25 aprile, Festa della Liberazione… e della ritrovata speranza di vivere

Sempre vivo il ricordo, 25 aprile una data per celebrare la ritrovata libertà e la speranza di vivere. Per questo ripropongo un mio articolo dopo questo preambolo. Siamo liberi oggi grazie alla lotta di tantissimi durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale. Lotta con le azioni, di ogni tipo, non solo con le armi. Liberazione grazie ai partigiani nei loro vari colori, grazie ai militari italiani che rimasero fedeli al loro giuramento dato alla Corona dopo il 1943.

Un popolo che si accorse dolorosamente del pieno inganno di un regime che aveva catapultato un’intera Nazione in una guerra sanguinosa, dal carissimo prezzo in vite, all’inseguimento di assurdi ideali della mano tesa che imitavano ridicolmente la Roma antica, della volontà di dominio, di sopraffazione, di leggi razziali, tutti elementi che non rientravano nella natura italica, ma erano più confacenti al comportamento germanico oltre che hitleriano.
Troppo sangue, troppe vite passate nel tritacarne, troppe libertà negate. La Liberazione pose fine a tutto questo.

Utilizziamo al meglio questo strumento che ci è stato regalato, senza revisionismi, senza inganni, senza minimizzazioni e senza assurdo rifiuto del passato, dei suoi fondamentali errori: la Libertà non lo consente.

Il Grifone, l'artiglio, la penna e la forchetta

Fu l’ultimo capitolo di lotta per liberarsi dalle forze nazifasciste. La data non è stata scelta a caso, quel 25 aprile, Festa della liberazione e, nel 1945, per eliminare ciò che rimaneva delle forze di occupazione tedesche nel Nord Italiae gli ultimi lembi del potere fascista (a questo link, una storia di famiglia sotto il fascismo).

Le forze Alleate stavano penetrando con forza al Nord. Era il momento per la spallata finale contro l’occupazione tedesca ormai agli sgoccioli e contro gli ultimi lembi di potere malato.

La grande battaglia lungo la Linea Gotica e lungo la Karin era stata vinta infrangendo l’opposizione tedesca. E per quella fase rendo onore anche alla Brigata ebraica (Jewish Infantry Brigade Group o Chativah Yehudith Lochemeth) che diede il suo alto contributo di sangue.

Quest’ultima fu tra le forze determinanti nel far crollare le forze nazifasciste: basta ricordare la Battaglia…

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