare quindi il contatto con l’Arte, unione che ci è stata tolta per molto tempo dalla pandemia“.
Da qui un lungo tour per le città italiane, in grandi luoghi dell’arte, dell’architettura storica e della musica, in scenari naturali ma, solo per citarne alcuni, anche all’interno di quartieri, situazioni disagiate, carceri, ospedali. Una sorta di rosario musicale in 45 tappe che troverà posto in un documentario, un racconto visivo-sonoro sulla risposta della gente a questo contatto musicale dopo la grande lontananza e privazione. Il film valorizzerà situazioni e luoghi come il Teatro Antico di Segesta a pieno titolo inserito in questa preziosa panoramica che avrà risonanza italiana e internazionale.
Come Romanovsky ha indicato sul suo spazio web, “la musica è per tutti, è di tutti. La musica risana e consola, unisce e vivifica. Perché la musica dà affinché voi possiate dare” (per i particolari leggere a questo link).
Tornando all’evento del 6 agosto, Romanovsky ha accolto l’invito del Maestro d’Alberti al Teatro Antico di Segesta. Ed è stata magia.
Gran pienone all’Antico Teatro, quasi 500 persone, limitato dalle norme anti Covid nella possibilità di ospitare spettatori e cultori della musica. Purtroppo, in circa cinquanta, nonostante gli avvisi diffusi in precedenza e la normativa in atto, si sono presentati senza un attestato di tampone negativo al Covid effettuato entro le precedenti 48 ore o senza Green Pass vaccinale: sono stati mandati indietro.
Immaginate per un istante di sedervi su quegli antichi gradini in blocchi di calcare locale, modellati nel III secolo a.C.
Restate subito colpiti da quanto si presenta ai vostri occhi, il panorama siciliano aperto verso le colline e il Golfo di Castellammare, proprio lì davanti, in corrispondenza di quello che era l’antica scenografia che delimitava una parte dello spazio circolare dell’orchestra.
In oltre due millenni la cavea, la parte a gradini riservata agli spettatori, ha visto passare migliaia di cittadini della remota città, in questo che era luogo di rappresentazioni, confronti amministrativi e filosofici, il centro della dialettica, del teatro, della musica. E voi lì, oggi, a farne parte in questo momento immaginario…
Da sempre le luci costellano parte del paesaggio rispecchiando il cielo pieno di stelle.
Con la vostra fantasia create questo istante perfetto e metteteci dentro un alto momento musicale.
È quanto ho vissuto il 6 agosto scorso.
La risposta dal pubblico è stata immediata, da subito entusiasta. Lo stesso Alexander Romanovsky, ancora prima di iniziare, ha sollecitato tutti ad applaudire e a mostrare le loro reazioni non appena volessero, andando oltre la norma e l’etichetta concertistica.
Istanti di celebrazione dell’Arte intervallati da lunghissimi silenzi dominati solo dalle note. Sembrava quasi di assistere a un arcaico rito religioso.
Reazioni anche da chi della musica ha fatto una missione di vita, da parte di chi ha calcato i palchi di grandi luoghi d’arte scatenando emozioni grazie alle note.
“Pianista eclettico, poeta del pianoforte.
Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti, pianista, direttore artistico di “Trapani Classica – Piano Festival”, concertista internazionale, professore ordinario, titolare della cattedra di Pianoforte al Conservatorio Statale “Alessandro Scarlatti” di Palermo.
Interpreta con grandissima intensità espressiva ogni frase, non rinunciando ad ogni particolare della partitura.
Ogni accento, appoggiatura o ritardo viene esaltato dal suo animo nobile e irrequieto. Ed ecco che le sue esecuzioni appaiono trasparenti, pieni di luce.
Un legato continuo che, con assoluto controllo di ogni suono, rende il suo cantabile poetico ed eroico.
Spettacolari le Sue doti tecniche che appaiono miracolose.
Travolgente tutto il finale della 1° ballata in sol minore, dove le scale velocissime e perfette rendono il dramma ancor più sentito e feroce.
La dolcezza dei Notturni incantano tutti i spettatori. Le lacrime scendono per l’intensità d’espressione, un Angelo ferito dalla tristezza cantava per tutti noi.
Grande pianista, grande uomo”.
“Grande artista e interprete! Alexander Romanovsky ha saputo, attraverso il controllo consapevole del movimento gestuale, produrre una varietà timbrica e sonora a favore dell’espressione poetica e musicale. La concentrazione dell’artista ha creato magia estemporanea e complicità con il pubblico, il che ha reso il concerto un’esperienza unica e significativa. Attraverso le note di un artista ispirato, si è percepita la presenza di Dio. Grazie per questo dono”.
Giacometta Marrone d’Alberti, pianista, concertista internazionale, compositrice, professore ordinario, titolare della cattedra di Pianoforte al Conservatorio Statale “Antonio Scontrino” di Trapani
“Una serata eccezionale, con musica di altissimo livello in una location unica al mondo. Abbiamo avuto modo di apprezzare anche il profilo umano di Alexander Romanovsky, condividendone valori e volontà. Sperando sia solo un arrivederci, lo aspettiamo prossimamente a Trapani per un grande concerto”.
Si esprimono a unica voce Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani e Rosalia d’Alì, assessore cittadino a Turismo, Cultura ed eventi
Bel posto per un bel concerto.
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Lynda ciao, ebbene sì, grande atmosfera al Teatro Antico di Segesta e farci un concerto o altra opera diventa magnifico
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