Unione italiana vini (Uiv): “Fornitori del vetro annunciano modifiche unilaterali (+15%) ai contratti”. Problemi anche per carta e cartone da imballi

Non c’è solo Putin a non rispettare i dettami contrattuali in essere (con la minaccia di volersi far pagare solo in rubli), ma se la vede male anche il settore delle aziende vitivinicole. L’Unione italiana vini (Uiv – link) informa che i fornitori del vetro annunciano modifiche unilaterali (+15%) ai contratti in essere e in scadenza a fine anno per le forniture di bottiglie ad aziende del vino.

Ma il problema riguarda anche le forniture di carta e cartone.

Tutto questo potrebbe portare a inevitabili aumenti di listino per il vino, con ripercussioni sulle vendite in Italia e nei mercati esteri dove, fino a oggi, il prodotto italiano ha avuto grandissimo successo.

Le imprese italiane del vino stanno registrando un’ulteriore crisi delle forniture e un aumento dei prezzi delle stesse non sempre imputabili al conflitto e alla drammatica congiuntura che ne deriva. L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro, per esempio, stanno inviando lettere commerciali in cui di fatto non garantiscono più la certezza della fornitura annunciando modifiche unilaterali ai contratti in essere e in scadenza a fine anno, comunicando ulteriori aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al +15% di fine 2021.

Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per gli spumanti. Un ulteriore costo aggiuntivo, con il forte rischio di shortage (ndR: carenza, scarsità), cui si sommano gli enormi aumenti delle tariffe energetiche che il settore non può più assorbire.

È inevitabile che le aziende del vino ricorrano ad aumenti dei listini che però rischiano di catapultare fuori mercato il vino italiano nel mondo, in particolare nel segmento popular.

Uiv ritiene che in questa delicatissima situazione sia fondamentale riuscire a fare squadra con il mondo della distribuzione per cercare di ridurre per quanto possibile il peso sul consumatore finale e allo stesso tempo evitare che tutto il peso della contingenza ricada sulle spalle delle imprese del vino.

Comunicato UIV

La situazione sta assumendo toni assurdi e, contemporaneamente, drammatici.

Sembra di osservare quanto già accaduto anche nel settore carburanti (link articolo del 14 marzo), anche se per spinte e speculazioni diverse.

“Le principali imprese del Prosecco hanno deciso di scrivere a tutti i clienti comunicando un aumento percentuale in doppia cifra sul prezzo delle proprie bottiglie a partire da aprile, perché non ci sono più i margini per riuscire a lavorare”, ha rimarcato Alessandro Botter, consigliere Uiv e coordinatore del Tavolo commerciale internazionale cui hanno partecipato oltre 70 aziende del settore.

A questo punto l’Unione italiana vini ha attivato un tavolo straordinario di lavoro per monitorare la situazione. Contemporaneamente sta continuando il confronto con il Governo e con i ministeri competenti per trovare una soluzione in grado di tamponare una crisi che non è certo strutturale ma congiunturale.

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